La finestra sul porcile – ALIEN: ROMULUS

Niente fra le premesse di Alien: Romulus mi confortava. L’originale del ’79 è un qualcosa di enorme. E un qualcosa di enorme non lo puoi proseguire né con un buon filmetto, né con qualcosa peggio. Devi aspettare di avere per le mani un’altra sceneggiatura enorme e svilupparla alla maniera dei grandi film, oppure sei un disonesto, un avvoltoio. Nei primi anni Novanta mi vidi il terzo non appena lo buttarono in televisione, su Telemontecarlo, anticipato dai due storici predecessori. Il quarto al cinema, tutti gli altri di Ridley Scott idem. Sono un fanatico terminale della saga così come lo sono di quella di Predator. Eppure riesco ad essere particolarmente pretenzioso e critico nei confronti di entrambe proprio in virtù di questo amore.

Per prima cosa non mi convinceva il regista, Fede Alvarez. Che è un capace professionista che nel 2016 ha pur realizzato l’ottimo Man in the Dark, e, poco prima, rivisitato La Casa con il tono più cupo che si potesse adoperare. Ma, appunto, Alien è stato cosa di Ridley Scott – quello impeccabile ammirato fino a Black Hawk Down, non l’altro, altalenante, dei giorni odierni – e di James Cameron. Mi spiego: questi due sono i Gesù Cristi del cinema moderno, e già mi suonò strano che la saga passasse per le mani di un debuttante David Fincher – chiamali errori, chiamale intuizioni, ma a me il film piacque – e Jean-Pierre Jeunet. Ma chi è Fede Alvarez per dirigere Alien, a meno che Alien da una cosa gigantesca non sia diventato semplicemente un titolo nel quale rovistare – come cinghiali nei bidoni della spazzatura – giusto per cacciar fuori qualche ricavo? Credo che oggi manchi innanzitutto il rispetto per i monumenti del Cinema. Alien è Alien, un monumento del Cinema, e non lo dai a un Fede Alvarez qualunque, con tutto il rispetto per chi è riuscito a non sputtanare completamente La Casa nel rifarlo. Non glielo affidi neppure con quel cast.

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Dice lui: “la morte di un giovane sul maxi schermo è più difficile da mandar giù della morte di una persona anziana”, come se avessero voluto scioccarci. Tutte puttanate: i produttori avevano un budget e potevano risparmiare o sui costi degli attori o sui costi di realizzazione. E hanno scelto di infarcire il film di pischelli. Il cast è una merda e fa perno, almeno in teoria, sulla classe 1998 Cailee Spaeny. L’attrice originaria del Missouri l’ho recentemente ammirata nel buon Civil War di Alex Garland, ed è colei che, nelle menti dei fan sani di mente di The Last of Us, avrebbe dovuto impersonificare Ellie nella tanto chiacchierata serie televisiva diffusa da Sky. Gli altri, onestamente, non so chi cazzo siano. 

Per la saga di Alien sono transitati Sigourney Weaver, Ian Holm, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton, John Hurt, Michael Biehn, Lance Henriksen, Bill Paxton, Winona Ryder, Ron Perlman, Michael Wincott, Brad Dourif, Charles Dance e Charles Dutton. Capite ora che intendo quando rammento che nei confronti di Alien la 20th Century dovrebbe avere un certo rispetto prima di decidere di rimetterci mano?

Fortuna mia che il giorno della visione del film mi sono tenuto debitamente alla larga dalle alienate recensioni, che, ho scoperto subito in seguito, la sparavano grossissima parlando del terzo miglior film della saga subito dopo i primi due e di ritorno allo spirito del primo. Romulus non ha niente a che spartire col primo fuorché Ian Holm rifatto al computer; inoltre, anteporlo al film di David Fincher, e perfino ai poco convincenti capitoli recenti di Ridley Scott, è un bell’azzardo.

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Le cose buone di Alien: Romulus sono le seguenti. Tanti pupazzi animatronici, scenografie in interni fantastiche e un pozzo di citazioni che pesca anche, e non in maniera minore, dal videogioco Alien: Isolation che una decina d’anni or sono mi terrorizzò su PlayStation e che con gran fatica completai. Aggiungerei al comparto videoludico che Romulus assomiglia per look e per tono anche a Dead Space, ed è un ulteriore complimento.

