Disagio e angoscia coi CHAT PILE: Cool World
C’eravamo lasciati con quaranta minuti di disagio e angoscia assoluti nel 2022, con quel God’s Country che aveva fatto conoscere al mondo i Chat Pile e gli spettri dei personaggi di assoluto degrado tracciati nell’album, su cui si stagliava l’inquietante penitenziario di Oklahoma City. Un disco che ha fatto parlare molto di sé e che per una volta giustificava l’hype raccolto, alla faccia di tutti i diffidenti, compreso il sottoscritto, quando la stampa “altra” mostra una certa attenzione verso realtà estreme, un po’ come accaduto di recente con il nuovo, per me notevolissimo, Blood Incantation.
Un successo che ha alimentato ulteriormente l’attesa per questo Cool World, in cui i nostri hanno beneficiato di un budget maggiore, di una produzione con più mezzi e di un’importante campagna pubblicitaria. Se questi sono spesso i prodromi di una commercializzazione o di un ammorbidimento del sound, non è questo il caso, o almeno non del tutto e di certo non in senso negativo. Perché Cool World è figlio dello stesso disagio, dello stesso senso di precarietà assoluta che caratterizzava l’esordio: i riferimenti principali sono sempre quelli, i Jesus Lizard, i Godflesh, un certo sludge à-la Eyehategod, ma questa volta lo spettro musicale è più ampio.
Se l’iniziale I Am a Dog sembra uscire direttamente dall’esordio, già dalla successiva, splendida, Shame si intuiscono queste nuove influenze che pescano direttamente da un certo alternative anni ’90 (una volta si sarebbe detto grunge), con un’ottima prova di Busch nel cantato pulito, per una delle prove migliori dell’album. Le successive Frownland e Funny Man, tanto nei suoni che nelle ritmiche, inglobano altresì elementi che potrebbero ricordare un certo nu metal di fine ’90, con degli espliciti riferimenti ai Korn, soprattutto nelle ritmiche. Ma questi riferimenti non devono far pensare ad un cambio di direzione, perché si tratta di influenze, a volte poco più che suggestioni, che si vanno perfettamente ad inserire nel sound codificato dal precedente album, arricchendolo, creando delle sfumature se possibile ancora più cupe in un contesto già di per sé non proprio allegro.
E in tal senso, si tratta di influenze che finiscono per elidere quello che poteva essere l’unico difetto dell’esordio, ossia una certa monotematicità nella struttura dei brani che, in questo caso, viene definitivamente meno. Esemplare è la doppietta Camcorder / Tape, in cui si passa dal post-core al math rock all’alternative nel giro di pochi minuti, o la successiva Masc, accompagnata da un video abbastanza inquietante e con una coda raggelante (Cut me open / Trust me and bleed).
Sotto un profilo tematico e lirico, l’angoscia e il senso di oppressione che traspare a livello musicale trova un perfetto contraltare tra degrado (I broke my knees upon the pearl and onyx / In the hall of trophies built to honor my father / Spilled the blood, gave them as much as they wanted / Still had to dance for my supper, still had to give them my body), e disperata accettazione di un futuro ineluttabile, come nella conclusiva, inequivocabile, No Way Out (From the time you were born it was over / Dreams shattered on the ground / Back then I was a believer, a dreamer / I got nothing now).
In conclusione, Cool World è un ulteriore, riuscitissimo, tassello nel percorso che i Chat Pile hanno appena iniziato a tracciare, capace di mette insieme mondi solo apparentemente distanti.
Tra le uscite più interessanti di questo 2024. (L’Azzeccagarbugli)
Se l’iniziale I Am a Dog sembra uscire direttamente dall’esordio, già dalla successiva, splendida, Shame si intuiscono queste nuove influenze che pescano direttamente da un certo alternative anni ’90 (una volta si sarebbe detto grunge), con un’ottima prova di Busch nel cantato pulito, per una delle prove migliori dell’album. Le successive Frownland e Funny Man, tanto nei suoni che nelle ritmiche, inglobano altresì elementi che potrebbero ricordare un certo nu metal di fine ’90, con degli espliciti riferimenti ai Korn, soprattutto nelle ritmiche. Ma questi riferimenti non devono far pensare ad un cambio di direzione, perché si tratta di influenze, a volte poco più che suggestioni, che si vanno perfettamente ad inserire nel sound codificato dal precedente album, arricchendolo, creando delle sfumature se possibile ancora più cupe in un contesto già di per sé non proprio allegro.
E in tal senso, si tratta di influenze che finiscono per elidere quello che poteva essere l’unico difetto dell’esordio, ossia una certa monotematicità nella struttura dei brani che, in questo caso, viene definitivamente meno. Esemplare è la doppietta Camcorder / Tape, in cui si passa dal post-core al math rock all’alternative nel giro di pochi minuti, o la successiva Masc, accompagnata da un video abbastanza inquietante e con una coda raggelante (Cut me open / Trust me and bleed).
Sotto un profilo tematico e lirico, l’angoscia e il senso di oppressione che traspare a livello musicale trova un perfetto contraltare tra degrado (I broke my knees upon the pearl and onyx / In the hall of trophies built to honor my father / Spilled the blood, gave them as much as they wanted / Still had to dance for my supper, still had to give them my body), e disperata accettazione di un futuro ineluttabile, come nella conclusiva, inequivocabile, No Way Out (From the time you were born it was over / Dreams shattered on the ground / Back then I was a believer, a dreamer / I got nothing now).
In conclusione, Cool World è un ulteriore, riuscitissimo, tassello nel percorso che i Chat Pile hanno appena iniziato a tracciare, capace di mette insieme mondi solo apparentemente distanti.
Tra le uscite più interessanti di questo 2024. (L’Azzeccagarbugli)

Gran bel disco e ottima recensione. Ci sento anche i mai troppo celebrati Breach. Malessere, disagio, la periferia americana distante dai lustrini di LA o le luci di NY. Penso che alcuni pezzi non sfigurerebbero nella colonna sonora di “Non aprite quella porta”.
"Mi piace""Mi piace"
So che ne parlano tutti bene ma a me non convincono… non so mi sembrano un insieme di cose tenute assieme con lo sputo. Cose che singolarmente funzionano, ma che quando vengono messe insieme risultano fuori fuoco. Magari lo riascolto ma per ora non mi prende.
"Mi piace"Piace a 1 persona
io penso che chi ha vissuto in diretta certe cose ( cioè vecchi stronzi come me), noise tipo unsane, Jesus lizard, cows, helmet, ma anche il primo metalcore (breach, disembodied), o sludge (eyehategod, buzzov-en), e altra musica malsana di 30 anni fa non può esaltarsi più di tanto per sta roba… Però ben vengano gruppi così per i più giovani
"Mi piace"Piace a 1 persona
comunque mi ricordano anche gli swans ( ma con steve albini come frontman)
"Mi piace""Mi piace"