Avere vent’anni: CONVERGE – You Fail Me
Non sarà il loro disco più memorabile, ma rimane comunque un tassello importante nella discografia di una band che sarebbe riduttivo definire semplicemente hardcore.
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Non sarà il loro disco più memorabile, ma rimane comunque un tassello importante nella discografia di una band che sarebbe riduttivo definire semplicemente hardcore.
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Meno maideniani di quanto si dica, i californiani suonano un heavy metal maturo e personale. Alla voce il bassista dei Cirith Ungol, alla chitarra un produttore su cui scommettere per il futuro.
Continua a leggereSolve et Coagula fu un gran bel disco, di quelli che ti ricorda a spinte e schiaffoni che le derivazioni metallare di certo post hardcore non sono roba un tanto al chilo. Poi, è chiaro, il discorso poggia su principi che, a scelta, si possono accettare o meno. C’è chi non ha niente da ridire e ascolta -apprezzando- dischi su
Continua a leggereVe li ricordate? Erano un supergruppo venuto fuori a cavallo del 2000, quando tutte le band principali dei diversi componenti (solo la line-up è già un sogno bagnato: il frontman degli Isis, Aaron Turner, e i bassisti di Cave In e Converge, Caleb Scofield e Nate Newton, qua alle sei corde) erano ai massimi storici. Non facevano più nulla dal
Continua a leggereE insomma, si diceva di come i Converge si spatasciano al suolo alla fine di ogni concerto. La catarsi, amici miei. Roba che non possiamo capire noi che facciamo le corna ad ogni rombo di motore che sentiamo nell’aria. La band l’avevamo lasciata con il devastante split con i Dropdead, quel dischetto vinilico contenente i famigerati due pezzi dalle chitarre
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