Si fa presto a dire NWOTHM: gli avanzi del cenone di fine anno

Inizierei l’anno dai GLOOMY REFLECTIONS, perché magari ancora vi gira la testa da capodanno ed è meglio partiate un po’ soft. E cosa c’è di meglio di un gruppo che suona heavy metal epico come fosse soft rock vintage da classifica di serie B? Pare strano a leggerlo così ma è in realtà una piccola tendenza minoritaria. Ad esempio, sicuro avrete in mente ormai i Riders of Rohan, che tra l’altro sono compagni di etichetta di questi australiani qua. E che più che ai Thin Lizzy guardano a certa cold wave. Parolaccia, ma come giustifichereste altrimenti certe trame di tastiera?

Oath of the Paladins però non si assicura un posto in questa rubrica solo per titolo e copertina. I due nerd dietro al progetto suonano un metal leggero, ma carico di quella malinconia che aveva certa epicità degli ottanta. Penso ai Warlord ma persino ai nostrani Black Hole. Basso profilo, tempi lenti, registrazione casalinga. Un po’ monotone le linee vocali. È un peccato. Sono un po’ una lagna, certi tratti. Mentre le digressioni strumentali funzionano. Per ora un inizio. Il loro, ma anche il nostro, quest’anno. Potrebbero su queste basi far meglio ai prossimi passi. Per ora non ci sbilanciamoci troppo, i Riders of Rohan hanno più grazia.

Anche se si parte soft pure qua, con una gavotta o che ne so io, cominciamo ad appesantire il discorso con la prima uscita Cruz del Sur di oggi. Si intitola Master of the Games ed è il secondo album dei DEMON BITCH, da Detroit. Io ve lo dico subito: non sopporto la voce di questo Logon Saton. Istrionico, indisponente, costantemente, coi falsetti che assomigliano alla proverbiale zia che si è acciaccata un dito chiudendoselo nella finestra. Difficilissimo resistere per un album intero.

E sono il primo a dire che è un peccato, perché la band sopra non scopre nulla, ma suona competente. Prevalentemente NWOBHM e Maiden. Certo che se per voi sono un problema già certi falsetti forzati di Dickinson lasciate proprio perdere. Dicevo, la band suona bene ma le canzoni non so mica dirvi se sono belle. Sono complesse, piene di cambi, riff e situazioni, ma quasi sempre c’è sopra questa zia dolorante che, francamente, azzopperebbe anche band dal materiale ben più solido di questo qui. Provate ad ascoltarlo e poi provate a mettere altro. Non per forza i Maiden, eh. Vedrete che sollievo non avere più Logan Saton a strillarvi nelle orecchie.

Ben preferibile l’altra portata Cruz del Sur di oggi, THE WATCHER, americani pure loro, di Boston. Generalmente indicati come heavy doom. La seconda parte della locuzione giustificata da una vaga ascendenza Pentagram. Per il resto trattasi di heavy, anzi per larghi tratti a me pare una moderna NWOBHM, lato Angel Witch. E se I due riferimenti che ho tirato in ballo sono pesanti e penso invoglino chiunque qua dentro stia leggendo, beh, però non è nemmeno che Out in the Dark sia un disco per cui sbracciarsi. Buono, senz’altro buono. Mi piace molto il suono, caldo, suonato, poco moderno ma manco vintage.

Un po’ scolastica la scrittura, semplice, dritta, niente sviluppi che chissà che cosa. Melodie medie, te le ricordi, sì, un paio, ma non è che venga particolare voglia di cantarle, ed essendo un disco di metallo melodico, capite, significa non centrare del tutto l’obiettivo. Forse sono troppo esigente? Può darsi, ripeto, disco buono con qualche buon gancio. Nella traccia d’apertura ed in Burning World, ad esempio. Un pezzo come The Final Hour chiaramente ha ambizione di essere un singolo forte, melodico e appiccicoso, innodico. Ci riesce? Insomma… Forse pure la voce, non mi infastidisce come quella dei compagni d’etichetta Demon Bitch, ma è anonima, poco personale e poco tagliente. Come la musica dei The Watcher. In terreni simili, l’anno scorso i Coltre hanno fatto meglio, molto meglio.

Chi sembra invece, per lo meno dall’avvio dell’album Renaissance, interessato a non trascurare le melodie sono i catalani RAPTORE, che suonano un heavy bello fonato e radiofonico ma che non di meno sembrano molto entusiasti e sinceri nel venerare il Caprone. Anzi, il primo pezzo da cantare convinti si intitola proprio Satana e pare una piccola gemma minore di sleaze dei tempi andati. Come fanno a non starvi simpatici?

