OLD SORCERY – The Escapist, il perfetto sottofondo per i giochi di ruolo

Un mio grande rimpianto è il non aver mai giocato a Dungeons & Dragons. Da ragazzino avrei voluto, ma i miei amici a stento sapevano cosa fosse e quando gliel’ho proposto mi hanno guardato come se gli avessi chiesto di cospargersi i piedi di strutto e farseli mangiare da un giaguaro. Quindi niente D&D per me, amici. È andata meglio ad altri pezzi pregiati della redazione, che qui non nomineremo per non macchiare di nerditudo il loro attuale status di rispettabilità faticosamente guadagnato in lunghi anni di caccia aperta ai nemici del vero metal. Forse per compensare questa mia mancanza sono però stato un grandissimo appassionato di giochi di ruolo giapponesi, ovviamente intendendo quelli su console. Di base questi giochi prevedono interminabili sessioni di combattimento estremamente ripetitive al fine di diventare più potenti e riuscire così ad avere la meglio sugli orribili mostri che ti si pongono davanti via via che il gioco avanza. La musica, che è del pari ripetitiva e studiata per fare da mero accompagnamento, è quindi assai marginale e solitamente per nulla significativa ai fini del gioco in sé.

In entrambi i casi, dunque, il dungeon synth rappresenta un perfetto sottofondo per questo tipo di esperienze. Io però ho iniziato ad ascoltarlo solo in età adulta, se si escludono i due noti dischi strumentali di Burzum e quei pezzi estemporanei che alcuni gruppi black inserivano a mo’ di intermezzo nei propri album, quindi non solo mi sono perso l’occasione di ascoltarlo durante D&D, ma pure mentre giocavo ai GDR giapponesi. A rimpianto, insomma, si aggiunge rimpianto.

Mi pareva un giusto preambolo per darvi notizia dell’uscita del nuovo Old Sorcery di Juuso Peltola in arte Vechi Vrăjitor, uno dei progetti di dungeon synth più conosciuti e apprezzati dell’ultimo decennio, autore di veri classici moderni del genere come Realms of Magickal Sorrow e Strange and Eternal. Certo, chi non apprezza questo tipo di musica penserà che è sempre tutta uguale e che un pezzo vale l’altro, e in parte capisco pure le motivazioni. In ogni caso è bene sapere che gli Old Sorcery, pur partendo da posizioni oltranziste tipiche del dungeon synth vecchio stile (a tal proposito consiglio il bellissimo Ep An Inkling of Void), con questo nuovo The Escapist danno forma compiuta ad un ambient più variegato e arioso, venato da fascinazioni medievali e arricchito da una varietà di strumenti che spesso li pone fuori dagli angusti confini del genere stesso. Se a differenza mia siete giocatori di D&D, o avete ancora tempo per spendere le giornate a fare il culo ai mostri di qualche GDR o per qualsiasi altra attività totalmente refrattaria al mondo femminile, questo potrebbe essere un ottimo modo per rendere l’esperienza ancora più evocativa. (barg)

6 commenti

  • Avatar di weareblind

    Ho, ma non apprezzo troppo, D&D. Mentre ho amato alla follia Stormbringer, Cyberpunk 2020 e soprattutto Ars Magica. Chiunque l’abbia scritto, hai la mia stima.

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    • Avatar di trainspotting

      Hail, ma non ho capito a chi ti riferisci con “chiunque l’abbia scritto”

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    • Avatar di Cattivone

      Io ho avuto la fortuna di avere un gruppo di amici interessati ai giochi di ruolo, ma a D&D ho giocato pochissimo, ho creato tre personaggi diversi (credo anche con tre diverse edizioni) e con ciascuno, per un motivo o per l’altro, ho giocato una singola sera. In compenso vanto campagne lunghissime con Stormbringer, Lex Arcana (una gemma sottovalutatissima) e il gioco di ruolo di Ken il guerriero, che era bruttino ma è il primo che abbia giocato.
      Rispondo a te per dire che sì, Stormbringer era bellissimo.

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  • Avatar di Simone Amerio

    Ma con tutti gli appassionati di Tolkien sono l’unico che ha giocate a G.I.R.S.A.?
    P.s. chissà che versione era D&D del 1999-2001 quello cui ho giocato io

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