I mostri all’angolo della strada #8: Lovecraft e i Morbid Angel (seconda parte)

Seconda parte dello speciale dedicato a Lovecraft e i Morbid Angel. La prima parte si trova qui.

Eravamo arrivati al grande successo di Blessed are the Sick, dopo il quale venne dato alle stampe il già citato Abominations of Desolation, che era in realtà il terzo demo dei Morbid Angel. Era stato inciso nell’aprile del 1986 con ancora Mike Browning alla voce e alla batteria, prodotto da David Vincent. Rimase inedito fino alla pubblicazione da parte della benemerita Earache Records nel settembre del 1991. Il titolo del demo rimanda ad alcuni passi della Bibbia, in particolare nel libro del profeta Daniele e nei Vangeli, in cui l’espressione si riferisce all’adorazione di idoli pagani. Esiste anche un poema in prosa di Clark Ashton Smith con lo stesso titolo scritto nel 1929, The Abomination of Desolation, una brevissima composizione di puro weird di inizio secolo, di cui vi riporto un passaggio:

…Yes, there are many tales, of a thing that follows furtively or with the pandemonium of a thousand devils, of a thing that roars or whispers balefully from the sand or from the wind, or stirs unseen in the coiling silence; or falls from the heavens like a crushing incubus: or yawns like a sudden pit before the feet of the traveller…

Clark Ashton Smith nel 1941

Qui potete leggere il testo integrale. Non risultano dichiarazioni ufficiali di Trey Azagthoth o di nessun altro membro dei Morbid Angel in merito al fatto che il titolo del demo, il quale successivamente divenne un album, provenisse dalla Bibbia oppure dal poema di Clark Ashton Smith. Quale che sia l’ispirazione per questo titolo, Abominations of Desolation si presenta decisamente horror e apocalittico nelle atmosfere. Inizia con The Invocation, introduzione in cui si sente un coro che ripete la litania Ia Ia Iak Sakkakth e, mentre esplodono suoni di vento e tempesta, una voce recita:

Ia Ia lord of the waters Iak Sakkakth
Lord of the waters I summon thee
Come forth and make the gate appear
Iak Sakkakth is the gate in which the spheres meet
Open wide the gate
The ancient ones ruled us all and shall rule again
Come forth through the gate and take the earth as your own

Poi subentra una voce mostruosa che, se ascoltata al contrario, rivela questo testo:

I am the god of all gods
I am the lord of darkness and the master of magicians
I am the power and the knowledge
I am before all things
I am before all gods
I am before all days
I am before all men and the legends of him
I am the ancient one
No man may seek my resting place
I am the god of gods
I am before all things

I versi sopra non sono tratti da alcuna opera lovecraftiana, ma è chiaro che l’ispirazione siano le formule per evocare orrori cosmici tratti dai grimori inventati dall’autore di Providence.

Un altro brano del demo decisamente a tema è Angel of Disease:

Your plastic souls melt within cauldron’s burning black
Chanting to the Ancient Ones, chants of broken lines
Kneel before the altar, sacrifice is made
It is pleasing to the ones most ancient of the days
[…]
Angel of disease one who shuns the light
Shub-Niggurath goat with one thousand young
[…]
Morbid priest calling forth
Abominations of the sky
Kutulu meets in the void
Ancient Ones rule once more

Angel of Disease verrà nuovamente inciso in Covenant nel 1993 e, sempre in questo album, troviamo un brano dedicato ai Grandi Antichi, Sworn to the Black:

Our father begotten, not made
Before all legends of man
Receive my loyalty, my offering
In my veins; the blood of the ancient brood
Summon me

Burning inside, I feel the call
Blood of the Ancient Ones now boils
At war – War with the race
Father rise and the world be one

Repulsed by the light
No feeling for life
Drained of my being
I lie dead but still I’m sworn

Formulas Fatal to the Flesh, 1998

I Morbid Angel nel 1998 pubblicarono Formulas Fatal to the Flesh, uno fra gli album più aggressivi e brutali del gruppo, dove però trovano spazio anche diversi passaggi psichedelici, che si alternano a un muro sonoro sempre più complesso da decifrare e in cui quasi tutte le canzoni sono ispirate da temi lovecraftiani. Fra queste abbiamo la già citata Hellspawn: the Rebirth che venne composta agli esordi del gruppo. Nel brano Heaving Earth appare il nome di Cthulhu, con la consueta grafia distorta, per quanto il testo sia molto più ispirato dalla mitologia mesopotamica:

Before that which is, all was not
Less the Sweet Waters of Habsu
Chthhulhu Amah-Ushumgal-Anna
Triumvirate of Most High

Spirits of the Deep Waters, remember
Humbaba, Lord of the Forest, remember

Prayer of Hatred è invece dedicata ai Grandi Antichi e alla loro venuta:

Blessed be the Ones
The Most Ancient Ones
Blessed be the Ones
Who where here before and after remain
Blessed be the meekness of the flesh
I watch as it withers and dies

Come with Storm and
Blow the flesh from this earth
Come with Flood and
Wash away the flesh from this earth

Umulahmari, che è un inno antireligioso e individualista, cita fugacemente Cthulhu in un verso:

That of Might shall
Define what is right
For unmatched is the Power
Of Chthhulhu Most High

Il testo di Invocation to the Continual One non presenta citazioni dirette da Lovecraft, ma l’atmosfera arcana e cosmica che evoca non può che far pensare sempre alla stessa matrice di ispirazione, anche nella composizione: è un brano progressive death, insolito per i Morbid Angel, che ci riporta in parte alle origini della loro produzione, con un testo dalle suggestioni occulte e apocalittiche:

Star encircled with the Power-Names
We speak in the Broken Lines
Leviathan will open the Gate
To the Great Abyssous Planes
[…]
Calling on Leviathan
Open the gate
Link us with the Wonder of the Abyss Planes so great
Lord of the rolling thunder
Celebrate with us this night
Rip away the veil
Hear our praise
[…]
Come centaur
Those who prance to the hymns of truth
Come join us
Come Leviathan
Make passage of the entrance we’ve
Prepared for you this night

Il sesto album Gateways to Annihilation venne pubblicato nell’ottobre 2000 e, rispetto al precedente, i Morbid Angel rallentarono in qualche caso le velocità, ma l’intensità e la potenza rimasero sempre le stesse: realizzarono uno sfondo musicale molto adatto agli argomenti predominanti, che in questo caso comprendevano qualche ammonimento per il futuro del pianeta, fra le righe di una condanna cosmica già ampiamente conclamata per tutto il genere umano. He Who Sleeps, il cui titolo rimanda a Cthulhu, è un esempio di questo crudele disprezzo per la nostra specie:

Humans, I shall feast upon your ignorance
you will destroy yourselves.
Mortals, your slithering existence
sickens the gods, my brothers
it awoke me, from timeless sleep
my dreams destroyed, my visions lost
and so I watch you pray,
and spite your worlds

Poi abbiamo una canzone dal piglio decisamente più marziale, che descrive il ritorno di qualcuno di estremamente potente, che giunge dall’inizio dei tempi per regnare, I:

From the earth and wind
Our return is now
Forever and now again
Our voice is one
Voice of the ancient ghosts
Now your chains are stripped away
I am the void of light, silence, I am the dawn of time
I am the soil and seed, mundane, I am the in between

Come abbiamo visto durante questa rassegna, i Morbid Angel nelle loro canzoni realizzarono un particolare ibrido fra temi lovecraftiani, occultismo e mitologie mesopotamiche, che vennero usate tutte insieme, all’interno della loro generale visione anticristiana e individualista. Ne deriva che, se a livello quantitativo Lovecraft lo si ritrova spesso nei versi dei Morbid Angel, a livello culturale il messaggio lovecraftiano viene completamente travisato. Questa indubbia forzatura, nel caso dei Morbid Angel, servì per lo meno a elevare il satanismo semplicistico e ribelle tipico dei primi gruppi metal a un livello più concettuale, permettendo loro di esprimere anche un punto di vista personale, che emerse gradualmente lungo il corso della loro carriera. Questa attitudine aprirà la strada anche ad altri gruppi che si ispireranno a Lovecraft, che come i Morbid Angel ibrideranno l’orrore lovecraftiano con altre tematiche, dal satanismo più semplicistico, passando di fianco a mitologie e religioni antiche, per arrivare a complesse speculazioni filosofiche, come vedremo proseguendo la nostra rassegna.