Il resto è una cacata immane perfettamente in linea con i film moderni tutto ritmo e spettacolarizzazione. Roba che entra da un orecchio ed esce dall’altro, senza lasciar traccia. I protagonisti sono cinque o sei e si potrebbero tranquillamente ridurre a due, la Rain Carradine interpretata da Cailee Spaeny e il sintetico Andy di David Jonsson, nel bene e nel male, la vera sorpresa del film.

Andy è un sintetico di colore affetto da un leggero ritardo che gli incasina la parlata. Il padre di Rain gliel’ha regalato dopo avere scoperto il rottame abbandonato dalla Weyland Yutani, e, da allora, lei lo considera suo fratello. Tutto il politically correct di The Last of Us è spazzato via in un attimo dall’uragano causato dalla commistione fra i concetti sintetico-di colore-con un ritardo-abbandonato. Inutile dirlo, questo personaggio è il più interessante di tutto il film, a prescindere dall’interpretazione di David Jonsson. Diciamo che le cose maggiormente degne di nota le hanno scritturate attorno a lui. Cailee Spaeny fa la figliolina scoglionata per tutto il tempo, a un certo punto è accerchiata dagli xenomorfi e Fede Alvarez prova a rifare l’inquadratura della Weaver col mitra e i capelli al vento e il risultato non è esattamente la nuova Ripley come sperato. All’epoca di Alien, il primo, del 1979, Sigourney Weaver aveva giusto tre o quattro anni e tre o quattro etti di coglioni e talento in più dell’attuale Cailee Spaeny. Ecco come nacque l’eroina del cinema per antonomasia, cari i miei figli di Katniss Everdeen.

alien-romulus-recensione-film-trama-saga_jpeg_1600x900_crop_q85In sostanza Alien: Romulus parla di Rain Carradine che va a una specie di patronato a capire se può lasciare la mansione in ambito minerario assegnatale. L’impiegata statale di turno le spiega che dovrà accumulare il doppio dei crediti e lavorare all’incirca altri cinque o sei anni. Che in miniera significano la stessa morte a cui i suoi genitori sono andati incontro: fine della caratterizzazione del personaggio.

Degli altri Alvarez non dice una virgola: servono solo a creare un minimo di body count. Chiamano la Carradine – cognome meraviglioso, mi riporta alla mente Southern Comfort – e dall’alto dei venticinque anni di età media le spiegano che: “Si prende un’astronave, si va a recuperare il relitto di una stazione spaziale che è finito nella nostra stessa orbita dopodiché si accede alla struttura e si rubano le capsule criogeniche che, per l’appunto, sono tante quanti sono i personaggi del film, meno uno, per raggiungere in nove anni di viaggio un pianeta terraformato che si narra sia una ficata”. Firmato: cinque minatori che hanno appena finito la triennale, e un androide che balbetta e appena prende un ceffone va in tilt come un Pentium 133 e deve essere resettato dalla sorella umana. Per l’androide, specificheranno più tardi, non ci sarà posto nella capsula criogenica: ma perché congelare un sintetico e non tenerlo nove anni su una seggiola a non invecchiare?

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Ma sapete qual è la cosa peggiore di Alien: Romulus? La presenza stessa dell’alieno, come in Covenant di Ridley Scott finisce per essere di troppo, e di insufficiente effetto. La mia teoria è che per fare un sequel di Alien tu debba semplicemente scrivere una nuova storia il cui fulcro è semplicemente l’alieno: non ti perdere in puttanate e forse l’operazione intera funzionerà. Quarantacinque anni dopo non lo fa nessuno, a oltranza, film dopo film.

Tante cose sono state aggiunte in passato: la trovata più intelligente fu sicuramente la Regina, poiché James Cameron si era posto la più ovvia delle domande. Chi le depone quelle uova? Dopodiché abbiamo visto l’alieno quadrupede in quanto nato da un quadrupede, l’ibrido con gli occhi languidi de La clonazione, gli architetti e via discorrendo. In tutto questo divagare, e direi a partire dal capitolo quattro, l’alieno è stato sempre infilato un po’ a forza nelle storie dei nuovi Alien finché non ha più goduto di un ruolo centrale. E finché non ha più causato alcuno spavento, disagio, orrore, un po’ perché lo conoscevamo bene, anzi benissimo, e un po’ perché i registi si concentravano nell’approfondire altro. Tipo i deliri di onnipotenza del capoccia della Weyland-Yutani.

