Musica di un certo livello #5: NIGHT IN GALES, IMMORTAL SOULS

E chi se li ricordava. Erano dieci anni che tacevano nelle loro nordiche coltri. Tutto ad un tratto, siamo nel novembre scorso, escono dalla cripta puzzolente in cui si erano rintanati e danno alle stampe, abbastanza in sordina, Five Scars. Un ascolto non lo si nega a nessuno. Del resto la curiosità era legittima. Tornare a parlare e far parlare di sé dopo tanto tempo… Ma che c’avranno di nuovo da dire ‘sti qui? I Night in Gales fanno finta che il tempo non sia passato; loro sono tradizionalisti fin nel midollo; non gli parlate di evoluzione, di cambiamento, di novità, non sia mai s’incazzano. Che poi all’epoca erano anche piacevoli da ascoltare (Towards the Twilight mi garbava) e pur non essendo fondamentalmente niente di che erano conosciuti da ogni amante del melo-death svedese. I crucchi di Colonia cavalcavano bene l’onda ma non furono mai capaci di dare un contributo importante alla causa metallara. Certo, in mezzo alle interminabili diatribe se The Gallery fosse il vero manifesto del Bello o se Slaughter of the Soul rappresentasse l’apice dell’evoluzione umana o piuttosto se Projector fosse o meno un disco ricchione, capitava che ci finissero pure loro, i Night In Gales, magari alla decima birra quando non sapevi più che cazzo dirti, che avevi tirato in ballo tutti i santi e le madonne e subito prima che partisse la gara a infiammare scoregge. Ma diciamolo dunque, essi, i Night In Gales, non hanno mai veramente meritato di essere citati nel novero del Gothenburg Style. Però oggi, per noi che siamo cresciuti e pasciuti, imborghesiti o maritati, che alla decima birra qualcuno è costretto a chiamare la Croce Rossa, che non infiammiamo più scoregge nemmeno nell’intimo delle nostre case e che non insultiamo più gli sconosciuti per strada, per noi i Night In Gales hanno trovato finalmente un senso di esistere. Oggi che At The Gates è “solo” un nome da incidere sui muri delle stazioni o delle metro (perché il metallaro non usa lo spray – quella è robaccia rap – lui i suoi murales se li scolpisce sulla nuda roccia come un vero Manowar), oggi che In Flames e Dark Tranquillity sono sinonimi di “accanimento terapeutico”, finalmente i Night In Gales possono superare la fase del banale vorrei-ma-non-posso e recuperare il senso della vita. Essi nuotano contro corrente come dei salmoni infoitati, pronti a sparare le ultime cartucce per poi, alla fine, rovesciarsi sfiniti su di un lato e farsi trasportare mezzi morti dalla corrente. Ci si dirà, ok Charles hai sfragnato i maroni, ma quest’album com’è? È come deve essere un album degli At The Gates senza Tompa & CO. o come un album degli In Flames senza quegli altri tipi lì: bello, preciso, pulito, veloce, immediato. Mai micidiale, mai memorabile. Ma quando lo hai finito lo riascolti di nuovo e la tua mente di salmone stanco vaga indietro nel tempo. Ah, una volta qui era tutta campagna…

Stessa cosa dicasi, ma con molta meno enfasi, per i finlandesi di KOKKOLA, gli immortali Immortal Souls. L’ultimo nato, IV-The Requiem for the Art of Death, è melo-death canonico nel vero senso della parola. Sì perché un gruppo che si chiama Anime Immortali non può che avere una chiara, indubbia, “matrice cristiana”. A parte questo piccolo aspetto che fatico a comprendere, cioè come uno possa dichiararsi deathster e tifare per Gesù (che poi al TG si sente sempre parlare di “matrice islamica” e uno pensa subito agli attentati in Medio Oriente mentre qui si parla di un vero e proprio attentato allo spirito di un genere musicale), i finlandesi di KOKKOLA hanno tutte le carte in regola per produrre un death melodico scopiazzato ma molto orecchiabile e funzionante: l’autoproclamato stile “Winter Metal” (la copertina di Wintereich era proprio cool), le facce pulite e bianchicce di chi non vede il sole da una vita e mangia pesce crudo ammuffito a colazione, merenda, pranzo e a cena, le storie di folklore nordico, le foto al ghiaccio sul sito ufficiale della band e l’essere fondamentalmente finnici. Avete capito bene: LE FOTO AL GHIACCIO, cioè foto di pezzi di ghiaccio. La gente finnici sono pazzi. Ma torniamo alla famigerata “matrice cristiana”. Sulla copertina del loro primo demo-tape c’era spatacchiata una bella crociona bianca su fondo nero, ma non rovesciata come l’Arte avrebbe dovuto suggerire loro, bensì bella dritta, sprezzante e orgogliosa come solo le croci dritte sanno essere. Non si tralasci il fatto che i fratelli Sarkioja di KOKKOLA, i quali si definiscono fieramente delle winterpersons, in passato hanno scritto brani come Divine Wintertime, Christ Mass e Infinity of Creation, ma solo oggi hanno inserito la loro preghiera preferita al Wintergod, al Winterchrist e al Winterspirit in una canzone: Nuclear Winter. Brano di cui potrete goderne l’ascolto e la visione, perché hanno pure fatto un video che e’ la sublimazione dello stereotipo finlandese. Non so come la pensiate ma secondo me ‘sti qui sono dei veri geni. (Charles)

