Il dark sound italiano colpisce ancora: MATER A CLIVIS IMPERAT – Carmina Occulta

Dopo la scorsa notte di Ognissanti è uscito un capolavoro di musica sinuosa, luciferina e italiana: si tratta di Carmina Occulta dei Mater a Clivis Imperat, edito dalla Black Widow Records. Il progetto è una creatura di Samael von Martin, compositore e polistrumentista noto per i suoi lavori presenti e passati negli Evol, Satanel, Negatron, Death Dies e molti altri. Dopo un percorso lungo e tortuoso, iniziato diversi anni fa, i suoi Mater a Clivis Imperat hanno esordito con il fenomenale Atrox Locus l’anno scorso, dal quale era già evidente che si trattasse di una delle più significative proposte nostrane degli ultimi anni.

Cocculta

Lo stile dei Mater a Clivis Imperat è facile e accattivante da ascoltare, ma è più difficile da definire a parole: calato in un rock progressivo di tradizione italiana in particolare e dalle spiccate atmosfere gotiche, suona ricco di influenze anni Settanta, fra cui le più immediatamente udibili sono, tanto per rendere l’idea, Goblin, Museo Rosenbach, qualcosa dei primi Banco del Mutuo Soccorso e Jacula, oltre al forte ricordo di compositori quali Fabio Frizzi ed Ennio Morricone. Sono nomi altisonanti, ma è tutto vero, perché si tratta di un’opera di alto livello.

L’organico che suona è quello di un’orchestra: oltre a Samael von Martin, che si occupa di chitarre, flauto, basso, liuto e percussioni varie, lavorano altri undici musicisti, tutti grandi professionisti e ciascuno proveniente da esperienze diverse, fra cui rock, punk, jazz, musica classica e metal. Nel dettaglio:

Isabella: voce principale.
Simòn Ferètro: chitarra e voce.
Walter “Wally Ache” Garau: basso fretless, che abbiamo incontrato anche in altre formazioni.
Elisa Montaldo: voci, cori, pianoforte e strumenti etnici.
Vittorio Sabelli: clarinetto e clarinetto basso.
Alessio Saglia: organo, Hammond, Moog e tastiere.
Natalija Brancovic: organo e pianoforte, violino.
Ventrenero (Demian di Evol e Death Dies): batteria.
Elisa Di Marte: soprano, purtroppo deceduta lo scorso anno.
Nequam: voce narrante.
The Nun: cori femminili.

Ci sono anche due ospiti: il chitarrista Domenico Liotto della Stanza delle Maschere e il bassista Danjal dei Death Dies.

Samael

Carmina Occulta prosegue il discorso iniziato nel 2022 con Atrox Locus e personalmente lo colloco fra gli album che riescono ad avere l’aura dell’opera d’arte, ovvero quei rari casi in cui l’idea musicale, accompagnata da un forte concetto di fondo, riesce a svilupparsi attraverso un linguaggio proprio originale e a superare le barriere dei generi e delle epoche. È un lavoro enorme, nel senso che è vasto e complesso. Riesce a essere tradizionale, perché riprende una storia già presente nel rock del passato, ma è anche molto moderno nella sua capacità di fondere insieme composizioni da colonna sonora, rock progressivo italiano, a volte blues e altre quasi jazz, poi arriva usare dei temi da musica antica, ma c’è anche una chiara tendenza contemporanea e folk, valorizzata dall’uso di strumenti etnici. Sullo sfondo si avverte un antico spiritaccio metal, nell’attitudine e nell’ispirazione, nonostante la distanza che separa i Mater a Clivis Imperat dalle origini di Samael. È un album molto vario nelle sonorità e ancora più libero nelle composizioni.

Ho provato a pensare altre cose da scrivere per definire questo disco, ma, se devo essere onesto, la cosa migliore che vi possa dire è di andare ad ascoltarlo subito, perché è bellissimo, perché vi affascinerà e perché magari imparerete anche qualcosa. L’ascolto di Carmina Occulta è agevole e intrigante, come si diceva, ma data l’ampiezza e la profondità delle composizioni occorre anche essere disposti ad ascoltare bene la proposta degli artisti che suonano, per cogliere tutti i dettagli, sentire lo sviluppo dei passaggi musicali che caratterizzano questo album e seguire la narrazione. Che poi è, in sostanza, quello che dovrebbe fare un bravo ascoltatore.

Concludiamo informando che la copertina di Carmina Occulta è opera di Emanuele Taglietti, storico illustratore per copertine di fumetti horror ed erotici, mentre ricordiamo che quella del precedente Atrox Locus era del compianto Enzo Sciotti, altro celebre illustratore di locandine cinematografiche e di copertine di fumetti.

Aspettatevi a breve l’intervista di approfondimento. (Stefano Mazza)

2 commenti

  • Grande Samuel!

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  • Si afferma spesso che il progetto non ha nulla a che fare con Evol, quasi a svellere importanti radici metafisiche. In realtà, alcune connessioni forti con Evol sono presenti. Si pensi soltanto alla dimensione rurale, popolare e regionale dell’occultismo che, insieme alla trascendenza del male e alla marginalizzazione dell’umano, costituisce una componente lovecraftiana di Evol.

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