Trent Reznor chiude con alcol e droghe e, come spesso capita, smette di avere qualcosa da dire. Un disco manco brutto ma inutile, una robetta inerte che non lascia niente.
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Un oggetto oscuro e imperscrutabile, il morboso capolavoro di un Trent Reznor al culmine del nichilismo e dell’autodistruzione, una discesa agli inferi con l’unico obiettivo di obliterare se stessi.
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Come promesso, il Belardi vi racconta la faccenda del capo dei Behemoth che su Instagram mette lo smalto sulle unghie di una tizia in spiaggia
Continua a leggereNel 1997 Trent Reznor era finito nella classifica del Time dei 25 personaggi più influenti degli Stati Uniti – non solo musicalmente: in assoluto. L’elenco comprendeva politici, economisti, medici, senatori, professori universitari, direttori di quotidiani, segretari di stato, imprenditori. Un solo altro nome a rappresentare il mondo della musica: il cantante-producer-discografico Babyface, sovrano assoluto del più bieco, sfavillante, caramelloso r&b
Continua a leggereRispettati e realmente compresi nei paesi di lingua tedesca e russa, dove il genere è ancora seguito da molta gente, osannati e idolatrati da una cerchia fedelissima qui in Italia dove sono assurti allo status di band di culto. Senza nulla togliere all’estro di Angelo Bergamini, precursore su queste sponde del Mediterraneo di cotanta elettronica, non riesco proprio ad associarmi
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