Back from the dead: ariecco pure i Nightfall

La parodia della bibbia fu uno dei maggiori successi del comico partenopeo Giobbe Covatta

Tra i nomi di punta dell’underground estremo greco dei primi anni ’90, i Nightfall si distinguevano nettamente dalla scuola dei conterranei Necromantia e Rotting Christ per un suono meno crudo e più elaborato, che faceva convivere con una certa sapienza black, death e suggestioni gothic. Tutto questo fino allo splendido “Athenian Echoes” del 1995, il loro lavoro migliore. Subito dopo l’ensemble ellenico finì vittima della cosiddetta “sindrome da Century Media” che spinse fior di band ad imboccare una deriva sonora goticona e piaciona, a farsi produrre da Waldemar Sorychta e a pubblicare, di conseguenza, dischi che suonavano tutti uguali.  Tale svolta commerciale coincise, però, con la caduta del leader Efthimis Karadimas in una sorta di delirio psicosessuale che lo spinse ad intitolare gli album che ne vennero fuori “Lesbian Show” e “Diva Futura” (per chi non lo sapesse, è il nome della casa di produzione del mammasantissima del porno all’italiana Riccardo Schicchi, al quale Karadimas affermò di essersi ispirato). Ovviamente i fan della prima ora non la presero benissimo e la band fece parziale marcia indietro, fino a sciogliersi nel 2006 dopo la pubblicazione di un platter, “Lyssa: Rural Gods And Astonishing Punishments“, uscito per la mitica Black Lotus, che tentava di ripercorrere le glorie passate con esiti, a dire il vero, più che discreti. Quattro anni dopo Karadimas (il quale, come potete vedere dalla foto qua sopra, con gli anni ha sviluppato un’inquietante somiglianza con Giobbe Covatta) non riesce a dormire perché ha investito tutti i suoi risparmi in titoli di stato del suo paese e, per distrarsi, chiama tre illustri sconosciuti e riforma i Nightfall. Un nuovo disco, “Astron Black And The Thirty Tyrants“, uscirà per Metal Blade il 30 agosto. Beccatevi il trailer.

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