Tenere lontani quelli di Lotta Comunista con il nuovo disco dei DRUDKH

La scena black ucraina è da sempre una delle più spostate verso certe ideologie che proprio non piacciono agli algoritmi di Google, e che quindi qui non nomineremo. Ma sono sicuro che avete presente. Dalla mia esperienza personale, comunque, la cosa pare ben radicata nella cultura di quel Paese, molto al di là di una singola corrente musicale o di qualche particolare battaglione militare. Le motivazioni hanno sicuramente radici storiche molto stratificate e complesse che qui non proveremo neanche ad analizzare o spiegare; quel che è certo è che gli ucraini, così come gli europei orientali in genere, non sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda tabù e feticci ideologici su cui noi ci scanniamo quotidianamente.

Io ho una discreta esperienza del comune sentire degli ucraini perché, in questi ultimi anni, ho avuto a che fare con svariate colf e badanti provenienti da quel Paese, che ho notato avere tutte qualche minimo comune denominatore ideologico. Ad esempio il disprezzo verso, diciamo così, la gente dalla pelle scura. Come quella volta che una di queste colf, in procinto di traslocare, mi chiese un consiglio su – cito letteralmente – “un quartiere tranquillo, non troppo costoso, ben collegato e senza negri”. E non si contano le volte che mi è stato chiesto direttamente il perché noi facessimo entrare così tanti africani e arabi in Italia, manco io fossi il responsabile della politica migratoria nazionale. Stupisce poi, per i nostri standard addomesticati e politicamente corretti, l’uso di termini e ragionamenti che lascerebbero ammutolita pure una platea di Forza Nuova, peraltro espressi con una nonchalance e un candore invidiabili. Più scontato è invece l’odio cieco contro i russi, considerati poco più che barbari subumani da ben prima dell’inizio dell’operazione militare speciale. Ma questo, per chi ha un minimo presente la storia di quelle zone, è ampiamente prevedibile. Quest’odio non ammetteva sfumature: una volta una di queste vide un libro sul mio comodino, ovvero Il buonuomo Lenin di Curzio Malaparte, saggio peraltro estremamente negativo nei confronti del suddetto. Ma lei lesse buonuomo e pensò che se ne parlasse bene, quindi mi prese da parte e, sventolando il libro con aria severa, mi disse “un giorno io e te dobbiamo fare un bel discorso”.

La campionessa di questo approccio è comunque Mariya, nome di fantasia ispirato alla madre di Nikolaj Vasilevic Gogol, massimo esponente della letteratura ucraina. Mariya è stata con noi poco più di un anno e mezzo e in questo tempo mi ha fatto involontariamente capire tantissime cose sulla weltanschauung di quella popolazione. Ad esempio la creduloneria, strettamente collegata all’uso massiccio di propaganda statale che da sempre contraddistingue il blocco sovietico. So che ora starete pensando che la propaganda ce l’abbiamo pure noi, il che è verissimo, ma credetemi, lì sono davvero specializzati; e tutto ciò è evidentemente reso possibile dal fatto che quel popolo è abituato a non farsi troppe domande, persino meno di quante usano farsene gli occidentali.

Mariya, donna abbastanza anziana, dotata di quella tipica rigidità autoritaria da babushka ma allo stesso tempo educata, onesta e dolcissima con i miei figli piccoli che di rimando la adoravano, tendeva a bloccarmi per intere mezz’ore facendomi racconti psichedelici tratti da podcast e canali Youtube ucraini che lei ascoltava in continuazione in cuffia in qualsiasi momento, anche quando svolgeva i lavori di casa. Io capivo forse il 30% di quello che diceva. Lei purtroppo era convinta di parlare un perfetto italiano quando non era assolutamente così, nonostante fosse qui da decenni. In più aveva quel classico accento da stereotipo dell’Est, del tipo io ti spiezzo in due, avete presente. Questo perché frequentava quasi solo altri esponenti della comunità ucraina, il che era un altro problema ancora: sapete, la bolla sociale, la cassa di risonanza etc. Come se non bastasse, saltava da un argomento all’altro con una facilità disarmante e in più ripeteva fatti sinceramente implausibili sentiti su qualcuno di quei canali succitati, con la solita sicumera di chi pensa di aver capito tutto perché è a conoscenza di fatti che noncielodicono.

