È ovvio che preferissimo lui a Dickinson. Era tutto urgenza ed espressività. E spirito autodistruttivo. Era rock’n’roll in tutto, senza filtri. Ricordiamolo con una birra e un vaffanculo a chi se lo merita.
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C’è da rompersi il collo nella mischia con l’esordio dei Savage Oath, un supergruppo poco super, almeno sulla carta, che suona un epic metal dalla foga furente e dalla classe cristallina.
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Questo vecchietto sdentato che non si arrende mai e continua a girare per palchi è uno dei nostri idoli più veri. Il suo ritorno in studio non è perfetto ma è Wino al 100%. E tanto ci basta.
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Una serata memorabile che sublima e conferma tutto ciò che gli Unida avevano significato per un ragazzino quindicenne. Anche con John Garcia assente.
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Se non vi piace il secondo disco dei Down non abbiamo nulla da dirci.
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