Il dolce oblio: ARX ATRATA – A Reckoning
Mi sembra ieri che ho acquistato Oblivion, il primo CD del progetto solista inglese Arx Atrata. Bellissimo disco, tra l’altro. Invece sono già passati undici anni, altri due full parimenti bellissimi e uno split sperimentale di materiale abbastanza distante dal metal (tra l’altro per ora disponibile solo in versione digitale sul loro Bandcamp, per sottolineare la sostanziale peculiarità dell’album). Era comunque dal 2019 che Ben Sizer non si faceva vivo con del nuovo materiale e questo silenzio stava diventando preoccupante, perché, quando si ascolta musica creata da questo artista, si parte dritti filati verso il mondo dei sogni, verso una dimensione onirica dalla quale si preferirebbe non tornare mai indietro.
Io dico solo: ascoltate i nove minuti di Mercy Unearned in qualunque momento della giornata, che siate incazzati marci con il mondo intero, sfiniti dal caldo, consumati dalla fatica o dalla depressione, oppure euforici, preoccupati… Qualunque altra cosa, non ha importanza; non ne ha perché verrete abbracciati da una nuvola di oblio che vi porterà cullandovi in un Altrove dove ogni cosa smette di esistere, di avere una seppur minima rilevanza. Un Mondo Esteriore nel quale contano unicamente le emozioni che solo musica composta da un autentico fuoriclasse può scaturire. Bene: sappiate che A Reckoning è tutto così, una manifestazione concreta e reale che nella musica d’atmosfera ci si può ancora perdere, si può divagare, e poco importa se il progetto di Ben viene inquadrato nel black metal, perché, tolta la sua impostazione vocale in screaming, in realtà di black propriamente detto c’è poco. Qualche passaggio più teso, forse, ma questo è l’universo heavy metal intero che vi travolgerà come la furia degli elementi, come la dolcezza di una nevicata, come una serata in compagnia degli amici più cari passata a ridere e scherzare, di quelle che si ricordano con dolce nostalgia per decenni, finché si vive e, per quanto ne so io, anche oltre.
Echi di post-black, qualche reminiscenza Fen e anche Empyrium, quelli di Songs of Moors and Misty Fields, che si pensava fosse un capolavoro inarrivabile e invece no, ci è arrivato Ben con i suoi Arx Atrata. A Reckoning è un disco fenomenale, sicuramente il suo migliore. Non so se sia possibile progredire ulteriormente, perché qui è tutto perfetto: non una nota sbagliata, non un passaggio meno evocativo, non un arrangiamento fuori posto, non un riff che lasci indifferente; se lo sarà ci troveremo al cospetto di un nuovo Mozart, ma al momento non azzardiamo paragoni troppo scomodi, ingombranti o sproporzionati. Tuttavia si deve obbligatoriamente ringraziare questo straordinario artista per aver composto uno dei più bei dischi di black atmosferico degli ultimi anni. Degli ultimi anni? No, di sempre. È doveroso ripetersi: questo signore è un fenomeno, ragazzi. (Griffar)


