I RAGE si rifanno una verginità
O almeno ci provano con l’ennesimo cambio di formazione: fuori il chitarrista Marcos Rodriguez (che di buono aveva il nome da narcotrafficante) e dentro due tizi sconosciuti (almeno per il sottoscritto), un po’ come fu dopo l’abbandono di Manni Schmidt e l’arrivo di Spiros Efthimiadis e Sven Fischer, si spera con risultati migliori nel lungo termine, ma dopotutto ormai chi può dirlo? Questa sarà la millesima formazione da quando esistono i Rage, ma almeno Peavy rimane saldo al comando e se ce lui c’è tutto quello che serve, anche se ormai sembra una sorta di padre Pio metallaro dalle Wastelands. Vabbè. Oh, il pezzo non è male, nel senso che non è nulla di che ma poteva anche essere molto peggio, il che di questi tempi mi porta a vedere il bicchiere mezzo pieno. Val la pena di aspettare l’album, dai. (Cesare Carrozzi)

praticamente è Fratello Metallo
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beh meglio di quella dei Maiden da tutti i punti di vista: produzione, dinamica del pezzo, ritornello, assoli…
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Avevo aspettative bassissime, invece non male. Certo, il nome ormai è un puzzle di musicisti.
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