Una volta mi disse, con aria serissima, che poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina una banda di ebrei si era messa a estrarre petrolio di nascosto nei boschi ai confini con la Romania. Era una storia fantastica e avrei tanto voluto crederci, sono persino andato a controllare. Ma purtroppo non sono riuscito a trovare nulla, anche se sono sicuro che, se sapessi decifrare il cirillico, qualcosina avrei trovato. Questo mi dà l’opportunità di citare l’antisemitismo violento, altra caratteristica ricorrente dei suoi ragionamenti (e non solo dei suoi). Sono infatti stati gli ebrei, secondo Mariya, a portare orde di turchi in Ucraina durante la guerra, anche se non ho ben capito a fare cosa. Ed erano ebrei anche gli amici di papa Francesco, colpevole di essere a sua volta amico di Putin. A proposito di papa Francesco, un mesotto prima della sua morte Mariya mi assicurò che non era vero che stava male: stava benissimo, e di lì a poco si sarebbe rifugiato in Russia. Me lo disse con un sorrisino saputo, concludendo con “vedrai, Roberto, che è come dico io. Vedrai”.

La poca comprensione dell’italiano la portava poi a travisare tragicamente quello che sentiva in televisione, ed era un altro problema, perché Mariya, che si riteneva grande esperta di questioni geopolitiche, si incapricciava a vedere i programmi politici serali di La7. Un giorno mi chiese se sapessi chi fosse Aldo Cazzulo. “Sì, Mariya, certo, Cazzullo. Scrive per il Corriere della Sera”. “Ho visto ieri in televisione. Lui pelato, no? Lui vuole fare dittatura in Italia, dittatura senza telefoni. È vero questo?”. Capitemi: mi guardava serissima, e si aspettava una risposta altrettanto seria, e in più io non potevo assolutamente citare il fatto che lei non capisse bene l’italiano e che quindi con ogni probabilità aveva capito fischi per fiaschi, altrimenti si sarebbe risentita, ché era pure abbastanza permalosa. “Ehm, Mariya, no, è una persona moderata, magari si è spiegato male”. E lei, di nuovo con quel sorrisino da chi ha capito tutto: “No, Roberto, ha detto così. Bisogna stare attenti. Cazzulo vuole dittatura e vuole togliere tutti i telefoni.

Poi, che gli ucraini odino visceralmente i comunisti è perfettamente comprensibile, anche se Krushev e Breznev ironicamente erano proprio ucraini. Un altro giorno viene a casa con aria allarmata e mi chiede se vogliono fare una dittatura comunista in Italia. Capisco che ci dev’essere stato qualche malinteso dei suoi e le chiedo spiegazioni. Praticamente era successo che le aveva citofonato uno per venderle il giornale Lotta Comunista. Lei è entrata in paranoia e HA CHIAMATO LA POLIZIA. Io non ho resistito: dovevo chiederle i dettagli. “Mi scusi, Mariya, che cosa ha detto esattamente alla polizia?”. Purtroppo non ho capito perfettamente la risposta, ma a quanto ho capito questa ha detto alla centralinista del 113, con tono concitato e col suo accento da Ivan Drago, che i comunisti erano penetrati nel palazzo e volevano entrare nelle case per espropriarle e fare una dittatura comunista. Io per tranquillizzarla ho detto di non preoccuparsi, ché gli italiani sono tutti fascisti e infatti abbiamo votato la Meloni, quindi di stare tranquilla. So di avere semplificato un po’ troppo, ma capitemi. Lei comunque ci ha pensato un po’ ed effettivamente si è calmata subito. “Sì, sì. Brava Meloni, una brava signora”. La Meloni è sempre piaciuta tanto, a Mariya. Io comunque pagherei una discreta somma per avere la registrazione di quella telefonata al 113.

