In the Vanishing Echoes of Goodbye, i LABYRINTH non hanno più niente da dimostrare

Un po’ questo disco me lo aspettavo, nel senso che ritenevo che questa fase in ascesa della carriera dei Labyrinth sarebbe continuata, e in effetti così è: In the Vanishing Echoes of Goodbye è un bel disco, diretto successore di quel Welcome to the Absurd Circus del 2021 che mi era piaciuto abbastanza. Che poi, alla fine della fiera, quello che fa la differenza nella riuscita o meno di un disco è proprio l’alchimia tra i componenti del gruppo, che inevitabilmente fa da viatico all’ispirazione. Cioè è raro, non impossibile ma comunque assai difficile, che gente che si sta sul cazzo poi tiri fuori un lavorone; mi vengono in mente i Pantera di The Great Southern Trendkill, toh, forse qualche altro caso a pensarci davvero bene, ma non è mica la norma, anzi è la classica eccezione. L’ispirazione chiaramente ad un certo punto si esaurisce comunque (non è che “può esaurirsi”, se ne va e fine, magari torna, magari no), per le più varie ragioni, ma se all’interno del gruppo ci si tira continuamente la merda difficile che appaia in ogni caso.

Da questo punto di vista, i Labyrinth degli ultimi di due dischi devono aver trovato effettivamente la quadra con l’ingresso, lo ripeto anche stavolta, del giovine Mattia Peruzzi alla batteria, uno a cui piace andare veloce e che ha quindi trainato il gruppo verso sonorità molto più prossime a quelle di Return to Heaven Denied che non a quelle dei dischi arrivati dopo, diciamo di metà carriera, meno veloci ma anche meno a fuoco, senza coesione o una direzione precisa, più dispersivi. In the Vanishing Echoes of Goodbye è invece proprio sul solco di Welcome to the Absurd Circus e in parte ne corregge pure qualche lieve difetto. Per dire, sulla metrica ci hanno lavorato e anche sugli assoli si sono impegnati, visto che sono un po’ meno frullati e più ragionati rispetto a prima: uno a cinquant’anni non deve dimostrare nulla, credo io, tranne una certa classe, se possibile e ove presente. Ad ogni buon conto promossi anche stavolta, continuate così. (Cesare Carrozzi)

3 commenti

Lascia un commento