Lo splendido ritorno della leggendaria formazione ungherese che cinquant’anni fa, bandita dal regime, sfidò la polizia con una miscela sciamanica di punk, psichedelia, industrial e folk.
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I polacchi tornano con il loro immaginario ancestrale fatto di celebrazioni pagane delle stagioni, demonologia slava e tante altre cose belle e rassicuranti.
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I Motorpsycho ritornano a essere un duo e pubblicano un album quasi totalmente acustico e, ancora una volta, molto riuscito.
Continua a leggereCountry, folk, blues, southern rock, queste le coordinate principali di Book of Shadows, nonché le anime del rock americano stesso. Coordinate del primo e del secondo libro, ma con lievi adattamenti rispetto allo ‘spirito del tempo’ e, forse, al livello di freschezza compositiva dell’autore di questo secondo capitolo delle ombre. Pur mancando, stavolta, il brano immortale (Sold my Soul), è
Continua a leggereE dopo cena me ne torno di là per onorare il rituale serale sigaretta/bicchierino di Fundador/peto allegro-ma-non-troppo-che-mi-sentono; cerco di trovare una posizione vagamente accettabile su quella maledetta seggiola ergonomica, comoda quanto la croce di Cristo, che ho preteso di avere in casa versando tante centomilalire del vecchio conio all’azienda svedese specializzata in ‘sto cazzo perché l’intenzione era quella di non
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