Tra i migliori esponenti del calderone post-doom (qualunque cosa voglia dire), i tedeschi vi condurranno su una scogliera nebbiosa dove perderete il senso del tempo.
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Doom primordiale e drammatico, suoni grezzi e atmosfere meste e maledette, per scambiare effusioni con il Capro lontani dalla luce e dagli sguardi altrui.
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Secondo album di questo ottimo gruppo tedesco che si ispira al death svedese anni ’90, dai Dismember a Dan Swanö. E non serve essere inguaribili passatisti per apprezzare.
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Al sesto album della reunion Wolf Hoffmann e soci fanno un piccolo passo avanti rispetto ai due precedenti, tirando fuori un prodotto gradevole ed elegante. E affilato come un rasoio di Solingen.
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Tre membri, passati o attuali, degli Obscura, riescono nella difficile impresa di farci digerire un’ora e dieci minuti di death metal dissonante, ipertecnico, e altamente paraculo.
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