Il titolo che evoca i due capolavori degli anni ’80 fu solo una trovata pubblicitaria. Il classico buon disco medio dell’era Deris grossomodo intercambiabile con tutti gli altri.
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Meno Priest, più hard rock e tanti pezzoni. La ritrovata freschezza e la spontaneità del gruppo di Hansen consentirono anche stavolta di vincere il tradizionale derby con le zucche cugine.
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Un mese particolarmente ricco, tra Helloween, Katatonia, Pestilence, High on Fire, Leprous, Mono e un discreto numero di festivalini assai sfiziosi.
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Il Thrash of the Titans, gli Opeth a Milano, i Paradise Lost coi Messa e poi W.A.S.P., Killswitch Engage, The Obsessed, Rage, Queens of the Stone Age, Arch Enemy, Antimatter e varie chicche da una stagione concertistica che si riapre.
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Circa tremila persone per il solito concerto perfetto di Michelino Åkerfeldt. Due ore senza cedimenti con una scaletta incentrata sui dischi fino a Heritage, e in questo contesto anche i pezzi dall’ultimo album hanno fatto la loro figura.
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