Avere vent’anni: FALKENBACH – Ok Nefna Tysvar Ty

Ammetto che quando si parla di Falkenbach sono sempre un po’ di parte, e penso di parlare anche per gran parte della redazione di Metal Skunk, all’interno della quale c’è una solidissima fanbase del compositore tedesco-islandese. Per quanto mi riguarda Markus Tümmers in arte Vratyas Vakyas ha pubblicato solo dischi meravigliosi sin dall’esordio del 1996 per la neonata No Colours, anche se ad essere proprio puntigliosi considero Tiurida un gradino sotto tutti gli altri. Ok Nefna Tysvar Ty segue di 5 anni il capolavoro Magni Blandinn Ok Megintiri ed è l’ennesimo disco di pagan-viking metal malinconico e sognante come solo Vratyas sa comporre, anche se le differenze rispetto al precedente sono parecchie.

 

Innanzitutto questo è il primo disco di Falkenbach che si avvale di una line up vera e propria, con degli ospiti che si occupano di di voce, chitarra acustica e batteria, anche se come sempre è il solo Markus a comporre tutte le musiche e le liriche. Stilisticamente il disco risulta molto più vario rispetto ai perenni monotempo del precedente; è registrato in maniera molto più professionale e con una componente folk molto più accentuata, ed è anche il primo disco in cui si cominciano a fare insistentemente paragoni con i Bathory del periodo più epico. Un paragone importante e non da poco, ma è innegabile come il fantasma di Quorthon alleggi qua e là in brani evocativi come la spettacolare apertura Vanadis, Aduatuza o Donar’s Oak. Molto bello anche il rifacimento in chiave acustica di …The Ardent Awaited Land, mentre per la conclusiva Farewell ogni commento è superfluo: otto minuti di goduria pura con delle doppie voci strepitose.

Purtroppo, dopo l’ultimo Asa del 2013, nessuno ha avuto più notizie di Vratyas e di un eventuale nuovo lavoro. Non sarebbe una notizia, visti i tempi biblici che di solito intercorrono tra un suo disco e un altro, ma in effetti dieci anni cominciano ad essere parecchi. Quando intervistai Vratyas su Metal Shock, proprio per l’uscita di Ok Nefna Tysvar Ty, mi disse che Falkenbach è una parte importantissima della sua esistenza ma, non vivendo di musica e avendo un lavoro a tempo pieno, il tempo per comporre musiche e testi è veramente poco. Deve essere soddisfatto della sua musica al 100% in ogni sua parte, altrimenti semplicemente non la fa uscire. Speriamo solo di non aspettare all’infinito. (Michele Romani)

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