Romulus fa la stessa e identica cosa: butta tantissima ciccia al fuoco, gira attorno a tutti i capitoli della saga con un torrente di easter eggs che fa spavento, ma poi concretizza poco. Ha il solito ritmo indiavolato di qualunque Marvel e ci risparmia dall’acceleratore a tavoletta solo in principio, il che rende il primo terzo di film – dove non accade niente e si apparecchia la tavola – la porzione la migliore. Dalla comparsa dei facehugger in poi – tanti, tantissimi, velocissimi: ma ricordate quanto faceva cacare sotto la scena della ricerca del facehugger nel primo film, subito dopo il suo sorprendente distacco? – è tutto un peggiorare. Gli alieni sono molteplici, catturano gli umani per farli fecondare come in Scontro finale e si fanno impallinare come tortore come in Scontro finale. L’azione scorre senza che una sola scena del film rimanga impressa nella testa, i personaggi non combinano niente di memorabile, non dicono niente di memorabile. Non ricordo una sola frase di Romulus, sono sincero.

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A un certo punto riprogrammano Andy con un chip prelevato da un parente alla lontana del vecchio Ash, Ian Holm in CGI, e questi comincia a tutelare la compagnia. In compenso si trasforma in una bestia risoluta in virtù delle sue potenziate abilità fisiche e mentali. Nel momento più critico del film la protagonista gli toglie il chip innestato, e lo fa tornare un balbuziente che dice barzellette e che non ha i permessi per aprire una qualunque porta della Romulus: perché? E perché una stazione spaziale che ha sperimentato tutto quel bendiddio nell’interesse della Weyland Yutani è stata lasciata abbandonata in orbita a una colonia, in attesa che cinque o sei deficienti neodiplomati vadano a depredarla? Se qualcuno deve essere fecondato basta portarcelo con la forza. E perché gli hanno fatto girare la scena del parto vaginale?

Il finale di film è una merda fra impietosi richiami a La clonazione e un ritmo serrato in cui, francamente, non si capisce più niente di quello che si sta guardando. Alien era tutto suspence, angoscia, impotenza, e di Alien il suo nuovo capitolo mantiene solo il contenuto numero dei cadaveri. Ma non c’è altro da poter spartire con quel capolavoro ed è pura eresia confrontarlo con esso, o metterlo in seconda fila nella griglia di partenza. C’è un abisso fra i primi due e tutto quanto il resto, e in quell’abisso nessuno può sentirvi urlare le cazzatone che serpeggiano sul web. Solo a David Fincher, cui hanno riscritto e sabotato la sceneggiatura tipo una trentina di volte, riuscì di cavarsela con decenza.

Di gran lunga il capitolo peggiore della saga. Il terzo era un ottimo film dal tono decisamente minore rispetto ai due clamorosi capostipiti. Il quarto era una merda girata perlomeno da un regista con delle idee brillanti, e interpretato da un cast virtuoso. I titoli recenti girati da Ridley Scott hanno avuto i loro momenti felici (tutto il concept di Prometheus è monumentale e finisce per annegare in pazzeschi buchi di sceneggiatura; Covenant è lodevole finché non pretende di diventare Alien e rovina tutto lasciando allo xenomorfo quella mezz’oretta a disposizione, quasi fosse il Massaro della situazione). Qui non c’è niente di felice fuorché una carinissima scenografia in interni: non voglio vederne altri, è un’era davvero brutta per il cinema che ho amato. Stanno distruggendo pilastri su pilastri, e dopo aver letto ovunque che vi è piaciuto il rifacimento di Predator con la ragazzina guerriera onnipotente che fino alla settimana prima si faceva sfuggire i conigli, adesso debbo leggere che vi è piaciuta questa roba qua. Ingrati verso il cinema che fu, e di cui evidentemente ricordate poco o nulla. (Marco Belardi)

 

33 commenti

  • Avatar di weareblind

    Recensione avvelenata dall’amore, posso capirlo.

    Io ho trovato perfetta quella de “I 400 calci”.

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  • Avatar di Schnell

    Approvo in pieno tutto quello che hai scritto: un cast di dodicenni senza arte ne parte, una sceneggiatura creata solo per richiamare gli altri film della saga con ottomila colpi di scena inutili. Semplicemente imbarazzante…un vero colpo al cuore per chi ha amato i primi 3 capitoli.