Purtroppo Mariya se ne è andata qualche mese fa, comprensibilmente stanca di fare le pulizie in casa alla sua età. Ora fa la tata, che secondo me è un lavoro parecchio più pesante, ma contenta lei. Ogni tanto la sento ancora, perché le mando foto dei bimbi, a cui è rimasta molto legata. Prima di andarsene, però, mi ha consigliato di non comprare carne proveniente dall’Ungheria, perché Orban (altro amico di Putin) avrebbe avvelenato parte del suo bestiame con sostanze letali allo scopo di sterminare noi europei, istigato dal demone del Cremlino. Mi ha anche elencato i tipi di carne perfidamente avvelenata dal malvagio ungaro, che ripeto qui nel caso qualcuno di voi voglia trarne spunto per il prossimo barbecue: manzo, agnello, tacchino assolutamente no, mentre pollo e maiale si possono mangiare senza paura. In ogni caso, prima dell’estate Mariya dovrà ripassare da qui per salutare i bambini, quindi vi terrò aggiornati.

Tutto questo per dire che è uscito Shadow Play, tredicesimo album dei Drudkh, fondamentale gruppo black ucraino che di sicuro non ha il poster di Lenin in sala prove, mettiamola così. Non sarei mai riuscito a scriverne una recensione lunga, perché, se avete ascoltato qualcuno dei loro ultimi dischi, saprete esattamente cosa aspettarvi, anche qualitativamente: carino come al solito, ma arrivati a questo punto tendi a confonderli l’uno con l’altro. Potrebbe comunque funzionare benissimo per tenere lontani quelli di Lotta Comunista. (barg)

14 commenti

  • Avatar di ratto reietto

    Capolavoro. La recensione, il disco non credo l’ascolterò

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  • Avatar di Stefano Ronco

    come gruppo sono molto bravi. Per quanto riguarda la signora ucraina devi stare attento da che zona vengono. La mia compagna da ormai 14 anni, una persona adorabile tranne quando parla di politica,, e’ di Zapporizja, e la pensa completamente all’ opposto della tua ex colf, evito di parlare di certe cose perché se no litigo. Vedono complotti americani ovunque etc etc i loro youtuber penso che dicano un mucchio di c……e! Per fortuna non li capisco perché non voglio e non m’ interessa imparare la lingua russa. Purtroppo la cultura sovietica e’ secondo loro l’ accerchiamento occidentale e che li vogliamo conquistare, quelli di Mosca sono sempre stati così e di son dimenticati dei 40 milioni fatti dal loro georgiano Stalin. Però gli ammiro sia i filo occidentali che i filo sovietici, perché non si arrenderanno mai, difendono la loro nazione e cultura. Non sono come noi latini che pensiamo solo ad apericena e vacanze infinite e a quest’ ora se invasi da Slovenia o Austria saremmo Gia fuggiti in Giappone. Comunque viva i Drudkh, White Ward e 1914.

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  • Avatar di Stefano Ronco

    grande gruppo come i White Ward e i 1914.

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  • Avatar di Stefano Ronco

    gli ucraini ed anche i russi venuti in occidente vogliono diventare come noi e non come vivevano prima del ’91. Ma LUI non vuole, LUI li vuole tutti suoi schiavi come faceva Stalin con purghe, Siberia e Holomodor. Totale 40 milioni di morti. LUI sa che solo con missili bombe e minacce li può schiavizzare, come fece in Georgia nel 2008, e nessuno disse nulla. E’ ora di finirla che ci siano ancora italiani che lo difendano. E’ un dittatore come Hitler, Pinochet e tutti i loro simili sia di destra che di sinistra. Sono solo assetati di potere e pieni di paranoie. Io mi ritengo stra fortunato ad essere nato in occidente e quelli che non la pensano come me dovrebbero andare a vivere a Minsk e dintorni. Vediamo se aprono bocca come fanno qua, che fine fanno.

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    • Avatar di mark

      “i loro youtuber penso che dicano un mucchio di c……e! Per fortuna non li capisco perché non voglio e non m’ interessa imparare la lingua russa”. Incredibile, cioè in pratica non capisci una parola di quello che dicono però pensi che dicano solo cazzate? Bel ragionamento, soprattutto intellettualmente onesto. Magari pensi pure che il giornalismo di massa italiano sia migliore? Comunque fidati, imparare una lingua in più non ti rende schiavizzato, al massimo di apre degli orizzonti.

