Avere vent’anni: IRON MAIDEN – Dance of Death
Altalenante, manierista ma pur sempre l’ultimo grande album dei Maiden. Ecco come lo visse Stefano Mazza, tra laboratori chimici nella provincia profonda e chat mIRC.
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Altalenante, manierista ma pur sempre l’ultimo grande album dei Maiden. Ecco come lo visse Stefano Mazza, tra laboratori chimici nella provincia profonda e chat mIRC.
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L’ex chitarrista degli Elegy (ma che fine hanno fatto?) non è solo un virtuoso ma sa anche scrivere grandi canzoni. Andiamo a recuperare quello che resta forse il suo migliore lavoro solista.
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Vengono dalla Rioja, terra celebre per i vini rossi, ma qua si erano normalizzati troppo per piacere a chi ha un debole per gli eccessi grotteschi del power spagnolo. Memorabile l’abbacinante copertina.
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Se d’estate preferite la montagna e le lunghe scampagnate per cercare funghi, i Wolves in the Throne Room hanno pensato alla colonna sonora ideale.
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Con un disco splendido accompagnato da una copertina imbarazzante, i Këkht Aräkh mettono in crisi i nostri criteri di selezione alle fiere del disco.
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