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  • Avatar di Zairap

    Secondo me non è un brutto film, paga l’enorme tassa del cast di ragazzini che sembrano usciti da un Erasmus…. Alien Erasmus appunto. Però francamente secondo me funziona come tributo ai due classici film, in particolare la prima parte. Certo, il cast è qualcosa che non si può vedere, con la protagonista alta un metro e cinquanta, paciorotta, anche graziosa… ma che insieme al cast non ci azzecca un cazzo. Dove sono i marines sporchi e cazzuti? Dove è una protagonista come Sigourney Weaver, o Linda Hamilton? E’ chiaro che non possiamo averle, non ci daranno più donne cosi’. Pur essendo purtroppo un film molto “attuale” nel senso più negativo del termine, e pur io vivendo in un costante passato (per me musica, cinema ecc.. sono praticamente finiti dopo gli anni 90) non me la sento di stroncarlo, e mi sono stupito, perchè di solito sono molto più cattivo e sono tendenzialmente più sulla vostra linea, ma forse sono solo rassegnato. Per me si lascia vedere e poi lo si dimentica.

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  • Avatar di Satan Claus

    1 – I nuovi di Scott sono ENORMI, peccato non vedremo mai il terzo.

    2 – Un regista capace fa recitare anche i cani.

    3 – Tutto ciò che riguarda “La Casa” e non è diretto da Raimi è merda fumante.

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  • Avatar di Antalus

    meglio che vai al cinema quando sei un po meno incazzato secondo me

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  • Avatar di maxmelato

    Un’altro recensore di cinema e sceneggiatore mancato, che invece di aiutare Tarantino a scrivere l’ultimo film, se ne sta su internet dietro una tastiera a scrivere di cose che non ricorda: riguardati Alien e dimmi quali personaggi sono stati approfonditi… Nemmeno Ripley che, per quattro film, tu non sai chi sia, da dove venga, quale sia il suo scopo nella vita. Figurati gli altri che approfondimento psicologico! Effetto Mandela bello forte: un recensore dovrebbe avere la decenza di riguardare i film di cui parla. Recensione tossica che non riconosce la bravura di un regista che conosce Alien meglio del recensore.

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  • hologramprofoundly0e48ce9f73
    Avatar di boiaverde

    Mi è bastato sentire il nome di Alvarez per tirare una riga su questa robaccia.Non gli ho ancora perdonato il remake di Evil Dead,e non gli perdono di non essere ancora finito sotto un autobus per quel film.Ora si metta in coda anche un camion,per favore stiratelo prima che metta mano ad un’altra serie di cui non ha capito una sega!

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  • Avatar di Rob

    La vera protagonista per me è la nave spaziale, trasudava ferro, ruggine e abbandono, come una vecchia Volvo dimenticata a Rogoredo dal ’96. Temevo l’effetto Tesla, invece la fotografia mi ha piacevolmente stupito.

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    • Avatar di Sam

      A me sono piaciuti dell’astronave soprattutto i tergicristalli.

      Vuoi non andare nello spazio con i tergicristalli che vanno pure a scatti?

      Figuriamoci se nello spazio col freddo siderale i tergicristalli – specie fatti a quel dio lì si potrebbero rompere. Erano tergicristalli in adamantio che, si sa, spazzola l’acqua e il ghiaccio che è una meraviglia

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  • Avatar di leo

    Imbarazzamte. Se poi qualcuno ha capito come si salva la ragazzina nella scena finale vi prego di spiegarmelo 🙏

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  • Avatar di Matteo

    Migliore recensione fin ora letta. È incredibile come il resto del web loda questo nuovo capitolo. A parte la scenografia molto retrò che riprende in pieno la tecnologia dei primi alien, il film è una cacata pazzesca… Il peggiore sicuramente dell’intera saga.

    Il cast poi è inesistente. L’unico che si salva è il sintetico.

    Andate a vederlo perché dovete (per gli amanti della saga) e poi dimenticatelo appena usciti dalla sala.

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    • Avatar di Sam

      Si spiega facilmente.

      In uun’epoca dove è solo un apparire – apparente altruismo, apparente interesse alle minoranze, apparente tolleranza, apparente inclusività, ecc… – la mente di persone ormai assuefatte alla mediocrità e alle brutture che stanno sotto la superficie dorata di un mare di falsità, si ferma all’apparenza e accetta tutto in modo infantile e acritico.

      Non solo per i film o la musica. Magari fosse solo per questi settori!

