Il crepuscolo degli dei: Storytellers of Lies, il nuovo singolo dei NECRODEATH

Aspettavo questo momento, ma lo temevo molto: mentre è sempre bellissimo ascoltare un nuovo singolo dei Necrodeath, dall’altra parte è difficile farlo sapendo che sta anticipando il loro ultimo album e vedere avvicinarsi la fine di un gruppo che è parte della mia vita fin da quando ero giovanissimo, che mi ha accompagnato con la sua musica e i suoi testi, che mi sono sempre tenuto vicino e che spesso ha dato senso alle mie giornate. Se ci ripenso, è uno dei gruppi che ho ascoltato di più negli anni: acquistato Into the Macabre quando avevo tredici anni, me lo sono duplicato in cassetta e ce l’avevo nel walkman mentre andavo a scuola in bici, anche al pomeriggio mentre facevo i compiti, ed era uno di quei dischi che non dovevano mai mancare quando ero in vacanza. Più grande, avevo sempre qualche album dei Necrodeath in auto al mattino mentre andavo all’università, poi la sera quando andavo a prendere la fidanzata. Quando ho iniziato a lavorare e partivo al mattino presto erano un ascolto frequente, perché mi caricavano molto più del caffè, e anche adesso, sia all’alba che alla sera tardi, spesso mi do una scantata mettendo su qualcosa dei Necrodeath. Perdonate se scado nella nostalgia più senile, ma in un momento come questo è impossibile evitare di ripensare a cosa siano i Necrodeath, a cosa sono stati per ciascuno di noi e a passare in rassegna tutto quello che abbiamo ascoltato e visto di loro.

Li avevamo già visti sparire una volta e amaramente, nel 1990, subito dopo Fragments of Insanity, e già lì sembrava che non volessero più tornare. Ma ecco che nel 1999 venne ripubblicato Into the Macabre dalla Scarlet Records, che per l’epoca fu una cosa bellissima, perché ci permise di riavere questo capolavoro a disposizione. Poi con il nuovo millennio risorsero con Mater of All Evil, l’album che inaugurò il nuovo corso dei Necrodeath, mediante il quale riuscirono a confrontarsi senza alcuna difficoltà con l’enorme eredità degli anni Ottanta grazie a un’energia e una cattiveria degne della loro antica fama. Altrettanto enorme risultò la loro nuova personalità e, da allora, ogni uscita loro è sempre stata una conferma della loro bravura, una festa. Come accade per ogni gruppo, non tutti i dischi sono stati ugualmente memorabili, ma in ogni possibile occasione hanno sempre dimostrato un’integrità tale da non deludere mai; è soprattutto per questo che ci mancheranno tantissimo.

Lo so, ne abbiamo già scritto e ci stiamo ripetendo, per cui veniamo all’argomento specifico di oggi: Storytellers of Lies è una bellissima canzone che inizia subito tirata e pesante, anzi è come sentire un breve manuale dello stile dei Necrodeath, che dimostra in poco più di tre minuti di cosa siano capaci: un riff agguerrito e impreziosito da un fraseggio di armonici da veri maestri del thrash, un ritornello da agitazione collettiva, poi c’è il classico rallentamento con arpeggio e, infine, si corre verso la conclusione. Sono quattro musicisti che riescono sempre, ciascuno con la propria parte, a fare storia a sé: la capacità dei Necrodeath di creare e strabiliare è sempre viva e da questo singolo è lecito aspettarsi un nuovo album di grande spessore. E davvero è così, ascoltando a ripetizione questo pezzo, che ci avviciniamo di un altro passo alla fine? Io a questa realtà devo ancora abituarmi e, vigliaccamente, mi verrebbe quasi da desiderare che l’annuncio del pensionamento dei Necrodeath sia una di quelle affermazioni che poi non vengono rispettate, come hanno fatto altri artisti. Ma i Necrodeath non sono altri: sono i Necrodeath e quello che dicono, faranno. Il nuovo ed ultimo album, Arimortis, uscirà il 17 gennaio e sarà seguito da un tour. È già disponibile il preordine sia presso la Time to Kill che su Bandcamp.

Attendiamo i Necrodeath per l’ultima battaglia e sappiamo già che i vincitori saranno loro. (Stefano Mazza)

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