Clamoroso al Cibali: Alissa White-Gluz entra negli Angra, Fabio Lione negli Arch Enemy

Alissa White-Gluz a quaranta anni precisi di età esce dagli Arch Enemy, dopo che Angela Gossow a quaranta anni aveva, nell’oramai lontano 2014, lasciato gli stessi, pur rimanendo come manager. Michael Amott considera dunque questa soglia anagrafica come il termine ultimo di conservazione oltre il quale le poppe possono perdere alcune delle loro peculiarità, o caratteristiche organolettiche che dir si voglia. Poco si sa di preciso sulle motivazioni della dipartita della blucrinita: se sia stata lei a lasciare o la controparte a cacciarla, o se ci fossero accordi contrattuali prestabiliti. Non lo sapremo in questi giorni e forse neanche in futuro.

Con un sintetico comunicato ufficiale la band afferma che, laddove c’è una fine, c’è anche un inizio, il che in sostanza significa che tranquilli, se ne piglia un’altra di venticinque anni. Gluz, da parte sua, ha diffuso la prima anticipazione di un album solista al quale, per quanto si è capito, lavorava da un pezzo. Se vi sentite invece ancora orfani di Liiva, vi conforterà sapere che dieci anni fa si era riunita in parallelo la formazione originale degli Arch Enemy, Amott compresi, e hanno pure scritto materiale nuovo. Mah.

Dall’altra parte del globo gli Angra si sono separati dal cantante Fabio Lione, annunciando, di rimbalzo, uno show con Loureiro, Falaschi e Aquiles Priester, il batterista dell’era Falaschi, al Bangers Open Air 2026. Che credo sia a San Paolo, quindi ce ne frega il giusto. Si tratta però di una manovra diversiva. I nostri potenti sistemi di intelligenza artificiale predittivi ci indicano che con tutta probabilità sarà Alissa White-Gluz la prossima cantante degli Angra. L’altro nome in lizza era Jair Bolsonaro ma è stato incarcerato pochi giorni fa in seguito all’intervento dei soliti poteri forti determinati a sbarrargli la strada.

La cantante canadese, ormai scafata veterana del music business, avrebbe peraltro un sensazionale piano B qualora l’esperienza brasiliana si riveli deludente: sostituire Lione anche nei Rhapsody di Turilli. Le immagini che corredano l’articolo sono estratte da una cartella promozionale segretissima allegata allo studio di fattibilità già commissionato alla Accenture. O era la McKinsey, non ricordiamo.

Fabio Lione intanto è già in Svezia, accucciato sotto la scrivania di Michael Amott, presumiamo in cerca di una penna che gli era caduta. Incrociamo le dita e vediamo cosa succede: che gli Arch Enemy possano, assieme all’ex cantante dei Rhapsody, ritornare alle sonorità classiche di Wages of Sin è un dato che interesserà probabilmente a pochi; la cosa certa è che parecchia gente in più andrà a sentirsi i classici di Holy Land cantati alla cazzo di cane dal vivo. (Marco Belardi)

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