      Per quanto riguarda il film, queste cose le noti in manifestazioni tipo:

      Le ambientazioni e alcune scene richiamano i primi due Alien = è bello come i primi due.

      Alla tv o su internet hanno detto che la protagonista si è ispirata al personaggio di Ripley = è brava come Sigourney Weaver.

      Altre persone dicono di aver capito tutto il film e come lega col resto della saga = io dico di aver capito tutto il film e come lega con il resto della saga.

      E ttutto un giochino a rincorrersi in questo modo.

      Basta leggere i commenti di chi parte preda di spasmi in difesa del film (pochi fortunatamente, almeno qui) dando del livoroso o del risentito al Belardi e che nemmeno si accorgono che in due righe di commento mostrano più livore e risentimento loro contro una persona reale che il Belardi che se l’è presa solo con un film.

      Ormai tantissimi sono così.

      E sono tra noi, purtroppo.

      Darsi uuna spiegazione è facile. Farli riprendere a ragionare con la testa e farli tornare a sviluppare un minimo di pensiero critico é impresa titanica

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  • Avatar di ViperSiren

    Visto, davvero ottimo, a parte l’ibrido finale. Quattro spanne sopra Prometheus e dieci sopra Covenant. Recensione del solito pretenzioso di turno che non era neanche nato all’uscita di Alien, scommetto

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    • Avatar di trainspotting

      C’è letteralmente scritto che ha visto il terzo film in televisione nei primi anni Novanta. E comunque non è che bisogna avere per forza sessant’anni per farsi un’idea su un film il cui target sono i ragazzini. Per il resto anche la diarrea del mio cane dopo un’indigestione di biscottini è quattro spanne sopra Prometheus.

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  • Avatar di ignis

    Recensione arguta e coraggiosa, ma anche colma di risentimento…

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  • Avatar di Zairap

    Prometheus secondo me iniziava benissimo, tutto perfetto, un cazzo di capolavoro…. poi però la sceneggiatura non ha alcun rispetto per lo spettatore, lo space cobra ha sancito l’inizio della fine, non so come cazzo Ridley Scott possa tollerare certe cose. La protagonista poi che non si regge in piede e manda a dormire le guardie…. e un sacco di altre cose completamente senza senso. Peccato. So che Prometheus ha un sacco di estimatori sfegatati, ma è rovinato da tantissime stronzate. Questo Romolus è un filmetto, con tutti limiti abbastanza ovvi, poi dipende quanto si vuole infierire in base al sentimento. Ero rimasto invece molto male con the predator del 2018, avevo grandi aspettative essendo diretto da Shane Black, mentre recitava in Predator scriveva la sceneggiatura di Arma Letale, per cui per me sei un figo della madonna. Il film è stato una merdata colossale da cui non sono riuscito a salvare nulla.

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  • Avatar di Lamyuras

    Pienamente d’accordo tranne sulle critiche a prometheus e covenant. Sono morto per la descrizione di prey, che ho trovato palloso e stupido oltre ogni dire

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  • Avatar di Gia

    Finalmente una recensione obbiettiva, purtroppo come rilevato viviamo in tempi bui dal punto di vista cinematografico e non solo, la riprova è che mentre negli anni 70-80 spesso film che poi sarebbero divenuti cult venivano distrutti dalla critica, oggi avviene sistematicamente il contrario per film che definire mediocri è un complimento, eppure si lavora, si lima, si giustifica, si sbrodola, per provare a alterare realtà oggettive e formare i nuovi idioti del futuro, quindi totale e funzionale aderenza al sistema che si orienta su due capisaldi: il potere delle major e tutto un’insieme di istanze politiche da portare avanti in modo più o meno velato. Romulus non sfugge chiaramente a questo meccanismo, e già la scelta del cast ne era indizio abbastanza chiaro, ma io mi chiedo, cosa deve fare un essere umano che vuole gustarsi un’opera di genere fant-qualsiasi nel 2024 non infarcita di ragazzini? Non scritta per ragazzini? Non recitata da ragazzini? E poi che cazzo di ragazzini, mica parliamo dei Goonies e giù di li….

    La risposta è solo una munirsi di lettore e riguardarsi i vecchi film, non c’è altra strada.

