Author Archives: Matteo Ferri

Musica di un certo livello #4: KLABAUTAMANN, ENID, LANTLOS, NOCTE OBDUCTA

Piccola premessa: a me il metal teutonico, fatte salve le dovute eccezioni, non ha mai entusiasmato particolarmente. L’ho sempre visto come una naturale emanazione di quelle nazionali tedesche degli anni ‘0, quelle di Beckenbauer e Berti Vogts. Rendimento garantito sempre su ottimi livelli, compattezza granitica, unità di intenti ma la fantasia più estrosa risiedeva altrove. Detto questo, il periodo natalizio

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La finestra sul porcile: The Human Centipede 2

The Human Centipede (First Sequence) aveva sollevato aspre critiche ma, soprattutto, portato all’attenzione della vasta platea un problema annoso: nel caso in cui un chirurgo squilibrato dovesse rapirci per creare un millepiedi umano, in quale posizione della catena è assolutamente sconsigliato stare? A parte questo interrogativo, il primo capitolo era una colossale vaccata, di una sciatteria nella rappresentazione degna dei

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La Cina è vicina, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare le Babymetal

Quando entrai a far parte della redazione di Metal Shock, mi venne detto che nel sito non vigevano regolamenti particolari, ad eccezione delle classiche limitazioni politically correct quando si trattano argomenti particolarmente sensibili come la religione, il razzismo o i Morbid Angel. Tutto ciò mi serve per giustificare il fatto che questo articolo riguardi in maniera più o meno dettagliata

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GRAVEWORM – Fragments Of Death (Nuclear Blast)

In epoche non troppo lontane e distanti nel tempo, i Graveworm hanno rappresentato la quintessenza del metal estremo italiano più fighetto ed esportabile all’estero, anche grazie a quella loro provenienza geografica un po’ borderline. Il nuovo millennio gli aveva portato in dono un contratto con la Nuclear Blast ed un trittico di album più che buoni, mai troppo sinfonici ma

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