Fartwork: SCORPIONS – Fly to the Rainbow

Buonasera a tutti e benvenuti in un nuovo ed avvincente episodio di Fartwork, la rubrica di Metal Skunk sulle copertine fatte in seguito ad una gravissima commozione cerebrale.

Nei tempi antichi, in uno sperduto paesino in una valle del centro della Germania, pioveva sempre. Ma, una volta cessata la pioggia, nessuno si prendeva l’accollo di portare in cielo l’arcobaleno.

arc

Troppo scomodo e pesante per le nuove leve di facchini e operai, cresciuti in un mondo decisamente più agiato e confortevole di quello dei loro predecessori, e la ditta che li fabbricava, non riuscendo purtroppo a farne di più leggeri, volava dritta verso il fallimento.

Gli abitanti dello sperduto paesino, grigi in viso, erano ormai rassegnati a non vederne sorgere più uno, fino a quando, davanti alle porte semichiuse della fabbrica di arcobaleni, non si presentò un nuovo operaio, gagliardo e tosto, che diceva di saper fabbricare l’arcobaleno ultraleggero che tanto serviva, e che, una volta ultimato, sarebbe stato egli stesso a portarlo in cielo.

I proprietari della fabbrica e gli altri operai inizialmente lo guardarono con scetticismo; ma poi, disperati com’erano, lo fecero tentare. L’operaio sconosciuto si chiuse in uno stanzino con qualche barattolo di vernice.

operaio-metalmeccanico-cosa-fa-e-competenze-1

Dopo cinque minuti era già uscito, con la maschera protettiva da lavoro tutta impiastricciata di vernice (oltre ad una specie di scorpione morto, probabilmente finito accidentalmente dentro ad uno dei barattoli) e con una roba lunga e sottile tra le mani, che aveva i colori dell’arcobaleno.

“Ma… ma questa è una zanzariera?” – fecero in coro colleghi e superiori dello sconosciuto operaio.

“Sì, e allora? Mi vuoi dire che non sembra un arcobaleno?” – rispose quello, srotolando la zanzariera da parte a parte e alzandola con fare trionfante dinnanzi ai loro occhi.

Lo stupore dei presenti lì riuniti fu enorme. Alcuni si commossero, altri si inginocchiarono, gridando al miracolo, taluni si colpivano la fronte, ripetutamente.

“È proprio vero, è il nostro arcobaleno! Che bello! Genio!” – urlarono i primi.

“Finalmente un nuovo arcobaleno, pronto a tornare in cielo!” – fecero i secondi.

“Come abbiamo fatto a non pensarci prima?!?” – tuonarono i terzi.

“Presto, ha appena smesso di piovere, tutti alla rampa di lancio col nostro eroe e la sua ultima creazione!”  – esclamò il direttore della fabbrica, euforico al solo pensiero che avrebbe quantomeno ripagato tutti i debiti che si era fatto durante il periodo di inattività.

Il nostro eroe, infilatesi delle ottime eliche da piede (ancora in ottimo stato pur essendo rimaste a prendere la polvere per troppo tempo negli scantinati della ditta), salì su in alto nel cielo, e srotolò la sua zanzariera arcobaleno sopra a tutta la valle, facendo tornare il sorriso a tutti gli abitanti.

scorpions

E questo compito lo sconosciuto operaio, lo svolse con prontezza, dopo ogni pioggia e tempesta, fino alla fine dei suoi giorni.

Quell’uomo era il bis-bis-bisavolo di Klaus Meine, cantante degli Scorpions. (Gabriele Traversa)

4 commenti

Scrivi una risposta a Hieiolo Cancella risposta