In the Vanishing Echoes of Goodbye, i LABYRINTH non hanno più niente da dimostrare
Una formazione che rende al meglio, un approccio più ragionato e la stabilità mentale dei cinquant’anni. Ascoltarli è sempre un piacere.
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Una formazione che rende al meglio, un approccio più ragionato e la stabilità mentale dei cinquant’anni. Ascoltarli è sempre un piacere.
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Un disco più prog e meno power, segnato dal cambio di etichetta discografica e dalla (temporanea) uscita di Olaf Thorsen. Nonché tra i migliori mai incisi dal gruppo.
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Tra i dischi italiani più amati dal Belardi alcuni classici senza tempo della scena estrema tricolore. Dagli Schizo ai Necrodeath, dai Bulldozer ai purtroppo dimenticati Nuclear Simphony.
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Celebriamo il ventennale dei dischi di Halford, Darkane, Lacuna Coil, Dark Fortress, Iron Savior, Sepultura, Labyrinth, Ajattara, Buckcherry e altri.
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Welcome to the Absurd Circus è il miglior disco dei Labyrinth dai tempi di Return to Heaven Denied. O almeno così giura il Carrozzi.
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