Avere vent’anni: KELLY OSBOURNE – Sleeping in the Nothing

Chi ha più o meno la mia età, cioè intorno ai 40, e ascolta metal o rock in generale, non può non aver visto il realityGli Osbourne, il programma che seguiva la vita quotidiana della famiglia di Ozzy Osbourne. All’epoca della prima messa in onda avevo circa 16 anni e ascoltavo la musica del demonio da un paio d’anni, sì e no. Sapete come si è a quell’età: vedi tutti questi musicisti vestiti di nero, pittati in faccia, istrionici, e vuoi essere come loro. Vuoi essere TRVE. Non ti passa neanche per la mente che anche i tizi che vedi sulle copertine possano avere una casa con un giardino curato, una famiglia, dei figli, degli animali domestici e tutte quelle cose così borghesi, così RADIKULT CHIC. All’epoca poi internet stava appena entrando nelle case con quei modem che facevano un casino incredibile per connettersi, e la connessione perenne sarebbe arrivata qualche anno dopo. Non c’era quindi modo di sapere già tutto subito dei musicisti. Vivevi nella fascinazione.

A distruggere la mia fascinazione arrivò Gli Osbourne, appunto. Come quando vi dicono che Babbo Natale non esiste (o, se siete veneti, Santa Lucia), la TV disse a me che anche il “Principe delle Tenebre” in realtà non esisteva per davvero, ma era solo un vecchio scorreggione che portava a spasso Lola, la sua bulldog (pace all’anima sua), e aveva una casa a Malibù, Beverly Hills o giù di lì. Non proprio un posto da “Principe delle Tenebre”. Preso atto di questo, però, lo show era carino e faceva ridere. Da lì nacque il personaggio di Kelly Osbourne, figlia del cantante dei Black Sabbath.

Kelly Osbourne tentò di sfruttare il successo del programma lanciandosi nella carriera musicale. I primi due dischi sono un insipido punkettino da classifica. Hanno venduto meno di quanto un libro di medio successo venda in Italia al giorno d’oggi. Fate voi. Ma col terzo disco, dal titolo Sleeping in the Nothing, ci fu una svolta pop quasi interessante. La grossa, grossissima differenza, che da sola basterebbe per dargli un ascolto, è che ha Linda Perry in veste di produttrice. E voi direte: “E chi minchia è Linda Perry?”.

Linda Perry è stata inizialmente la cantante delle 4 Non Blondes, gruppo con all’attivo un solo disco uscito nel 1992 da cui è stato estratto il singolo What’s Up, una canzone che è impossibile non abbiate mai sentito. Su YouTube ha quasi 2 MILIARDI di visualizzazioni e se fate partire il video, dopo i primi 10 secondi sarete a dire: “AAAAAAAAAAAAAAH, QUESTA!”. Ha successivamente collaborato come produttrice e compositrice per Courtney Love, Gwen Stefani (What you waiting for? è sua), Alicia Keys, Celine Dion, Robbie Williams, Cheap Trick, KT Tunstall, Dolly Parton e altri. Insomma, non ne avrete mai sentito parlare, ma le sue canzoni più radiofoniche vi si saranno ficcate in testa ormai da tempo.

Nonostante Sleeping in the Nothing si avvalga di un peso massimo del pop mondiale, non è però un granché. L’album è robettina semplice, frutto di una collaborazione tra la Perry e la Osbourne alla quale, forse, nessuna delle due ha creduto più di tanto. Non c’è altro da dire. Riguardiamoci piuttosto la prima puntata de Gli Osbourne. (Luca Venturini)

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