Sword & sorcery alla cipriota: SOLITARY SABRED – Temple of the Serpent
Ancora Cipro e ancora heavy/power/epic metal coi Solitary Sabred. Ci suona la chitarra, una delle due, Nikolas Moutafis, che sta anche nei March to Die, anche se non lo avevo menzionato. Me ne frego di finezze e precisazioni geopolitiche e stabilisco che Cipro, lato greco e lato heavy metal, è praticamente Grecia, in quanto a heavy metal. Quindi quello dei Solitary Sabred, l’album Temple of the Serpent, è stata la quarta, in ordine di tempo, uscita pesante ellenica dell’anno passato (del black, sapete, si occupa meglio qualcun altro). Certo che, se questo disco qui forse suona meglio di quello dei March to Die, ancora acerbi (ma va benissimo così), il confronto con le bombe sganciate da terraferma da Sacred Outcry e Triumpher è duro da sostenere. Eppure Temple of the Serpent, cui ancora all’ennesimo ascolto magari non riconosco lo stesso livello di quei due, è un disco cazzuto, cha sa il fatto suo. Concettualmente, molto più power dell’altra band in cui suona Moutafis. Tutto falsetti e testosterone, questa band qui. Heroic fantasy virata orrori esotici (Cipro è là). Tecnica, quella che ci vuole per suonare agili, veloci e potenti. Meno raffinatezza rispetto ai Sacred Outcry, più assalto frontale, a testa bassa. Praticamente un disco da defender maneschi. Atmosfera poca, malinconia zero. Parecchia pugna.

Anche nel senso che Temple of the Serpent di varietà non ne offre tantissima, né particolare dinamica interna tra i brani. Non è un gran problema, è un disco onesto e, tra un falsetto power priestiano e un quasi growl alla Sakis Tolis (sarà qualcosa di immedesimazione culturale, che ne so, chiedete al Belardi), tiene sveglio lungo quasi tutta la durata. Sul finale, verso gli ultimi due-tre brani, fatico un po’. Ma prima di canzoni degnissime ce ne sono. Tutta la successione The Skeleton King / Spettrali Domain / Bound by the Lich. Dure e scure, nei falsetti pure King Diamond. Male non fa. Flight of the Banshee pure, gran pezza. Almeno metà disco, forse più, vale una menzione. Il genere ve l’ho detto. Se vi piace, se fa per voi, ascolto piacevole. Doveroso? Non saranno primi della classe, ma non sono nemmeno ragazzini, meglio di tantissima NWOTHM in giro. (Lorenzo Centini)
