Jeff Loomis sostituito negli ARCH ENEMY da uno con un nome assurdo
Mi fido ciecamente dell’uomo che ha distrutto gli Arch Enemy, Michael Amott. Pertanto riporto le sue parole, dal peso che oserei definire rilevante.
“È stato un piacere suonare con Jeff Loomis per quasi dieci anni, eravamo amici di lunga data e rimarremo amici ora che ci separiamo come compagni di band. Rispetto il fatto che, a un certo punto della vita, Jeff senta il bisogno di uscire da una realtà come la nostra. Gli auguriamo il meglio per il futuro.”
Al cinema abbiamo visto i radar con i pallini in movimento di Aliens e i sofisticati rilevatori di ectoplasma di Ghostbusters. Vorrei tanto avere un apparecchio simile a un voltmetro analogico, appoggiare i sensori rosso e nero su una frase del genere e vedere tutte le lancette che danno di matto, sprigionando bip acustici all’impazzata. Una sorta di rilevatore di cazzate per uso professionale, all’incirca. Ma mi fido ancora, diciamo.
“Questo era il momento di cambiare affinché tutti i soggetti coinvolti potessero andare avanti in modo soddisfacente.”
Michael, ti sei appena contraddetto.

“In arrivo per gli Arch Enemy ci sono un tour e tante interessanti novità previste per il 2024, e siamo lieti di andare in questa direzione. Siamo anche lieti di annunciare il nuovo chitarrista, Joey Concepcion, nostro amico di lunga data, che, fra le altre cose, ha già sostituito Jeff in tour nel 2018.”
Conception, D’Angelo. Ma stai tirando su la nemesi dei Deicide? In Francia negli anni Novanta c’era un gruppo estremo il cui moniker era Les enfants du Silence e il cui cantante si chiamava Christ. Prendilo! Inizio inoltre a sospettare di troppe cose tutte assieme: che ti autoproclami pieno d’amici di lunga data, che Loomis meditasse di scappare già nel 2018, e soprattutto che tu abbia davvero assunto uno che si chiama Joey Concepcion.
Prima di indagare su Joey Concepcion, ascoltiamo che ha da dire in merito l’altra parte in causa, Jeff Loomis. Dei Nevermore, non degli Arch Enemy, che in questi ultimi non c’è mai realmente stato né con la testa né col talento. Col culo comodamente appoggiato, quello certamente sì.
“Il mio tempo con gli Arch Enemy è giunto al termine. Mi sono divertito tantissimo in questi nove anni, suonando in tour con loro.”
Le lancette impazziscono di nuovo, il vetro temperato del display del voltmetro o del meglio definito rilevatore professionale di cazzate si incrina come in procinto di esplodermi tanti frammenti in faccia, ferendomi gli occhi e tutto quanto attorno. Faccio un gesto istintivo come per proteggermi il volto, tipo nelle pubblicità contro la violenza domestica. Riacquisisco lucidità e cerco di decifrare che cazzo di preciso stanno davvero dicendo quei due: Jeff, l’amato Jeff, ammette d’essere stato poco più che un turnista di lunga durata. Lo fa subdolamente, ma lo fa. Si è divertito in tour, dice, e chissà se si divertito in studio di registrazione con tutto quel magma fognario che Michael Amott lo obbligava a incidere. Chissà se un solo riff è mai uscito dalla sua testa. Chissà se ha mai litigato per poter non comparire nei crediti anziché per il contrario. The Politics of Ecstasy. Dreaming Neon Black. E poi arrivi a mettere firma e faccia su Deceivers, povera puttana in cui t’hanno trasformato.
“È ora di aprire un nuovo capitolo della mia vita. Auguro il meglio ad Alissa, Michael, Sharlee e Daniel, amici da una vita.”
Ritonfa, riborda.
“Vorrei anche ringraziare i ragazzi della troupe, sempre così gentili con me e con una incredibile dedizione per la band. Non avremmo potuto mettere in scena i nostri spettacoli senza di loro.”
No, direi proprio di no. E scommetto che senza l’elettricista avresti problemi a infilare qualunque cosa dentro a una Schuko.
“Felice anno nuovo”, chiude Jeff Loomis.
Anche a te e famiglia! Ora che ti è scaduto il contratto da turnista il 31 dicembre, però, non combinare altre cazzate disumane e vedi d’entrare in un gruppo decente.

Joey Concepcion con il pelo tutto liscio e ritto per l’emozione e i primi bonifici bancari in entrata
Chiude la malsana overdose di dichiarazioni di rito niente meno che Joey Concepcion, con i capelli in testa che gli si rizzano tutti verso l’alto come elettrificati, quasi suscitando l’invidia della Gluz, mentre il rilevatore professionale di cazzate s’accartoccia come un sottomarino di latta a una profondità di quattromila metri, e chiude in questo modo, in una maniera così aziendalista da poterla definire ancelottiana:
“È un onore e un privilegio poter suonare per gli Arch Enemy! Non vedo l’ora di calcare i palchi di tutto il mondo e di incontrare tutti i nostri ammiratori!”
Mai fidarsi di Michael Amott, mai. Chiudo io con una canzone che troverete certamente familiare. O famigliare. Non l’ho mai capito, del resto fino a qualche anno fa abitavo appena fuori Scandicci. (Marco Belardi)

Secondo me Loomis è pronto per le Crypta
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Familiare e famigliare sono corretti entrambi.
Di Loomis mi sovviene il supporto ad una bella band italiana, i Soul Rape. Li ascoltai dal vivo al Blood in Gerenzano (VA), ho pure il CD autografato. Dopo l’album di debutto, “Endless reign” non fecero più nulla.
Jeff Loomis sul loro pezzo “Like The Serpent’s Tongue”.
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L’ RPC dovevi tararlo su parlamentare, per sicurezza.
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