I Black Tusk sono tra i migliori esponenti di quella scena post-vattelapesca barbuta venuta fuori sulla scia dei Mastodon. Vengono da Savannah come Kylesa e Baroness ma rispetto ai loro illustri concittadini sono più crudi e viscerali grazie a una maggiore componente hardcore, sebbene altrettanto eclettici e inclassificabili. Tanto da aver coniato per definire la loro musica un neologismo bizzarro
Continua a leggereGestire la Hydra Head Records non è mai stata una cosa semplice. Abbiamo passato la maggior parte della nostra esistenza passando euforicamente da una cosa all’altra, affrontando più di quanto avremmo mai potuto sperare di ottenere, senza mai trovare un appoggio stabile nel vortice di caos che ci eravamo creati. Anche se ci sono stati momenti difficili, la Hydra Head
Continua a leggereVe ne abbiamo già accennato. Da Results, del quale parleremo tra non molto: Non guardatelo a lavoro che è abbastanza splatter.
Continua a leggereQuesta intervista era stata realizzata ai tempi di un concerto della band grind finnica risalente a quasi un anno fa, poi ci eravamo scordati di averla un po’ perché siamo dei fottuti scoppiati un po’ perché non era venuta ‘sto granché, data l’estrema laconicità dei nostri interlocutori. Abbiamo ritrovato la registrazione e la recuperiamo, che così la tag ‘Finlandia’ cresce
Continua a leggereDa Abyss Masterpiece, recensito su questi schermi un annetto fa. La clip è composta da estratti di The Fall Of The House Of Usher, pellicola del 1928 girata da James Sibley Watson e Melville Webber. Il breve film dei due registi Usa, fortemente debitore del cinema espressionista tedesco, rende tributo all’omonimo racconto di Poe (che aveva ispirato negli stessi anni
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