      Sicuramente la Russia è uno dei pochi paesi al mondo di cui quasi tutti quelli che ne parlano (tanto e con molto odio) non vi hanno mai messo piede per verificare di persona come si vive lì. Altrimenti non parleresti di “cultura sovietica” (che non esiste più da 25 anni) e “loro georgiano Stalin” (se “georgiano” allora non è russo, nella stessa logica dove mettiamo i dittatori sovietici “ucraini” come Khrushev?).

      Fai bene ad essere felice di essere nato in Occidente, io pure. Tuttavia sono stabilmente in Russia da 10 anni e la cosa non mi pesa affatto, credimi se ti dico che non si vive in modo molto diverso, niente orsi che suonano la balalajka sulle strade, niente Ivan Drago che pesta le persone nei bar, nei negozi non si compra solo cavolo fermentato e pane secco, ecc. Come vedi posso pure scrivere un commento in libertà senza avere paura di finire a spaccare pietre. Ah, dimenticavo, gli ucraini censiti stabilmente in Russia ad oggi sono circa 2,9 milioni, cosa sono secondo te, tutti masochisti ?

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      • Tim the Enchanter
        Avatar di Tim the Enchanter

        Ah, davvero? 2,9 milioni di ucraini in Russia? Questa cifra include forse anche i territori occupati e annessi del Donbas? E i bambini ucraini deportati in Russia rientrano nel conteggio?

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      • Avatar di mark

        No Tim, non include i territori annessi perche la gente di quelle zone ha ricevuto il passaporto russo, si tratta di un dato precedente alla guerra. Conosco gente che prima della guerra si è trasferita qui da Ternopol e Poltava.

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    • Avatar di Simone Amerio

      le tue sono parole al vento. Un sacco di gente ama i dittatori (finché stanno a casa loro eh, perché spesso sono i primi che a distanza di anni frignano per il greenpass eccetera) ma non si rende conto della fortuna di vivere in un paese dove hai la libertà pure di dire cazzate antidemocratiche o che vanno oltre qualsiasi concezione di buon senso.

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  • Avatar di Stefano Ronco

    scusate lo sfogo ma quando tocco sti argomenti vado di testa.

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    • Metallaro Triste
      Avatar di Metallaro Triste

      lascia perdere. Questi hanno lasciato il cervello in appalto a Byoblu. Ed è molto triste perché c’è stato un tempo in cui i metallari erano le persone con cui più era facile discutere.

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  • Avatar di mark

    Interessante che Barg abbia citato di sfuggita Gogol, autore che “unisce” Russia ed Ucraina anzichè “dividerle” come fa la politica di oggi (o nel suo piccolo il commentatore russofobo qui sopra). Gogol nacque in Ucraina e ne amava la sua cultura ma si considerava anche russo, amava la lingua russa (che oggi in Ucraina è bandita dalle scuole per legge, meditate gente…) e scrisse i suoi capolavori proprio in russo. Addirittura utilizzava la denominazione geografica “Malorossija” (Piccola Russia) per indicare parte della attuale zona contesa tra i due paesi.

    Sul discorso del Papa che scappa in Russia e Orban che avvelena la carne ho riso di brutto, soprattutto pensando al fatto che ogni Papa cerca sempre di farsi invitare a Mosca senza essere cagato di striscio.

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    • Avatar di Strelkov

      Interessante che la badante di Barg parli come uno dei canali Z. Tipo quella cosa della nazificazione di un paese che ha eletto un ebreo come presidente il quale, bontà sua, ha il 70% di sostegno della popolazione dopo 4 anni di operazione militare speciale di tre giorni…

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  • Avatar di Pimpumpam

    ”Io conosco bene il Congo. Una volta ho suonato i bonghi a Bologna.”

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  • Avatar di Simone Amerio

    che tristezza leggere pure qui i commenti dei figli di Putin.

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