Author Archives: Tonio Bragaglia

HUNGRY LIKE RAKOVITZ – The Cross Is Not Enough (Grindpromotion/ Shove/ Blasphemy)

Mi piacciono questi bergamaschi. Mi accorsi della loro esistenza solo con la pubblicazione dello split con gli O (Circular Sign, va bene) e siamo praticamente a poco più di due anni fa, credo. Sul loro bandcamp mi procurai anche il loro primo disco (Holymosh), praticamente un esordio del tipo più classico per una band che in fondo si nutre di underground

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Ariecco i DOOM

Ci sono band che hanno senso di esistere solo in un preciso contesto temporale. Per esempio, ai tempi del ritorno degli Amebix avevamo chiuso un occhio (o, semplicemente, lo avevamo strizzato) ed è pure un peccato che la band stia tirando le cuoia dopo un disco controverso ma coraggioso. Ma per la reunion dei Doom facciamo proprio il tifo, senza

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Franza o Spagna, purché se sfragna: intervista ai BLOCKHEADS

Qui ho parlato (bene) dell’ultimo disco della grind band francese, piccola gemma underground post-Nasum oggi pronta ad essere lanciata con forza in un mercato -un tantino più sicuro e coperto- da un’etichetta che ogni tanto ricorda di che pasta era fatto il suo catalogo storico. È con Nico (batteria) che scambio queste cordialissime parole e, in un lampo, mi rendo conto cosa

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R.I.P. Enzo Jannacci [1935-2013]

Grandicello, 77 anni. Grandicello ma non troppo, insomma. Basso, bassissimo profilo. Niente baccano, nessun clamore, nessun endorsement politico clamoroso, mai sentito di una sbronza ecologista o finto luddista alla Celentano, per dire. Un piccolo genio nel normale e cinico scorrere della vita, un traghettatore della canzone nel cabaret, del potere anarchico del nonsense nel pop. Sua e di pochissimi altri una

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CALL OF THE VOID – Dragged Down A Dead End Path (Relapse)

Il bello di questi dischi è riassumibile in poche pillole di saggezza ardecore o quasi. È prodotto benissimo, al punto che un presumibile sound Relapse finisce per gareggiare in presenza col profilo tutto sommato basso (e forse anche un po’ sterile) della band stessa, ma in fondo ci frega poco perché siamo metallari, chi più, chi meno. È duro, tosto

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