Ora avete un motivo in più per ascoltare i Progenie Terrestre Pura (se ne avevate bisogno): RimWorld

Non sono ancora ai livelli dei nerd che praticano (o degli sfigati che seguono) i cosiddetti eSports, e spero che non prendiate questi giudizi di valore su queste categorie come una chiusura mentale à la Calenda. Semplicemente, pur considerando i “giochi elettronici” come un intrattenimento talvolta anche di estremo valore, dal mio punto di vista sono un tipo di intrattenimento individuale. In altre parole, non mi metterei mai a guardare chi gioca ad altri giochi come se stessi guardando una partita di calcio, e quindi scusatemi se trovo che chi guarda i tornei di League of Legends sia quantomeno una persona che non abbia niente di meglio da fare. Tuttavia, c’è un però. Se Ciccio sul cesso si guarda la home di Facebook, io è proprio grazie al mio bagno se di recente mi sono inaspettatamente riscoperto un grande fan di YouTube come social network. Generalmente è così che trovo la concentrazione necessaria a espletare i miei bisogni giornalieri, guardando i video di trailer, tutorial, gameplay, let’s play, playthrough (e chi se ne riesce ad inventare un altro lo metta pure) di vari videogiochi. Ed è proprio in questo modo che ho scoperto RimWorld

RimWorld è fondamentalmente un gioco di strategia – credo che il nome figo in inglese del genere sia CONSTRUCTION AND MANAGEMENT SIMULATION – dove la storia di base prevede che dobbiate gestire dei coloni sopravvissuti ad un incidente aerospaziale – infatti gli sviluppatori lo autodefiniscono uno sci-fi colony simulator. Inizialmente i sopravvissuti saranno tre, ma la vostra colonia si potrà espandere e arricchire. Il vostro obiettivo finale è costruire una navicella per poter lasciare nuovamente il pianeta. La grafica è estremamente basilare, in 2D con visuale dall’alto, e voi sarete la mano invisibile che regola non il mercato, bensì i vostri coloni, dando loro compiti, ordini e mansioni. Ognuno dei vostri coloni ha una storia personale e alcuni tratti caratteriali che aumentano o diminuiscono le sue abilità. Ed è qua che arriva forse la parte più bella di RimWorld: i vostri coloni interagiscono tra di loro, si innamorano, si sposano (e quindi dovrete costruirli una stanza con un letto matrimoniale), oppure litigano, si insultano, diventano rivali e si pestano. Nelle mie per ora 50 ore di gioco mi è capitato almeno una volta che un colono col tratto piromane appicasse il fuoco a metà colonia; oppure che un altro col morale particolarmente basso a causa del suo tratto “depresso” fosse preso da una furia omicida e uccidesse un altro colono che non reagiva perché “incapace di violenza”.

Altra caratteristica del gioco indie sviluppato dai Ludeon Studios è l’elevata rigiocabilità e l’ancora più elevato numero di mod creato dalla community di fan. La partenza standard dei tre naufraghi aerospaziali può essere sostituita da altri tipi di avventura, come quella del “ricco viaggiatore”, dove impersonerete un bauscia galattico che deve sopravvivere su un pianeta ostile da solo (almeno inizialmente); o quella della “tribù perduta”, dove inizierete con cinque coloni vestiti di cenci e armati di archi e frecce. Starà a voi scegliere il modo di lasciare il pianeta, tra l’altro: potrete costruire da voi i pezzi dell’astronave, coltivare e vendere droga per poi comprarli, oppure ammaestrare dei cammelli e utilizzarli per creare una carovana con cui raggiungerete una navicella abbandonata situata al lato opposto del pianeta.

Il pianeta dove siete atterrati con tutti gli altri insediamenti presenti

Il gioco è finalmente uscito nella sua versione finale 1.0 ad ottobre 2018, quando la prima versione alfa risale al novembre 2013 e quella beta in early access al 2016. Cinque anni hanno dato tempo agli sviluppatori di creare un gioco completo, divertente e altamente rigiocabile anche grazie all’aiuto delle mod dei fan. Insomma, se non si era capito, sono 35€ spesi bene; e che presumibilmente rimarranno 35€ e non diventeranno 50€, poi 75€, poi 100€ per le DLC che sarete quasi costretti a comprare. Una rarità estrema in un’epoca in cui si tende a pubblicare videogiochi incompleti che impiegano anni di espansioni e patch per avere una veste definitiva. Penso alla delusione di No Man’s Sky, del quale comunque bisogna riconoscere agli sviluppatori che è stato sistemato gratuitamente per il cliente finale – ma era anche il minimo dopo l’investimento non indifferente e l’altrettanto importante flop. Oppure ai giochi sviluppati dalla Paradox Interactive (di cui forse vi parlerò a breve) che, nonostante ne vada ammessa la qualità eccelsa, diventano frustranti per la quantità enorme di contenuti aggiuntivi a pagamento. Vi consiglio caldamente di giocare a RimWorld, quindi. Così avete anche una scusa per ascoltarvi starCross, il nuovo EP dei Progenie terrestre pura, mettendolo in sottofondo durante le vostre sessioni di gioco. (Edoardo Giardina)

Vi consiglio questa ottima serie di gameplay, davvero appassionante (dopo il primo episodio).

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