Compitino epico scolastico: DOLMEN GATE – Echoes of Ancient Tales

Quello dei Dolmen Gate è uno di quei casi in cui avresti voluto che una band ti fosse piaciuta di più di quanto in effetti non ti ti sia garbata. E li hai ascoltati cercando di convincerti che valessero, ma poi non ti hanno preso del tutto. Io a momenti sbandavo per il demo del 2023. Era un demo, appunto, e suonava da demo, rozzo e verace. Sembrava per suoni qualche vecchio recupero anni ’90 dei Solstice e tanto mi bastava, ma pure la voce secondo me aveva quel che. Di fado, parlavo. A sproposito, ovviamente. Dall’esordio su album dell’anno scorso i Dolmen Gate hanno rimosso quella patina amatoriale e adottato un suono preciso, nitido, non plasticoso, per carità, ma comunque addomesticato. Ed ecco che mi piaciucchiano, ma meno di quanto vorrei. Ed ecco che questa recensione rischia di diventare una sega autoreferenziale di cui magari vi interessa il giusto. Comunque, il secondo disco si intitola Echoes of Ancient Tales e pure questo qui dalla copertina ammicca subito all’ascoltatore in cerca di una certa Epica, tolkieniana (agli esordi io li facevo più da concept storico, ma sono dettagli). Il genere poi sarebbe quello, il metallo epico, non lento quanto il doom, non veloce come l’heavy. Cadenzato, una di quelle parole che ti salvano in corner. Comunque, dicevo, metallo epico ma col suono che di mistero ha più nulla. Peccato.

Altro problema (per me, si intende) è che anche sulla voce ho cambiato idea, e mi dispiace. Impostata, ingessata, pare una di quelle voci da metallo-Coca Cola, metallo pulitino per riempire i palinsesti e non scontentare nessuno (tranne noi). Tipo Lacuna Coil, che almeno limitatamente alla voce non sarebbe manco tutto ‘st’insulto, ma comunque col metallo epico c’azzecca niente e ammazza il fomento sul principio. Mi rendo conto che un anno fa sono stato più conciliante, ma siccome qua di passi in avanti non ce n’è, tocca dire le cose come stanno, ormai. Manco i pezzi vengono fuori di loro, se suono e voce non lo fanno. Pezzi medi, con suono medio e interpretazione media. Un compito scolastico. Tema: comporre un album epic metal con voce femminile. E in classe non ci sono secchioni o geniacci. Non questa volta. E a uno studente che fa il compitino e non migliora quando dovrebbe certi professori abbassano la media. A volte sbagliano, a volte no. (Lorenzo Centini)

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