LUPPOLO IN ROCK @Cremona – 21/22.07.2023

Aspettavo con curiosità il mio secondo Luppolo in Rock, essendo rimasto affascinato dall’edizione 2022. Arrivo in auto venerdì verso pranzo, albergo, via a piedi in città. Giro “al coperto” da 10 euro: torrazzo con museo, Battistero, Museo Diocesano. Troppo poco, alzassero i prezzi. Lo segnalo per un punto a seguire.

Da lì al Parco Colonie Padane. Impietoso, a vantaggio di quest’ultimo, il confronto con l’Ippodromo (e te credo), ma anche Bologna, ma anche Rock the Castle. Spesso qui sul blog leggo e concordo sul fatto che un festival è un evento di piacere. Non siamo lì solo per sentire musica: siamo lì a divertirci, a godere del tutto. E cosa è il tutto?

Nel dettaglio:
Area parcheggio enorme, molto comodo raggiungere il sito e parcheggiare;
– Distanza risibile dalla città;
Ottima area antistante l’arena dei concerti, a ingresso libero: un paio di centinaia di panche, stand musicali e cibari (noto meno varietà rispetto al 2022, ma quello che ho provato è stato ottimo. Hail to the tagliatelle alla bolognese!), quattro postazioni ove comprare acqua a 1 euro e birra (5 tipologie, tutte buone, taglio artigianale) a 20 euro per 3 birre;
– Coda quasi nulla e niente token;
– Ombra quanta ne volete nel parco, se volete rilassarvi un po’;
Braccialetto per uscire e rientrare;
– Tre giorni di proposta varia e ben coordinata. Io ho partecipato ai primi due, hard rock e classic metal.

PRIMO GIORNO

Eclipse (foto presa dal profilo Facebook)

Tolta la sfortuna dei CRASHDIET che hanno perso l’aereo (se no sarebbe stato un festival svedese, più che hard rock), la giornata è stata eccellente.

Nell’ordine:
– I DOBERMANN, trio nostrano glam/sleazy. Si vede che sono contenti di suonare, il pubblico è già ben presente e la temperatura relativamente fresca aiuta molto. Buon tiro, ottimi suoni, si impegnano a coinvolgere e ci riescono. Se devo essere onesto è una proposta fuori tempo massimo, piacevole ma temo senza sviluppi;
– Con gli ECLIPSE aumenta di parecchio lo spessore compositivo, qui siamo dalle parti di Bon Jovi primo periodo. Convinti e divertiti, con ottima prestazione del cantante. Da segnalare il siparietto, da loro ovviamente non compreso, sul pezzo di chiusura: “Viva la… VIVA LA… VIVA LA…”. Il pezzo sarebbe Viva la Victoria, e mi sa che l’organizzazione dovrà avvisarli di non ripeterlo quando ripassano dall’Italia;
– Gli H.E.A.T. Io sono qui principalmente per loro, e il concerto mi lascia a bocca aperta. Mi è venuto in mente un passo di molti libri sugli Iron Maiden, quando facevano da apertura per i Kiss, incendiando lo stage e rendendo difficilissimo venire dopo di loro. Ecco, qui è uguale: il cantante Kenny Leckremo è invasato, corre come un pazzo, salta come Dickinson all’apice della giovinezza, coinvolge, ci mette un’energia che non riesco a trasmettervi a parole. Ovunque passino in Italia, andateci;
– E infine DORO: qui arrivano i dolori, dovuti all’età. La prestazione è assolutamente buona, complici i chitarristi in serata eccezionale, ma i pezzi sanno di eccessiva ripetizione, la cantante è ferma sia sulle gambe sia sui cliché. La ragione mi dice che non c’è nulla da eccepire, lo stomaco sì: fate spazio, per favore.

Accennavo sopra al giro turistico: l’organizzazione ha coordinato guide per un tour della città al prezzo misero di 10 euro. E per 3 ore ho goduto di una professionista, eccellenti spiegazioni, ingresso al palazzo del Comune e in Cattedrale (ma non in edifici con necessità di biglietti, scelta intelligente). I miei complimenti.

SECONDO GIORNO

Scala Mercalli (foto presa dal profilo Facebook)

Si attende più gente del primo giorno, e così è.

– Si parte con un po’ di classicità nostrana: SCALA MERCALLI e ANCILLOTTI. Soprattutto i secondi decisamente padroni del palco, riescono davvero a coinvolgere il pubblico che già riempie metà dello spazio dedicato;
– Un po’ fuori schema – e va benissimo così, ché la varietà si apprezza – i THRESHOLD. Molti hanno approfittato per una pausa (io), molti erano lì praticamente per loro;
– Due mazzate di NWOBHM: RAVEN, col solito concerto energico a dispetto dell’età, e non mi dilungo troppo nel tesserne le giuste lodi, e poi SAXON. Ragazzi, non credevo. Vi ho scritto di H.E.A.T. e Doro, ma qui i Saxon sono invece in totale controllo della notte e delle note; un classico via l’altro, suono perfetto, VOCE perfetta, circle pit di rispetto, siamo tutti ai piedi dei leoni d’Inghilterra.

È finita? No, disco metal nel parco e ancora birra e cibo, fino alle 02:00. Vi aspetto l’anno prossimo. E chi non si presenta indosserà il sambenito. (weareblind)

5 commenti

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  • Avatar di Fire

    Io ci sono andato il terzo giorno, a differenza dei primi due le code erano molto più lunghe tanto che ho dovuto rinunciare a metà concerto dei Possessed come unica pausa per mangiare. Mettersi in fila tra un gruppo e l’altro ad una certa ora voleva dire perdere una buona parte del gruppo successivo.
    Cosa dire sui gruppi che hanno suonato, i Cripple come al solito fantastici, sorpresa per i Soulfly, hanno fatto un casino micidiale e Max a mio avviso davvero in forma, a parte le dimensioni. Ottimi anche i Carcass anche se non hai livelli dell’ultima volta che li ho visti al Fosch Fest.

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  • Avatar di Ayrton 2112

    Cacchio, a sto giro non sono riuscito a beccarti! Io c’ero il sabato, concordo sulle lodi generali al festival e alle band, ma per me la palma di vincitori spetta ai Raven. Un’energia incontenibile, una carica esplosiva. E fisicamente sono più in forma di me. Grandissimi.

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  • Avatar di Metal maphia

    Il Luppolo è una gra bella manifestazione. Con un meet e greet sarebbe davvero perfetto.

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