Avere vent’anni: LAMB OF GOD – Ashes of the Wake
Ashes of the Wake è uscito il giorno del mio diciannovesimo compleanno. Ecchissenfrega, direte voi. Infatti, chi se ne frega. Andiamo avanti di circa due settimane. È venerdì sera e sono a vedere una band thrash metal di amici di amici. Loro suonano molto bene e fanno tutti pezzi originali. Annunciano però che l’ultimo brano sarà una cover: Laid to Rest di tali Lamb of God. Io mi giro verso l’amico che era con me e chiedo se li conosce. No mai sentiti, fa lui. Poi due colpi di cassa, botta sul rullante, stoppata di crash, riff. Wow, figo. La canzone prosegue ed è molto orecchiabile, entra in testa subito, spacca.Finito il concerto approccio il batterista sceso dal palco e chiedo di più circa la cover. Lui mi spiega chi sono i Lamb of God e mi esorta ad andare a comprare il disco perchè Chris Adler è veramente un mostro. Ok amico, mi hai convinto.

Il giorno dopo vado a piedi all’ unico negozio di dischi di Villafranca di Verona, dove il metal era relegato in un angolo un po’ buio e c’ erano quattro titoli in croce. Qualche anno prima per farmi ordinare Plaguewielder dovetti fargli lo spelling di Darkthrone, ma questa è un’altra storia. Chiedo se ha l’ultimo dei Lamb of God. Mi dice di no. Allora chiedo se arriverà. Non lo sa. Saluto ed esco, inutile perdere altro tempo con uno che tra i pochi cd metal in negozio aveva Ad Noctum dei Limbonic Art. Prendo l’ auto e decido di andare a cercare a Verona. Prima di trovarlo passo tre negozi. Mica male la copertina.
Torno a casa tutto esaltato e impaziente di ascoltare. Lo piazzo nello stereo. Due colpi di cassa, botta sul rullante, stoppata di crash, riff. Laid to Rest in originale mi piace inevitabilmente molto. Sentiamo il resto. Parte la seconda, Hourglass. Quasi meglio della prima, penso. Comincio a vibrare pensando di stare ad ascoltare un discone da spaccarsi il collo a furia di scapocciare. I rimanenti 40 minuti circa però scorrono via con un po’ di noia. Fa niente, lo riascolto domani. Il giorno dopo niente, nessuna vibrazione. E così via per le successive settimane. Finché smetto di metterlo su.

Intendiamoci: non è che Ashes of the Wake sia brutto, ha dei momenti notevoli qua e là, vedi The Faded Line, Blood on the Scribe e Remorse is for the Dead. I ragazzi sono tecnicamente preparati molto bene e hanno sfornato un terzo album degno di nota, forse. Solo che trovo, oggi come allora, un certo sbilanciamento di forza tra i primi due brani e il resto del disco che alla lunga è un po’ inconcludente. L’etichetta di groove metal poi non gli giova e non la capisco: ogni genere musicale del mondo ha un proprio groove o serie di groove dai quali attingere ma non è che chiamiamo la Batucada “Groove Samba”. È Batucada, appunto. Questo per arrivare a dire che i Lamb of God suonano un qualcosa di abbastanza personale da essere riconosciuti subito, è innegabile ed è un pregio. Il punto però è che a forza di chiamarli groove Metal il groove è diventato il fine e non il mezzo. Tutti ci aspettiamo solo quello da loro e a questo punto della carriera è impensabile che facciano altro. Il che è un’occasione mancata perchè avrebbero avuto tutto il potenziale per tirar fuori qualcosa di molto bello.
Tornando al disco, non ho mai sentito il bisogno spasmodico di andare oltre Hourglass e nemmeno di comprare più alcun album dei Lamb of God. Mi accontento di qualche video live su YouTube ma, anche lì, guardo sempre e solo Laid to Rest e Hourglass. L’importante, in questi casi, è fare pace col fatto di aver speso svariati euro per ascoltare solo due canzoni. (Luca Venturini)

simpatici ma alla fine solo una brutta copia dei pantera…
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sempre trovati estremamente piatti
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A me hanno sempre fatto due palle galattiche… si scapoccia un po’ poi diventano come un ronzio fastidioso nella testa… non so, ma piu’ invecchio piu’ apprezzo i vecchi gruppi e dischi thrash; gente come Exodus, Slayer, i primi Megadeth, Sepultura, Dark Angel, gli Evildead e compagnia frascassona… Niente allora era portato all’estremo, sia per tecnica che come produzione, ma risultava tutto piu’ violento, un solo riff tipo quello iniziale di Fabulous disaster degli exodus, o Black Friday dei Megadeth bastano e avanzano a portare via gruppi tipo i L.oG come una cureggia nel Ghibli… senza considerare i suoni di allora, puliti potenti, ma veri, specie la batteria…
Scusate, mi sono parlato un po’ addosso anche prendendomela con i LOG che certo non sono novellini; coi gruppi estremi odierni la situazione è ancora peggiorata, migliai di fenomeni dietro lo strumento e non mi rimane in testa un singolo pezzo…
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per me vale il discorso dei Five Fingers Sti Cazz…. è roba destinata ai giovani americani… se non hai un certo livello di residui di cheeseburger nel sangue non c’è nulla da fare, non ti entra in testa. qui non possono fare presa più di tanto. questo Ashes lo avevo pure scaricato ma l’ho ascoltato 3 volte e a parte una serie infinita di pam pam gium giumgium uaaaaargh uaaaargh non mi ricordo nulla. Roba per chi preferisce all’espresso l’acqua sporca nel bicchiere di carta di KFC.
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…poi mi spiegate il motivo di recensire un disco che non piace
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il motivo è così semplice che non dovrebbe nemmeno essere spiegato: stai camminando distrattamente sul marciapiede e pesti una merda di cane … non saresti stato più contento se qualcuno ti avesse messo in guardia due secondi prima di finirci dentro con entrambe le scarpe? E poi perche mai si dovrebbero recensire solo dischi che sono piaciuti, per fare come certi siti dove il 90% dei voti sono da 7/10 in su ?
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