Troppe idee ma tutte buone: DECEASED – Children of the Morgue

Ci sono vari tipi di musicisti e gruppi al mondo, ma possono essere inseriti tutti in alcune precise categorie. Volendo semplificare potrebbero essere divise come segue: quelli che fanno schifo; quelli che hanno una tecnica eccelsa, avrebbero le potenzialità ma alla fine fanno schifo; quelli che imbroccano una canzone ogni venti; quelli che imbroccano un disco intero e poi basta; quelli che imbroccano più di un disco; quelli che hanno una vena creativa inesauribile e ogni cosa che facciano gli viene bene. Ognuno di noi ha delle band che potrebbe inserire a piacimento dentro queste categorie.

Venendo al nuovo disco degli americani: anche questo è ovviamente una bomba, molto meglio del precedente che mi aveva convinto solo a metà. Bellissimo il ritornello e i passaggi epici della traccia omonima, la furia di The Reaper is Nesting, il lavoro chitarristico di Eerie Wavelight accompagnato da un blast beat inarrestabile e il grandioso inizio di Farewell (Taken to Forever), che ti accarezza con quella blanda chitarra acustica i primi secondi per poi spaccarti la faccia con un attacco sonoro violentissimo e arrivando alla fine, dopo più di 8 minuti,  riprendendo il ritornello della omonima di cui sopra. Eccezionale. Ecco, io di album così ne vorrei di più ogni anno perché, vanno bene i dischi sperimentali per carità, ma cosa c’è di più liberatorio e rilassante del piazzare su musica sulla quale puoi cantare sopra? Per me niente.

L’altra faccia della medaglia, anche per questo album, è che i Deceased hanno veramente troppe buone idee. Le arrangiano in maniera molto accattivante, ma può risultare sempre un po’ faticoso assimilare fino in fondo un loro disco. Il che, a voler essere onesti, è un po’ anche colpa dei tempi che corrono, dove la soglia di attenzione si è abbassata. Da questo punto di vista sono molto simili, secondo me, ai The Mars Volta. Entrambe le band, pur facendo generi distanti anni luce, per continuare a vivere hanno bisogno di fare quello che sanno fare meglio: fare canzoni volendoci ficcare dentro tutte le idee che gli passano per la testa. Se ne fregano se la tua soglia di attenzione è bassa o se bisogna seguire certe strutture compositive per avere successo. Loro ti presentano dischi che capisci subito essere belli ma che devi scoprire un po’ per volta. Se non ti ci dedichi a perderci sei solo tu, perché è chiaro che a muoverli primariamente non sono i soldi ma la passione. L’industria musicale non è mai riuscita ad accorciargli il guinzaglio, e forse è anche per questo che non hanno mai raccolto il successo che si meriterebbero. Serviranno settimane per godersi a pieno Children of the Morgue, un ennesimo grandioso album di una band come ce ne sono poche. (Luca Venturini)

Un commento

  • Avatar di Fredrik DZ0

    ho sempre avuto un debole per i Deceased, credo di averli scoperti con Fearless undead machines e tranne qualche disco sottotono non mi hanno mai deluso. Band troppo, troppo, sottovalutata.

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