Il rosso nel cielo è suo – R.I.P. Tomas “Tompa” Lindberg (1972 – 2025)

Potrei stare a pensare per un’oretta o due a quale dei miei ricordi legati a Tomas “Tompa” Lindberg sia il più vivido o il più significativo, vista l’importanza che lui e gli At The Gates hanno avuto per il sottoscritto, che con uno dei suoi primi gruppi tentava di imitarlo cimentandosi in cover di Terminal Spirit Disease e altri pezzoni del genere. Talmente grandi che già ai tempi alcuni di noi se ne erano pienamente resi conto, senza il bisogno di aspettare che un filone intero prendesse vita nei decenni successivi, grazie alla loro influenza, partendo dalla loro città natale, Goteborg.

Il ricordo che scelgo è invece uno stupido e apparentemente insignificante: era appena uscito Slaughter of The Soul e finalmente Tompa e soci sembravano destinati al meritato successo, visto che il video del singolo Blinded By Fear passava anche su MTV (chiaramente non su “heavy rotation”). Ad un’ora proibitiva, certo, ma sempre passava, su Headbanger’s Ball.

Un mio parente, che fondamentalmente era più interessato alle radio commerciali, nonostante un breve flirt col metal, vide quel videoclip e tutto ciò che ebbe a commentare fu: “mammamia, sembra che questo lo abbia appena lasciato la fidanzata. È disperato.”

Commento superficiale e se volete anche sciocco ed infantile, eppure penso che siano le parole che meglio descrivono uno stile inimitabile, di una persona che aveva fatto una scelta stilistica ed era là per cambiare le cose, anche se la riconoscenza fu postuma e ancora una volta, come in tutta la loro prima fase di carriera, gli At The Gates raccolsero pochissimo di quanto meritavano realmente.

Tomas Lindberg e gli At The Gates comunicavano una urgenza distruttiva che aveva un qualcosa di a tratti filosofico ed esistenzialista e che se vogliamo può essere paragonato al nichilismo distruttivo del punk del 77 (genere molto amato dallo stesso Tompa). Le urla disperate e il male di vivere che poche volte sono stati esemplificati in maniera più vivida a cavallo tra il XX e il XXI secolo.

Ma non parliamo solo di At The Gates: ogni progetto in cui venne coinvolto beneficiava di quell’impronta lancinante, rossa come un cielo in fiamme. Forse il suo inconfondibile timbro è stato presagio della causa che ce lo porta via oggi, a un’età ancora tenerissima per lasciare questo mondo, ovvero uno stramaledetto tumore della ghiandola salivare che gli aveva già causato un’asportazione del palato ma che era in continua metastasi.

Che la terra ti sia lieve e i cieli (rossi) ti accolgano. GO! (Piero Tola)

8 commenti

  • Avatar di Old Roger

    NOOOOOOO , CAZZOOOOOO , NOOOOOO !!!!! FANCULO !!! La mia adolescenza e la mia giovinezza stanno morendo un pezzo alla volta. Addio Tompa , sei stata un delle mie influenze fondamentali , grazie ( ed è un eufemismo) di tutto , che la terra ti sia lieve…

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  • Avatar di Hieiolo

    Ciao amico Tompa, vola alto a urlare la disperazione degli angeli.

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  • Avatar di Cure_Eclipse

    Forever “GO”

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  • Avatar di Fanta

    Ho letto la notizia mentre ero in pausa pranzo, aprendo metalitalia dal telefono.
    Mi si è ghiacciato il sangue. Poco dopo mi è venuto un groppo alla gola, come quando da ragazzino provavo rabbia e frustrazione di fronte alle cose che non puoi cambiare. E che non puoi accettare, se non venendo meno a un principio ferreo. Un paio di minuti più tardi mi sono venute le lacrime, come qualche volta mi capita ancora da adulto, di fronte a quegli eventi della vita che deturpano la direzione di un qualunque vettore di senso. Ho inforcato gli occhiali da sole, per evitare che qualcuno vedesse, chiedesse o semplicemente posasse la propria attenzione sulla mia solitudine. Certe cose non si possono condividere. Chi fa del metal il proprio credo assoluto lo sa.
    E mi sono ricordato che nel 1992, poco dopo aver metabolizzato una bozza del death metal americano ed europeo, una copertina rosso sangue, ammantava uno di quegli eventi musicali che deturpano la direzione di un vettore di senso definito. Andando da un’altra parte. Aprendo un’altra strada. Per poi ripetere lo scompaginamento solo due anni più tardi, con un mini album che ha creato un’ulteriore rivoluzione copernicana.
    E ora penso che Tompa aveva solo due anni più di me, ma neanche. Che siamo andati sulla luna negli anni sessanta e che siamo ancora parecchio impotenti rispetto al cancro e che invece non è vero un cazzo. È solo un modo per sfoltire, è solo il denaro. Così era e così sarà sempre.
    Eppure Martin Larsson dormiva sul divano di qualcuno dei suoi compagni, poco dopo il tour fallimentare che precedeva la registrazione di Slaughter of the soul. Quella rabbia, quell’urgenza era figlia della precarietà. E non voglio dimenticarlo. Non voglio sentirmi mai schiavo del non poter dire no.
    Lo devo anche a te, Tomas. Che la terra ti sia lieve.

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  • Metallaro scettico
    Avatar di Metallaro scettico

    Nessuno come lui ha saputo esprimere insieme rabbia, disagio e dolore. Ci mancherai

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  • Avatar di weareblind

    Urgenza. Nessuno più di lui. Da quando ascoltai Blinded by fear, almeno 25 anni fa, il mio nome è Weareblind.

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  • Avatar di mark

    Sono andato a rileggermi il racconto di Barg del concerto milanese del 2019, dove si accenna al tipico atteggiamento gioviale di Lindberg nei live. Lo riporto perchè sono parole vere e semplicemente belle: “Il destino infame ci ha già strappato via troppe persone, e il fatto che nel 2019 possiamo andare a vedere gli At The Gates in formazione (quasi) classica con Tompa che sorride beato è un dono a cui probabilmente non diamo la giusta importanza; perché capisco che le cose si apprezzano davvero solo quando si perdono, ma ciò che rappresentano gli At The Gates è enorme”.

    La mia folgorazione fu con Terminal Spirit Disease, un pugno fortissimo in piena faccia rimasto inalterato ogni volta che lo ascolto.

    Riposa in pace, Tomas Lindberg, voce unica della disperazione e della miseria umana.

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  • Avatar di Andrew Lisi

    20 anni fa chiamai la mia band deathcore Gardens of Grief in onore a lui e al primo ep degli ATG.
    Va ricordato che oltre a mille collaborazioni ha scritto sempre testi fantastici. Era un uomo di grande cultura e si sentiva e leggeva.
    Non dimenticatevi ciò che ha fatto con i The Great Deceiver, specialmente il secondo album. Quella fu la sua prova piu versatile e stupefacente al microfono.
    Ne scrissi qua tanto tempo fa https://occhipervedere.com/2010/10/22/the-great-deceiver-terra-incognito/

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