54 commenti

  • Avatar di fredrik

    con tutta la smania modernista che c’è (niente in contrario, a me però piace scegliere) un disco gradevolmente conservatore come quello dei night in gales ci sta tutto.
    e a parte le scoregge (preferisco l’arte gastrica) rientravo in pieno nella definizione del melodeathster anni 90, in cui i night in gales per me erano un ottimo esempio extrasvedese da citare. Se si son persi per strada è perchè gli ultimi 2 album erano un poco loffi, molto meglio questo.

    "Mi piace"

  • Avatar di masullomarco

    C’è una sola nuclear winter.

    "Mi piace"

  • Avatar di Nervi

    Ricordo di avere comprato intorno al 98/99 un disco dei Night in Gales, devo avercelo ancora da qualche parte, con una copertina verde e sopra una specie di Icaro pelato che si getta da una rupe. Ricordo la rabbia nel dover sentire un disco pieno di belle canzoni, forse addirittura migliori di quel albumone di Whoracle, ma rovinato da una produzione così piatta che in confronto la Lagerbach sembra Carmella BIng.

    "Mi piace"

    • Avatar di fredrik

      è thunderbeast, e non è per niente male, ma il già citato towards the twilight è una spanna sopra. molto più piatti i successivi due dischi.

      "Mi piace"

    • Avatar di lowfiles

      beh, meglio di whoracle no, però era un bel disco, che ogni tanto quando sbuca dal mucchio risento pure volentieri. in tutti i casi oggi in fatto di nerditudine svedese ho battuto ed ho riesumato i runemagick, qualcuno si ricorda di ‘sti tre puzzoni? si si, lo so che con gli inflames non c’entrano una mazza…

      "Mi piace"

      • Avatar di Ciccio Russo

        Hai voglia, ma appunto non c’entrano una mazza, troppo trucidi. Rilancio con A CANOROUS QUINTET, ABLAZE MY SORROW e GATES OF ISHTAR. Chi ha in casa almeno un disco di tutti e tre guadagna mille punti nella classifica dei nerd del melodeath svedese, anche se vedo difficile scalzare dal podio Charles che ha i cd originali di EBONY TEARS e MOONSTRUCK (che mi constrinse pure a comprare)

        "Mi piace"

      • Avatar di Charles

        no dico, i Moonstruck:

        "Mi piace"

      • Avatar di lowfiles

        i moonstruck…c’era un mio amico che per tipo sei mesi ha mantenuto due ragioni di vita: i moonstruck e “at the heart of winter” degli immortal. potevi beccarlo a qualiasi ora del giorno, in qualunque stato mentale e ti diceva due cose:
        1-conosco un gruppone svedese sconosciuto ai più che tuti dovreste apprezzare
        2-at the heart of winter capolavoro, ieri ho imparato sulla chitarra l’arpeggio della title-track

        "Mi piace"

      • Avatar di fredrik

        tutti titoli che mi vanto di possedere .-)
        rilancio con gli hypocrite!

        "Mi piace"

      • Avatar di Ciccio Russo

        Gli Hypocrite! Che hai tirato fuori…

        "Mi piace"

      • Avatar di trainspotting

        attenzione però ablaze my sorrow e ebony tears spaccavano attenzione

        "Mi piace"

      • Avatar di Ciccio Russo

        Certo che spaccavano, il concetto era che all’epoca anche il gruppo svedese più sfigato tirava fuori disconi; “Tortura Insomniae” degli Ebony Tears, ad esempio, è bellissimo. Rilancio con qualcosa di ancora più vintage, questo l’abbiamo comprato in 5 ma aveva il suo perché:

        "Mi piace"

      • Avatar di lowfiles

        i miscreant cazzo!!!!
        rinnovo l’invito al mega speciale death sevedese (primi)novanta/ mega speciale sugli inizi della regain (un tempo w,a.r.). secondo me nella battaglia contro l’hipsterismo generale dilagante nel metallo sonante potrebbe comunque assestare colpi considerevoli

        "Mi piace"

      • Avatar di fredrik

        ri-sottoscrivo lo speciale sulla svezia! e magari un monografico sulla grande Wrong Again!

