Meglio ultimi che senza dignità: ancora urla dalle fogne del punk hardcore italiano
Pensate che scemo. L’altra volta per parlare dei Potere Negativo citavo i LUCTA come un gruppo che seguivo ma di cui non avevo notizie dopo il demo/Ep Black Magic Punk del 2018. Invece un disco nuovo l’avevano appena tirato fuori e io me l’ero perso. Si intitola Eterna Lotta ed è comunque parecchio diverso dall’uscita precedente, non solo perché questo è “convenzionalmente” un album (nove pezzi, quattordici minuti). La differenza più importante la fa l’assenza delle tastiere creepy e melodiche dell’Ep, che facevano tanto nell’economia del suono. Economia più ortodossamente hardcore, ora, anche se il suono resta liquido e indigesto come certo hardcore italiano degli ’80. Sicuro Eterna Lotta resta un altro bell’assaggio dell’hardcore dei milanesi, che ancora sconfina con deathrock e anarco punk, ma meno. Mi affascinava di più Black Magic Punk, ma sono contento pure così.
A proposito di scemenze, tornati pure gli SCEMO, sempre Milano, con Ecate, che sono sei schegge di hardcore feroce post Sottopressione/La Crisi, suono ipersaturo di registrazione diretta in sala prove e frenesia di un hardcore durissimo e velocissimo, a tratti quasi a un passo dal grind. Voce acida e nichilismo, pezzo più lungo da un minuto e dieci secondi, la media sotto il minuto, ma sviluppi tanto veloci e dinamici che un minuto in più a pezzo diventerebbe prog. Siccome da ragazzino mi piaceva un sacco la scena hardcore milanese degli anni ’90, Ecate per me è una madelaine fatta di ruggine e ferraglia.
Piu grind ancora pare l’hardcore de LA MORTA GORA, pisani, per certi versi quasi crust. Sopravvivenza//Riproduzione//Morte consta di dieci brani, veloci e schegge pure queste, a parte il bel finale con In un Macabro Risveglio, che ha un po’ più di atmosfera prima della sfuriata epica (grandiosa). Comunque ci sono pure passaggi post-hardcore quasi screamo, altri crust. Il concetto del disco è piuttosto chiaro e i titoli dei brani letti insieme fanno un discorso. Comunque mi garbano parecchio, punk sotterraneo e cupo, bastardo, tecnicamente pure questo pare registrato dal vivo dentro una cantina e spero vivamente sia così. ‘Sti cazzo de plug in m’hanno rotto, mi piace troppo invece sapere che c’e gente così che suona ancora basica e urticante. Bell’esordio.

Crust/D-Beat col primo demo/cassetta dei FOSGENE, da Bassano del Grappa, intitolato Catabasi. Mediamente duri, aspri, ruvidi. Non credo c’entri davvero nulla il black metal che viene tirato in ballo sul loro Bandcamp, però è un dato che sono nichilisti e maligni e i titoli dei pezzi hanno più a che fare con un orrore occulto che non con un disastro post guerra nucleare. Pure certi testi, per quel che si capisce, come quello di Leviatano. Magari si incarogniscono ancora di più, al prossimo giro. Per ora cinque brani per nostalgici dei Wretched cui magari garba pure il millenarismo degli Amebix.
Più prossimi all’hardcore a mille dei ’90, quello citato prima a proposito degli Scemo, anche questi QUASI BUIO (da non confondersi coi Nel Buio) che hanno pubblicato il loro esordio L’Ora Blu (da non confondersi con Nell’Ora Blu). Complimenti per il tempismo… Voi comunque non confondeteli. I Quasi Buio sono di Roma e, come dicevo, non suonano né black metal né lounge, ma un hardcore rigoroso, rigido nelle ritmiche ed espressivo nelle chitarre. C’è quell’intimismo simbolico che avevamo appunto nei Sottopressione e che poi è confluito nella scuola screamo italiana. Bene, I Quasi Buio sembrano stare lì, in quel passaggio. Ci stanno ma scalciano e urlano. Gagliardi, vivi. È impressionante come in Italia certo suono esiste sempre e come si trova sempre un nuovo gruppo esordiente che spacca i denti.
Ora, finché del pallone me n’è fregato il giusto, son stato gobbo. Quindi all’epoca ero più per la strafottenza di un Moggi che per il livore composto di ZEMAN. Adesso che la sbornia calcistica per me è sepolta devo ammettere che non posso non simpatizzare con l’autore di aforismi come “talvolta i perdenti hanno insegnato più dei vincenti” o “meglio ultimi che senza dignità”. Particolarmente punk ed in linea con il tono di questa specie di rubrica qua. Quindi tributiamogli il dovuto con il Promo 2024 di una band omonima, street punk e OI! da Bologna. Quindi sono certo che dietro, da qualche parte, a supportare ci sia ancora Robertò che li aveva prodotti nel 2019 con un album per la Hellnation. Oggi, 2024, abbiamo due brani secchi, Nemico e Teste Rasate. La prima Oi! ortodossa ma con qualcosa forse vagamentissimamente stoner, la seconda punk e classica. I confini del genere non sono davvero messi in discussione, anzi rivendicati con orgoglio. E se le canzoni funzionano non vedo perché no. Per ora due pezzi redskin gagliardi. Magari l’hanno prossimo qualcosa di più corposo. Chissà. (Lorenzo Centini)

Gran gruppo gli Scemo
"Mi piace""Mi piace"
ho la loro maglia con Sailor moon
"Mi piace""Mi piace"
Da ingegnere chimico, approvo i Fosgene
"Mi piace""Mi piace"