Nella lunga produzione dei Morbid Angel c’è anche un discreto numero di brani strumentali, alcuni dei quali sono brevi capolavori di composizione, capaci di suggestionare l’ascoltatore con le loro atmosfere rarefatte, misteriose, spesso fantascientifiche. Non possiamo sapere se ci sia un’origine lovecraftiana dietro a ciascuno di questi, tuttavia il materiale musicale, in tutto o in parte, oppure qualche accenno nel titolo li rende perturbanti al punto giusto e possiamo legittimamente immaginare che siano stati composti per questo scopo. In effetti, alcuni di questi potrebbero funzionare benissimo come sottofondo musicale per i racconti dell’epoca weird.

Citiamo qualche esempio di quello che intendo: su Blessed Are the Sick si trova la celeberrima Desolate Ways di Richard Brunelle, un bellissimo brano per chitarra classica solista giocato su un equilibrio armonico inizialmente romantico, che sviluppa dei passaggi malinconici e altri più insinuanti, in un intreccio magistrale di atmosfere cangianti e fantastiche. In Covenant troviamo un breve brano per tastiera intitolato Nar Mattaru, nome dell’oceano infero delle mitologie mesopotamiche, come probabilmente viene descritto nel Necronomicon di Simon, di cui abbiamo accennato nello scorso episodio. Musicalmente è molto semplice, si basa su poche note ripetute e su effetti sonori. Formulas Fatal to the Flesh contiene due brani strumentali dall’atmosfera cosmica: Hymn to a Gas Giant è una successione di rapidi arpeggi di chitarra elettrica, che danno un senso di sospensione e di attesa. Ascent through the Spheres è un brano elettronico ritmato, molto efficace nel dare l’impressione di una progressione, o di una ascesa, come da titolo. In Gateways to Annihilation possiamo individuare Awakening, un intermezzo dai chiari intenti horror, che prelude alla sopracitata I. In Heretic sono ben sei i brani di atmosfera perturbante, che rimangono sempre brevi ed hanno la caratteristica di restare volutamente indefiniti ed enigmatici: Abyssous dalle tinte psichedeliche, Memories of the Past, una malinconica melodia per chitarra e clavicembalo, le spettrali Doom Creeper e Swamp Horror, infine Undead Dreaming, un assolo di chitarra veloce, nervoso e acido, che sembra proseguire con uno stile simile sulla successiva Death Walk.

Esaminando gli altri album dei Morbid Angel, non si trovano riferimenti, diretti o indiretti, a Lovecraft in Domination (1995), Illud Divinum Insanus (2011), né nell’ultimo Kingdoms Disdained (2017), anche se si trova sempre citato l’autore nei ringraziamenti e nei testi interni agli album.

Si chiude qui questo doppio episodio dedicato ai Morbid Angel; dal prossimo riprenderemo la consueta storia dei musicisti che si sono ispirati a Lovecraft. (Stefano Mazza)

Trey Azagthoth, The Oriental Theater, 28 marzo 2023, foto Michael McGrath


DISCOGRAFIA

Morbid Angel, Abominations of Desolation, Earache, 1991.
Morbid Angel, Covenant, Earache, 1993.
Morbid Angel, Formulas Fatal to the Flesh, Earache, 1998.
Morbid Angel, Gateways to Annihilation, Earache, 2000.
Morbid Angel, Heretic, Earache, 2003.


BIBLIO- / SITO- GRAFIA

Gary Hill, The strange sound of Cthulhu, lulu.org 2006.

https://it.wikipedia.org/wiki/Morbid_Angel
https://www.metal-archives.com/bands/Morbid_Angel/68
https://www.discogs.com/it/artist/118942-Morbid-Angel
https://en.wikipedia.org/wiki/Simon_Necronomicon


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Si trovano qua.

Un commento

  • Avatar di ignis

    Molto interessante!
    Bello che (se non erro in Blessed) abbiano inserito alcune divinità nei ringraziamenti.
    Secondo me, a partire da un certo momento, l’anima lovecraftiana del Morbid Angel è stata ostacolata da una forte attrazione per il satanismo individualista e superominista (che tanto piaceva a David Vincent).
    Ma quanto erano iconiche le loro prime foto?! Intendo fino a Covenant.

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