    Entrando nel merito il film in se ti fa passare due orette di intrattenimento con momenti altamente fastidiosi e momenti passabili, siamo a profondità siderali già rispetto all’idea di Prometheus che comunque era grandiosa seppur imperfetta, in seguito alle tantissime critiche (altro grande errore i fan non devono contare un cazzo a livello creativo) Covenant secondo me provava ad aggiustare il tiro lasciando tutti scontenti, erano comunque film di altro spessore già a livello concettuale. Lo posso paragonare giusto a Alien vs Predator e a quell’obbrobio di Resurrection (La Clonazione) .

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  • Avatar di Simone Amerio

    Copio/incollo ciò che ho scritto in un forum su questo film:

    “Premetto che non l’ho visto, quindi non mi sono incazzato, ma mi interessa pure relativamente poiché io ho amato alla follia i primi due, il resto o mi lasciato perplesso o manco l’ho visto.
    Magari lo recupererò su qualche piattaforma, ma che faccia schifo, sia pieno di citazioni, allusioni, sia in pratica un fan service non mi stupisce.
    I ragazzini nel cast sperano di intercettare qualche spettatore giovane, ma il vero target è quello dei 40-45enni cresciuti col mito degli anni Ottanta, che magari il film non l’hanno visto al cinema ma in VHS o su decine di repliche in tv (ok forse non Alien ma il concetto è quello, vale per film più leggeri come la saga Guerre Stellari, Indiana Jones o il franchise Ghostbusters) che vogliono sentirsi giovani, che il futuro fa schifo ancor più del presente e vogliono tornare a quando erano giovani e sperare, almeno al cinema, di risentire e riprovare certe emozioni.
    Poi molti si incazzano ma molta gente di bocca buona c’è, ed è su questa che puntano i produttori.

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  • Finalmente un commento sensato
    Avatar di Finalmente un commento sensato

    Tutti i film di Alien dopo il secondo dateli ai cani.
    Idem quelli di Predator (e già il secondo si salvava a stento).
    E quelli di Terminator.

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  • Avatar di ignis

    Ma sicuri che il secondo sia un gran film?
    Io salverei solo il primo.
    Anzi, mi pare che scricchioli un po’ anche lui… Salvo solo le demo del primo!

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  • Avatar di Andrea

    Ottima rrecensione, una delle poche reali. Voglio indietro il mio tempo impiegato per vedere questo obbrobrio.

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  • Avatar di ivan

    sottoscrivo in toto questa recensione. Ho pensato le stesse identiche cose. Scenografia ottima, primi 20 minuti decenti nonostante i bimbiminkya protagonisti, il resto una pagliacciata piena di MACCOSA senza mordente e, anzi, noiosi da morire… Peccato.

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  • Avatar di Federico

    Dunque….me lo so o visto oggi, perché tanto sapevo dove si andava a cascare. Ecco, l’ho visto e ora… Mi sto riguardando Aliens-scontro finale. Penso sua più che sufficiente questo, per dire cosa penso di Romolo.

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    • Avatar di dd7474

      Finito in questo momento…..oramai una cosa l’ho capita dopo il secondo film….bisogna tifare per lo xenomorfo anche solo per quanto gli hanno tritato i coglioni con tutti sti sequel.

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  • Avatar di dd7474

    Mi vedo non ultimo(almeno c’è anche con me Federico)ad arrivare qui.Finito ora in due tranche.
    Che dire….tremo al pensiero che il finale (vabbè scrivo spoiler perchè vado verso l’essere boomer)non sia solo un rimando all’iconico finale del primo Alien ma l’anteprima dle prossimo dove i nostri due arriveranno chissà code, ma tanto so che non ci arriveranno qualcosa accadrà.Per ilr esto sapevo che sarebbe stato un qualcosa di pessimo ma non pensavo fino a questo punto.Capisco voler stiracchiare le storie ma scrivere sceneggiature dopo una sera di bagordi a base di peperoni e strisce di bamba lunghe un metro non è una grande idea, potremmo paralre dei TERGICRISTALLI nella stratosera di un pianeta come la terra(che mica fa fredo la fuori ma va, coglione io che a 0 gradi in piemonte mi ritrovo con i tergi incollati al vetro al mattino), potremmo parlare del fatto che la WY, una compagnia che tiene in pungo mondi ed umani si DIMENTICA di avere in orbita un gingillo di quel tipo con a bordo un siero che riscriverà la storia delle malattie e dell’essere umano e mentre i nostri dei poteri forti se lo dimenticano 5 scappati di casa che assieme a stenso superano il secolo con una astronave sgrausa vanno e vengono dal pianeta dove di fatto sarebbro vincolati a forza dalla compagnia.Per il resto un brutto mix di scene rifatte pure con le stesse inquadrature, da quella stile Alines scontro finale dell’ascensore, a quella (nell’originale tagliata) quando Ics insegna a ripley ad usare il fucile. A quella del parto del 4 a quella, oramai sovrausata, dello scaricare nello spazio il nostro nemico mentr si è chiusi nella solita tuta spaziale.Un mixone mal fatto insomma.Sto invecchiando, facci oparte di quella generazione che non chiedeva mille episodi, ero felice di Alien, ero contento di Aliens, ho iniziato a intristirmi con il 3, il 4 l’ho visto solo perchè c’era un certo Perlman , Prometehus mi lasciava scettico già all’uscita (e ho fatto harakiri sulla scena dalla Theron schiacciata sile Willy coyote) e Covenant…..vabbè…..è Covenant e credevo si fosse toccato il fondo.Qui il fondo lo raschiamo anche senza acido dello xenomorfo e temo sia iniziat ala caduta.C’è l’accnaimento terapeutico che non va bene, ma dovrebbe anche essere abolito quello cinematografico.Vi prego, smettetela di abusare dello xenomorfo.

