Il disco dell’anno: BLACK SWORD THUNDER ATTACK

Si può ragionevolmente affermare che questo gruppo greco faccia parte della mitologia recente di Metal Skunk. Parlai benissimo dell’Ep di debutto cinque anni fa, all’epoca dell’uscita, e da allora, periodicamente, c’è sempre qualcuno che lo ritira fuori, per una serie di motivi piuttosto sensati. A pensarci bene la cosa ha perfettamente senso: una specie di gruppo clone dei Lordian Guard (dei Lordian Guard!), composto perlopiù da gente sconosciuta, che dal nulla (o quasi, perché c’erano stati un paio di demo) tira fuori un Ep bellissimo e poi scompare nuovamente nel nulla, irrintracciabile anche su Bandcamp o Spotify. E poi il nome: BLACK SWORD THUNDER ATTACK. Gli ingredienti per aspettarsi un capolavoro c’erano tutti, ma allo stesso tempo poteva essere il classico caso di Ep lasciato per sempre senza seguito, con tutti noi a macerare nel dubbio di esserci persi un potenziale gruppo della vita. E invece, cinque anni dopo, quando ormai ci si era tutti rassegnati, ecco il debutto di lunga durata.

La cosa meravigliosa è che è oltre le migliori aspettative. Un disco come questo dimostra che, per loro, l’emulazione spudorata dei Lordian Guard non è semplicemente un giochino, ma qualcosa di dannatamente serio. Inoltre hanno cercato il più possibile di rimediare ai difetti principali del progetto ispiratore, cioè la registrazione improponibile e l’ancora più improponibile voce di Vidonne Sayre-Riemenschneider, ovvero la moglie di Bill Tsamis, messa dietro al microfono per puro caso. Ascoltare i Lordian Guard è sempre stato abbastanza complicato proprio perché bisognava cercare di non fare caso a questi due aspetti in realtà piuttosto fondamentali. In Black Sword Thunder Attack, invece, la registrazione è casereccia, certo, ma entro i limiti; e così il mixaggio, con la traccia vocale e le tastiere sparate spesso un po’ troppo in alto, ma senza mai sforare nell’inascoltabile. La scelta della cantante, tale Mareike, di sicuro riflette la volontà di riprendere quel fascino dell’improbabile, ma, ancora, sempre entro i limiti; non è la cantante migliore del mondo, diciamo, ma neanche la peggiore. E questo, date le premesse, non era assolutamente scontato.

Esattamente metà dei dieci pezzi qui presenti era già stata pubblicata sui demo e sull’Ep, anche se qui sono stati tutti risuonati. I pezzi completamente nuovi sono The Black Sword, Anvils of War, Last Flight of the Eagle, Master of Hell e Song in the Night. Non ha molto senso estrapolarne qualcuno in particolare, perché dischi come questo sono un’esperienza da prendere nella sua totalità, anche se, nel flusso di emozioni, c’è più di un momento che ti fa saltare dalla sedia. Ne cito uno, anche se non troppo rappresentativo: il giro di tastierine Bontempi all’inizio dell’ultima Gates of Fire, che per suono e per melodia ricorda il dungeon synth più amatoriale – e quindi migliore.

Black Sword Thunder Attack è un atto d’amore al mito di Bill Tsamis, al suo immaginario e alla sua poetica. L’album non dura neanche quaranta minuti, ma per tutta la sua durata la chitarra di Chris Pyrgos tesse ininterrottamente lo stesso tipo di trame del compianto chitarrista americano, riuscendo a toccare esattamente quelle corde a cui solo Lordian Guard e Warlord erano riusciti ad arrivare. Nell’anno 2025 non c’è molto altro che mi sento di chiedere a un album, detta molto sinceramente. E, per quanto sia rischioso celebrare il disco dell’anno già a luglio, ci sono volte in cui è opportuno tenere una posizione di principio. Quindi, disco dell’anno. E credetemi che non mi sarei mai aspettato un risultato del genere. (barg)

7 commenti

  • Avatar di Magus79

    a volte non capisco se fate sul serio o ci state perculando, oppure fate uso di sostanze psicotrofiche illegali

    Piace a 1 persona

  • Avatar di Giampiero

    disco dell’ anno ma come il peggiore

    Piace a 1 persona

  • Avatar di AAA

    io invece sono d’accordo al 100%

    "Mi piace"

  • Avatar di Fanta

    Il livello de sta roba è imbarazzante, su. Ecchecazzo.
    Seriamente per qualche momento: capisco che nell’anno del Signore 2025 la quota di disillusione sale verso la saturazione (ho fatto pure la rima, tiè, pijateve sti spicci). Oramai siamo assuefatti a tutto, semo anziani, abbiamo problemi con la prostata e la prole. Non abbiamo nemmeno il tempo di respirare, la vita è difficile e i capelli se ne vanno (tranne Carrozzi che è diventato calvo a tredici anni, più o meno). Abbiamo visto qualunque trend diventare dominante, l’avete avuto pure voi il momento post-ilsalcazzo, eccetera. Diciamolo. State cercando di reagire e di tornare alle origini, però porca madonna.
    Stiamo esagerando adesso, eh. Qua sostiamo nell’ambito del “postiglionismo”, della merda che diventa bona.
    E poi Venturini me fa pure lo spiritoso con l’ultimo dai Deafheaven senza manco averlo ascoltato. E su, e damose ‘na svejata.

    https://youtu.be/TaptgKT777o?si=n-61qExa74yff7t9

    "Mi piace"

  • Geremia Gionson
    Avatar di Geremia Gionson

    sito tristezza e non quella della luna

    "Mi piace"

  • Avatar di Cattivone

    Non l’ho ascoltato, ma con l’Epic Heavy Metal NWOTHM mi ci fomento assai, vedo di recuperarlo.
    Certo che l’artwork è veramente osceno

    "Mi piace"

  • swiftlyc23ae8e7fc
    Avatar di mala the old

    allora .. in alcuni momenti sembra un demo ben prodotto ..

    ma siamo sempre qui a lamentarci ..dove cazzo è finito il metal e i metallari …

    e rompiamo il cazzo .. meglio discreti mediocri ma sinceri che canzoni di merda ultra prodotte ..

    "Mi piace"

Lascia un commento