No pain, no gain: 10 dischi spaccosi per spaccarsi in palestra (seconda parte)

Dopo esserci riscaldati con la prima parte della top ten, passiamo all’artiglieria pesante.

#5 SLAYER “Christ Illusion”
Dato che ascoltare gli Slayer è una delle mie principali occupazioni, mica me ne posso privare proprio in palestra. L’album che ricorre più spesso è “Christ Illusion“, e non solo perché i suoni dell’epoca post “Seasons In The Abyss” sono quelli che si prestano maggiormente. I centri fitness brulicano di gente assurda: manager cocainomani, coatti con la lupa romana impressa sul bicipite, zitelle rinsecchite che guardano avidamente qualsiasi persona dotata di fallo nelle vicinanze… Come non marcare la propria differenza da questi comprimari della commedia umana se non ricordando al mondo che avete fatto la vostra scelta: 666? Si sconsiglia di fare le cornine con il manubrio in mano (a me, ovviamente, è successo): potreste spaccarvi le dita, anche se Kerry King approverebbe.

#4 RAMONES “Loco Live”
Qua vale più o meno lo stesso discorso fatto per gli Slayer: i Ramones li ascolto anche al cesso, figuratevi in palestra. “Loco Live” è formidabile per il tapis roulant a causa della frenetica velocità di esecuzione di pezzi che, essendo tra i più catchy della storia del rock, manterranno costante e sostenuto il ritmo della vostra corsa anche se prima di entrare vi siete fumati un pacchetto di Marlboro col trucco. Ottimi anche per i pesi, dato che la durata di una “serie”, recupero compreso, è esattamente uguale a quella dei brani come vengono suonati su questo album. One, Two, Three, Four… E si ricomincia. Anche qua è difficile resistere al singalonging, ma chi se ne frega; se qualcuno vi guarda male perché state intonando il ritornello di “Somebody Put Something In My Drink”, beh, quella è una persona che ha sicuramente una vita più triste della vostra.

#3 RAMMSTEIN “Live Aus Berlin”
La presenza dei Rammstein in questa lista era prevedibile come la successione degli omicidi in un film slasher. I ritmi imperiosi e marziali dell’ensemble teutonico farebbero infilare centinaia di addominali di seguito anche a un cannabinomane rachitico, e il loro immaginario muscolare e militaresco vi farà sentire immediatamente come se vi trovaste nel fango di un campo di addestramento reclute dell’esercito della DDR, con il sergente figlio di puttana che vi calpesta la colonna vertebrale perché non riuscite a passare sotto al filo spinato.

#2 PANTERA “Far Beyond Driven”
Da ragazzino questo cd non mi faceva impazzire, poi, con gli anni, lo ho rivalutato parecchio. Non è questa la sede per spiegarne i motivi nei dettagli, ma a tale recupero ha contribuito anche l’aver scoperto come “Far Beyond Driven“, nel suo cazzodurismo senza compromessi, sia uno dei migliori album da sollevamento pesi mai incisi a memoria d’uomo. Se i dischi avessero il pisello questo soffrirebbe di priapite acuta. Così tanto testosterone non lo si trova manco in un’accozzaglia di marinai in libera uscita in Thailandia dopo un anno trascorso al Polo Sud. In un mondo ideale il suo ascolto sarebbe obbligatorio in ogni fitness center dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. STRONGER THAN ALL! STRONGER THAN AAAAALL!

#1 MANOWAR “Warriors Of The World”
L’apoteosi. Con le note di questa opera magna che vi rimbombano nei timpani potrete superare qualsiasi prova di forza o resistenza, sia in palestra che nella vita. “Call To Arms” vi dà la sveglia. Ora siete pronti a falciare con la vostra mighty sword of steel le teste dei nemici del vero metal che infestano la sala pesi. I toni più pacati che seguono vi preparano all’esplosione di trueness della seconda parte dell’album, dalla title-track in poi, quando affronterete impavidi il bilanciere con un disco da mezzo quintale su ogni lato. Il sudore cola copioso dalla vostra fronte, le vostre braccia sono paralizzate dai crampi, il fiato vi si mozza in gola ma voi proseguite, poiché with dreams to be a king first one should be a man. In lontananza vi sembra di sentire la sirena dell’ambulanza che si avvicina, le quarantenni single del corso di spinning che strillano e l’istruttore che vi prende a calci nel costato per sincerarsi che siate ancora vivi. Prima di svenire vedete folle oceaniche che alzano le spade al cielo gridando “Hail! Hail!”, delle valchirie con le tette giganti che vi sorridono e vi porgono un corno pieno di birra e Joey DeMaio che vi annuncia che finalmente anche voi siete parte della Army of Immortals, porgendovi la mano per una virile stretta. Il Valhalla è vostro. (Ciccio Russo)

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