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  • Avatar di dd7474

    Mi vedo non ultimo(almeno c’è anche con me Federico)ad arrivare qui.Finito ora in due tranche.

    Che dire….tremo al pensiero che il finale (vabbè scrivo spoiler perchè vado verso l’essere boomer)non sia solo un rimando all’iconico finale del primo Alien ma l’anteprima dle prossimo dove i nostri due arriveranno chissà code, ma tanto so che non ci arriveranno qualcosa accadrà.Per ilr esto sapevo che sarebbe stato un qualcosa di pessimo ma non pensavo fino a questo punto.Capisco voler stiracchiare le storie ma scrivere sceneggiature dopo una sera di bagordi a base di peperoni e strisce di bamba lunghe un metro non è una grande idea, potremmo paralre dei TERGICRISTALLI nella stratosera di un pianeta come la terra(che mica fa fredo la fuori ma va, coglione io che a 0 gradi in piemonte mi ritrovo con i tergi incollati al vetro al mattino), potremmo parlare del fatto che la WY, una compagnia che tiene in pungo mondi ed umani si DIMENTICA di avere in orbita un gingillo di quel tipo con a bordo un siero che riscriverà la storia delle malattie e dell’essere umano e mentre i nostri dei poteri forti se lo dimenticano 5 scappati di casa che assieme a stenso superano il secolo con una astronave sgrausa vanno e vengono dal pianeta dove di fatto sarebbro vincolati a forza dalla compagnia.Per il resto un brutto mix di scene rifatte pure con le stesse inquadrature, da quella stile Alines scontro finale dell’ascensore, a quella (nell’originale tagliata) quando Ics insegna a ripley ad usare il fucile. A quella del parto del 4 a quella, oramai sovrausata, dello scaricare nello spazio il nostro nemico mentr si è chiusi nella solita tuta spaziale.Un mixone mal fatto insomma.Sto invecchiando, facci oparte di quella generazione che non chiedeva mille episodi, ero felice di Alien, ero contento di Aliens, ho iniziato a intristirmi con il 3, il 4 l’ho visto solo perchè c’era un certo Perlman , Prometehus mi lasciava scettico già all’uscita (e ho fatto harakiri sulla scena dalla Theron schiacciata sile Willy coyote) e Covenant…..vabbè…..è Covenant e credevo si fosse toccato il fondo.Qui il fondo lo raschiamo anche senza acido dello xenomorfo e temo sia iniziat ala caduta.C’è l’accnaimento terapeutico che non va bene, ma dovrebbe anche essere abolito quello cinematografico.Vi prego, smettetela di abusare dello xenomorfo.
    facciamo una petizione su change.org!

    PS:tristemente prendo atto che o trovi davvero dei signori GENI che riescono a salvare il salvabile con un film pur sfruttanod un nome potente (Blade runner 2049 stava degnamente in piedi) o che fanno davvero roba nuova (Dune docet) o altrimenti sono tutti alla frutta, riescono solo a prendere must del passato, rivoltarli come calzini bucato e propinarli come delle pietr emiliari di un cinema oramai sra morto di idee.

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  • Avatar di ignis

    Attendiamo la recensione di “Alien: Earth”…

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