Non è che il cantante sia tutta questa crema o carisma, però le canzoni ci sono e le melodie anche, dai. Non che Renaissance sia disco da lasciarci secchi, però diverte abbastanza, coi suoi vestiti sgargianti e le dediche spassionate al Demonio. Un cortocircuito che portano avanti in nove tracce orecchiabili e derivative. Il meglio sta un po’ tutto all’inizio, ma anche perché la formula, se non sei proprio un fuoriclasse, resta fresca per qualche minuto, poi si affloscia un po’. Su Imperium, quasi alla fine, almeno la spingono sullo speed con abbastanza convinzione. Un piacevole divertimento, i Raptore. Due o tre ascolti se li possono meritare.

E poi ci si era persi all’inizio dell’anno scorso pure i MEAN MISTREATER, che corriamo a recuperare subito perché poi già a febbraio 2025 tirano fuori un nuovo disco. Quello dell’altr’anno si intitolava Razor Wire e non era mica male, affatto. I cinque sono texani e hanno una donna cazzuta dalla voce roca dietro al.microfono. suonano metallo anni ’80 pure loro, ma più rock’n’roll, più sporco. Un po’ tipo i Tower, non so se ve li ricordate (spero di sì). Janiexe Gonzales, la cantante dei texani di oggi, è un’altra che canta un po’ come una Tina Turner finita mica per errore in una banda metal anni ’80. E a chi non piacerebbe ascoltare una cosa così?

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A me sicuramente sì. E mi garbano pure questi onestissimi Mean Mistreater e le loro otto canzoni, quelle dell’anno scorso, tutte o quasi all’insegna di un rock piuttosto high energy. Roba da muovere il culo ed il collo, roba calda e sexy, quasi tutta su registro veloce, cattiva e sporca il giusto. Su One by One la buttano pure sull’epica e la cosa non gli riesce per niente male, anzi. Decidessero di esplorare un po’ più il genere potremmo avere di che divertirci che non si campa di soli Smoulder. Ma se anche decidessero di restare su lidi più semplicemente rock’n’roll che male sarebbe. Buono, insomma, questo Razor Wire. Vediamo ora cosa tirano fuori, quest’anno. Tour europeo in programma ma niente Italia, come prevedibile. (Lorenzo Centini)

7 commenti

  • Avatar di weareblind

    Un grazie a Lorenzo, tutto materiale da ascoltare. Tranne i Demon Bitch, anche io li ho già provati e il cantante è insopportabile.

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  • Avatar di Valerio

    Grazie come sempre per le dritte. Parer mio, The Watcher un paio di giri sul piatto li meritano. Il disco, nel complesso, si fa apprezzare.

    P. S.: mai passati in redazione i Beretta da Seattle? Personalmente, un’ottima rilettura dei fondamentali, tra NWOBHM lato Diamond Head e certo heavy americano post-Van Halen. Agevolo il Bandcamp: https://rockberetta.bandcamp.com/music

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  • Fabrizio Papetti
    Avatar di MorHell

    non mi sembra così negativa la voce del cantante dei demon bitch per me invece è molto espressiva e piena di patos, quasi teatrale, non so perché ma mi ricorda vagamente quella di Alberto fortis. azzeccato invece il paragone con quella di Dickinson che mi è sempre sembrata quella di una gallina che gli stanno tirando il collo e mini soddisfazione è che pensavo di essere l’unico al mondo a pensarlo invece ultimamente ho visto recensioni simili alla mia

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  • Avatar di Squalo

    War Dogs, altra band appena scoperta e per me assolutamente da top 3 2024.
    Andate ad ascoltare il loro secondo album: Only the Stars Are Left.
    Heavy con forti tinte epiche.
    Se la giocano con i Savage Oath.

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    • Avatar di weareblind

      Ah, grazie!

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      • Avatar di Squalo

        Se ti fosse sfuggito ti consiglio anche l’EP dei Ringlorn, dalla Grecia e con un’evidente passione per i Warlord.

        Il 24 gennaio esce il loro primo LP.

        Altro album che mi sta piacendo tantissimo è il primo degli Arysithian Blade.

        Epic con un tocco folk, senza mai essere birraiolo o festoso.

        La voce è molto particolare e immagino potrebbe non convincere ad un primo ascolto.

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      • Avatar di weareblind

        Beh grazie di nuovo, mi rimetterò in pari.

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