        Ultima chicca: i Crystal Age, prima che a Oscar Dronjak crescessero troppo le borchie.

        "Mi piace"

  • Avatar di andreabrtz

    A Canorous Quintet – Silence of the world beyond, celo (ma non lo ascolto dal 1978). Avevo pure la tshirt, una vita e mezzo fa: poi ho fatto una scommessa con un mio amico su quanto a lungo sarei riuscito a tenerla non lavata e mi e’ praticamente marcita addosso.

    Altri due gruppacci svedonerd che ricordo con la lacrimuccia sono Luciferion e Centinex.

    Quanto mi mancano gli anni ’90, diocristoinverno.

    "Mi piace"

    • Avatar di lowfiles

      i centinex vincono, cominciaiad ascoltarli quando lessi chde m.c. li supportava…un’altra robba old school e voialtri statevene zitti.

      "Mi piace"

      • Avatar di Piero Tola

        i centinex spaccavano di brutto agli inizi… cercatevi l’ep under the blackened sky, oppure transcend the dark chaos, per non dire del debutto subconscious lobotomy (una delle copertine più ridicole di sempre!)… death svedese classico e tombale… sta cosa del molodeath a me non è mai andata giù, a parte rare eccezioni…

        "Mi piace"

      • Avatar di andreabrtz

        A me invece il melo piace assai, ma concordo che i Centinex hanno dato il meglio quand’erano belli marci.

        Sull’onda della nostalgia rilancio.

        "Mi piace"

      • Avatar di Piero Tola

        si cazzo! Desultory rules!!! Bitterness!!!!
        fantastici! i primi due album sono davvero mitici! suono in pure stile sunlight studios come solo il vecchio Tommaso Skogsberg sapeva fare…
        meglio tacere su swallow the snake (almeno per me…)

        "Mi piace"

      • Avatar di andreabrtz

        Bitterness l’avevo preso dopo che qualcuno (credo su Grindzone) l’aveva recensito come pieno di richiami e di echi alla Paradise Lost (che a meta’ anni ’90 per me erano dio, la madonna e belzebu’ tutt’assieme).

        All’ascolto mi resi conto che erano tutte cazzate, che i Paradise Lost li avevano visti col telescopio Hubble, ma che l’album spaccava il culo a prescindere. Lo ascolto volentieri ancora oggi.

        "Mi piace"

      • Avatar di Ciccio Russo

        Bitterness! Ma che stiamo tirando fuori! I Desultory sono una delle più grandi promesse non mantenute del death svedese. Swallow The Snake fu una delusione tremenda (anche se tre pezzi – i primi due e l’ultimo – spaccano). Si erano voluti buttare sul death’n’roll ma non avevano la cazzimma e la sporcizia degli Entombed. Dibattito appassionante, comunque, peccato per le repliche filiformi di wordpress che non consentono peraltro di godere del pezzo dei Crystal Age postato da Fredrik.

        "Mi piace"

      • Avatar di lowfiles

        sempre in ambito death’n’roll/svezia:gli scheitan?

        "Mi piace"

  • Avatar di elgatodiaz

    A me questa me imbarzottisce! :D

    "Mi piace"

  • Avatar di lowfiles

    e comunque, in conclusione a questa lunga ed alcolica (per il sottoscritto) lista di commenti mando la “trollata”(ma se ci ho capito qualcosa di come gira qui la situazione tale non è): PROJECTOR capolavoro dei dark tranquillity

    "Mi piace"

    • Avatar di Ciccio Russo

      Preferisco ‘The Gallery’ ma è il mio secondo disco dei DT preferito, nonché il loro ultimo grande album (da ‘Haven’ in poi per me sono come morti)

      "Mi piace"

      • Avatar di lowfiles

        “Haven” però è ancora bello…da lì in poi il nulla se non infinite litigate con tutto e tutti sul fatto che i dark tranquillity più facevano dischi inutili più facevano successo

        "Mi piace"

    • Avatar di Pepato

      Projector capolavoro dei Dark Tranquillity, e del metal degli anni 90 in generale.
      Uno dei miei dischi-mito di sempre.

      "Mi piace"

      • Avatar di Orioncircle

        Per me Projector rappresenta più che altro l’inizio di una interminabile serie di copertine orribili che da lì a poco avrebbero invaso il death melodico/tecnico. Per quanto riguarda l’aspetto musicale del lavoro, non capisco perchè all’epoca certi gruppi (Moonspell) della Century iniziarono di colpo ad usare una voce pulita in stile Depeche Mode.

