Fartwork: PREDATOR – Easy Prey
Torna la rubrica dedicata alle copertine più agghiaccianti della storia del metallo con una sordida vicenda ambientata nel mondo dei balneari dalla licenza eterna.
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Torna la rubrica dedicata alle copertine più agghiaccianti della storia del metallo con una sordida vicenda ambientata nel mondo dei balneari dalla licenza eterna.
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Più che un seguito, uno spin-off innocuo, girato al risparmio e scritto da un orango strafatto. La gara è persa a prescindere pure col secondo capitolo. La recensione è piena di spoiler, tanto se non lo andate a vedere è meglio.
Continua a leggereLa mia passione per il rock è esplosa proprio con un EP, un dischetto con poca musica dentro che a volte riesce a farti tanta rabbia, perché suona così bene che avresti preteso un intero album tutto su quelle coordinate. E qualche volta i full length che lo precedono e seguono non sono affatto pazzeschi come quel clamoroso bocconcino che
Continua a leggereLa testa rimbombava di titoli come Master Of Puppets, ma da ragazzino già mi facevo di grunge come un disgraziato. Anzi, ero partito proprio da lì, nel 1993 o 1994, e quindi era naturale che avessi una certa predisposizione per certo rock o metal alternativo. In TV comparì il video di Sober, la folgorazione totale. Un annetto più tardi mi sarebbe capitata
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