Stryx, quando Enzo Trapani portò Satana in Rai

Enzo Trapani (Vincenzo all’anagrafe) nasce a Roma il 18 agosto del 1922. Nel primissimo dopoguerra si laurea in architettura e poco dopo entra nel mondo dello spettacolo: il suo esordio avviene nel 1947, quando gli viene assegnata la mansione di scenografo per Genoveffa di Brabante di Primo Zeglio (lo scopritore di Maurizio Arena). Dopo altre due pellicole in cui continua ad occuparsi della scenografia, nel 1950 debutta come regista con il film Turri il bandito. Prosegue su questa linea sino a quando, tra la fine degli anni Cinquanta e i primissimi Sessanta, comincia a curare la regia dei programmi televisivi, la sua dimensione. Trapani, nel corso di tre decenni, rivoluziona la televisione italiana in ogni maniera possibile ed immaginabile. È uno dei pionieri del Varietà televisivo, inventa dei format, detta le mode, stravolge i rigidi canoni della Rai, scopre talenti (Carlo Verdone, Massimo Troisi e il trio Solenghi/Marchesini/Lopez, per citare solo i più noti) o li consacra in maniera definitiva (Beppe Grillo su tutti). Tra le sue numerose creature è d’obbligo menzionare almeno Alta Pressione, condotta da Walter Chiari, l’innovativa Non stop e le prime edizioni di Fantastico, tutte trasmissioni di gran successo che fanno la storia della Tv e dell’intrattenimento nostrano.

Enzo Trapani con Heather Parisi

Nella carriera pluridecennale di Enzo Trapani, per la legge dei grandi numeri, ovviamente non mancano nemmeno i flop, concentrati prevalentemente negli ultimissimi periodi di attività. In questo lunghissimo percorso, però, c’è un’entità di difficile collocazione; una sorta di zona oscura inspiegabile e dai connotati sinistri.

Siamo nel 1978, nel pieno dei famigerati anni di piombo. L’Italia è praticamente il giardino privato della Democrazia Cristiana di Giulio Andreotti, colpita – diciamo così – proprio in quell’anno dal caso Aldo Moro. Oltre il 3% della popolazione è analfabeta. Il cattolicesimo scandisce le esistenze e, soprattutto nei Comuni più piccoli, la religiosità è ancora uno strano pastone di superstizione e convenzione: un retaggio quasi ancestrale, ma in pieno mutamento. Il trittico Rete4/Canale5/Italia1 di Silvio Berlusconi non esiste ancora e l’unica Tv a diffusione nazionale è quella di Stato, la Rai. Le piccole televisioni locali sono agli inizi.

La strige di Notre-Dame

È in questo contesto che il 15 ottobre del 1978 va in onda su Rete 2 (oggi Rai2) la prima puntata di Stryx, la discussa trasmissione nata, appunto, da un’idea di Enzo Trapani, con la collaborazione di Alberto Testa e Carla Vistarini.

Il titolo del programma deriva da un termine latino, strix, che si può riferire a due animali: uno reale, l’altro mitologico. Il vocabolo dei nostri avi, infatti, può indicare sia la civetta che la strige, una bestia che, secondo le leggende dell’Antica Roma, compariva solo nelle ore notturne per cibarsi di sangue e carne umana ed era considerata presagio di sventura. La raffigurazione di una strige fa bella mostra di sé su una delle facciate della cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Barbara D'Urso nuda topless Stryx Rai2

Barbara D’Urso

Stryx segue un format consolidato che Enzo Trapani conosce bene, quello del varietà musicale, ma i connotati del programma sono quantomeno particolari. Sin dagli inizi il presentatore, il cantante Tony Renis, apre le danze con un esplicito “Signori, il diavolo!” e rende subito chiaro il concept della trasmissione: un misto di erotismo (con tanto di seni al vento, compresi quelli di una Barbara D’Urso ventunenne, una delle ballerine/vallette del programma), streghe medievali, sacrifici rituali in onore di Satana, sangue, roghi, catene, culti orgiastici pagani, costumi e scenografie sgargianti e chi più ne ha più ne metta. In questo microcosmo demoniaco svariate cantanti (Mia Martini, Patty Pravo e Amanda Lear, menzionando solo le più note) si esibiscono cantando pezzi quasi sempre in tema con l’ambiente, accompagnate da un menestrello d’eccezione, Angelo Branduardi.

Come avrebbe potuto reagire la platea italiana di quel periodo di fronte ad uno spettacolo non solo mai visto prima in ambito mainstream, ma probabilmente nemmeno mai lontanamente immaginato? Troppo facile: scatenando un putiferio, ovviamente. La Rai viene sommersa di telefonate e lettere di protesta e Stryx dopo appena sei puntate chiude i battenti.

Intervistato qualche tempo dopo sul suo controverso programma, Trapani racconta al giornalista la genesi di Stryx. Nel bel mezzo di una notte qualunque, il telefono del regista comincia a squillare insistentemente, costringendolo a rispondere. A quel punto un uomo, con tono educato ma solenne, dopo essersi scusato per l’orario, si lamenta a più riprese, asserendo con estrema convinzione di non essere rappresentato come meriterebbe all’interno dei format della Tv nazionale. “Chi era questa persona?”, chiede a questo punto l’incuriosito intervistatore. La risposta del potente autore televisivo è praticamente scontata: “Che domande? Satana, naturalmente”.

Il 5 novembre del 1989 Enzo Trapani decide di porre fine alla sua esistenza sparandosi un colpo di pistola in bocca. Entra in coma e dopo nove giorni muore. Aveva 67 anni. (Il Messicano)

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