        "Mi piace"

      • Avatar di lowfiles

        i Runemagick erano su century media e non cantavano alla Dave(inchino) Gahan :-P. che poi si, il difetto maggiore in quel disco è la voce pulita di Stanne che suona fintissima, ma è un disco della madonna lo stesso…cazzo l’ho risentito ieri sera ed era come la prima volta che l’ho sentito al cesso al primo superiore. In quel momento, un pezzo così non lo scriveva nessuno:

        "Mi piace"

      • Avatar di fredrik

        per me invece è il classico disco che apprezzi anni dopo, come mi successe con swansong. appena uscì mi deluse non poco, rimpiangendo le bordate di the mind’s i, le melodie meno goticheggianti, la grafica meno stilosa ma più affascinante… tutto insomma. poi con gli anni mi ci sono riappacificato, con ‘sto disco, ma non rientra comunque nei miei favoriti.

        Cardinal Sin: 2 pilastri (jocke Gothberg + zwetsloot dei dissection), 1 EP, 4 tracce di cui 1 strumentale, credo 20 copie vendute parenti esclusi. ovviamente wrong again!

        "Mi piace"

      • Avatar di Piero Tola

        fighi i cardinal sin… uno dei tanti progetti di John Zwetsloot dopo i Dissection…

        "Mi piace"

      • Avatar di pepato

        Copertine tra l’altro tutte fatte da Niklas Sundin, guarda un po’… io e un mio amico abbiamo imparato a usare Photoshop proprio per imitarlo, poi io ho smesso e lui sta ancora cercando di campare da artista disegnando quelle robe lì. A guardarmi indietro mi vengono i brividi!

        To a Bitter Halt è uno dei pezzi più belli e contorti del disco, grande che hai postato il video che rappresenta al pieno quell’album. Del quale secondo me il pezzo forte è proprio l’alternanza voce pulita/growl, chiari/scuri, violenza/melodia, che mai come in Projector (molto più che nell’estremo e geniale The Gallery, molto meglio che nei successivi Haven e Damage Done) ha portato il metal a eccelsi livelli di contraddizione e meraviglia – specie per un 18enne com’ero io. D’altra parte a quei tempi il chiaroscuro andava forte, non a caso erano gli anni in cui spuntavano le voci femminili, i Theatre of Tragedy, e anche quei buzzurri dei Crematory mettevano un cantante dark-gothic a fare il pulito nei loro pezzi.

        "Mi piace"

      • Avatar di trainspotting

        in realtà i moonspell la voce pulita l’hanno sempre usata …

        "Mi piace"

      • Avatar di masullomarco

        e aggiungo: anche in maniera eccellente, almeno fino a ‘The Antidote’, dopo il quale hanno perso il senso di esistere.

        "Mi piace"

      • Avatar di Charles

        secondo me fino a Darkness and Hope compreso che rappresenta il disco più dark della loro carriera. The Antidote in fondo non è un brutto disco ma deboluccio, riempitivo. eppure vedrete che i Moonspell ritorneranno grandi un giorno

        "Mi piace"

      • Avatar di masullomarco

        Vero, è scolastico come disco, ma ci sono almeno 3 pezzoni là dentro (giusto i primi 3).

        "Mi piace"

  • Avatar di MorphineChild

    che bella discussione! concordo su Projector come disco criminalmente sottovalutato dai più (a mio parere secondo solo a The Gallery, ma soltanto perchè quando ero adolescente Lethe mi faceva morire)

    per questioni anagrafiche, le cose più underground della scena svedese me le sono perse, ma tutto questo mi rievoca bellissimi ricordi degli anni del liceo! i Moonspell poi… ricordo un mio amico che si era intestardito a fare una certa cosa giunta l’ora di Opium a un festival. e lo ricordo dopo, ribaltato e riverso nel prato. quante risate!!

    "Mi piace"

    • Avatar di Ciccio Russo

      Ragazzi, ma sono io che sto seriamente male o al minuto 3:54 invece di cantare “Here I go without control” dice “Here I go WITH ALCOHOL?”

      Ribadisco: Projector secondo solo a The Gallery. Io e Charles all’epoca eravamo il terrore dei DJ metal di Roma in quanto spaccavamo i coglioni perché mettessero ‘Dobermann’ finché non ci accontentavano

      "Mi piace"

  • Avatar di lowfiles

    su, su al volo che ‘ste cose mi divertono: migliore disco dei Moonspell?

    "Mi piace"

  • Avatar di masullomarco

    Wolfheart assolutamente, Irreligious è un gran disco, ma a mio avviso non sarà mai perfetto come il primo. Del resto ovviamente è una questione di gusti.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Certain Death Cancella risposta