Italian Psycho

Basta scorrere la prima pagina del capitolo intitolato “Fighe”, condiviso nei migliori Facebook della penisola da un tot di indignados del cancelletto, e immediatamente per associazione mentale rivive il ricordo della scoperta di American Psycho nella superba traduzione di Pier Francesco Paolini, arbitraria, moralmente ben più scorretta dell’originale, semplicemente inimmaginabile oggi. A cui subito si affianca un altro rimando: Idiocracy di Mike Judge che in troppo pochi videro, distopia ai tempi dell’uscita, oggi neorealismo.

Il libro di Fabrizio Corona (o del ghostwriter di Corona, chiunque sia/siano) è costruito per fare imbestialire le belle anime, far sentire migliori senza motivo altre belle anime, in generale abbassare il Q.I. oltre la soglia dei numeri negativi nel momento in assoluto più tetro della storia d’Italia, gonfiare il portafoglio del protagonista più di una marea di serate in discoteca (anche perché lentamente, inesorabilmente, stanno scomparendo una dopo l’altra), in maniera peraltro del tutto legittima: dove prima estorceva, ora gode con gli estratti conto. Soldi che sempre più versano volontariamente, spontaneamente: la quantità di copie vendute che non accenna a diminuire è la prova provata che sono intorno a noi, in mezzo a noi, soprattutto, in molti casi siamo noi (a leggerlo segretamente al cesso). J.T. Leroy, Melissa P., solo prove generali, maldestri tentativi paragonati al trionfo che si sta verificando: un plebiscito.

Grazie alla tecnologia, alla condivisione, al benpensiero o all’assenza di esso, ben prima che a chi scrive, revisiona, approva, stampa e distribuisce l’oggetto del contendere. Fino al prossimo motivo per indignarsi, alla prossima Giusta Causa da condividere prima di ordinare il pranzo mentre fuori nevica. (Matteo Cortesi)

5 commenti

  • Si chiama decadenza, baby! Spero solo che, quando arriverà l’onda che ci spazzerà via (ormai, per quanto mi riguarda, non è nemmeno più questione di “se”), mi aspetti un bel futuro alla Mad Max, con le chiappe scoperte, le macchine che fanno le fiammone e i muscolazzi da vero Manowarrior

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  • sono immune a queste cose. si sono riformati i dismember, il death metal torna a regnare.

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  • Oh gente, pensate che questo demente era in classe alle medie con mia sorella, quando abitavamo a Milano. Sono i frutti letali dei “ruggenti” anni 80

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  • se una foto di un uovo ha avuto 50 milioni di visualizzazioni ( io non l’ ho visto non bazzicando i social ma l’ ho letto ) siamo vicini “all’ estintore” !

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  • che dire…. quanto vivo bene a 3000 km dalla Madrepatria in rovina. Poi il commento di lele mora fa pensare che chi parla sempre di figa in realtà preferisca sedersi su oggetti appuntiti…contento lui…frocio…

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