Green Lung // Unto Others // Satan’s Satyrs @Legend, Milano – 04.03.2025

La serata comincia molto presto con gli statunitensi SATAN’S SATYRS, band già piuttosto rodata visto che ha all’attivo già cinque album, il cui genere è un rock’n’roll sporchissimo che dal vivo picchia di brutto. I quattro ragazzi, nonostante lo spazio risicato sul palco, dimostrano un’ottima presenza scenica anche grazie al cantante – nonché bassista – Clayton Burgess, che ci ricorda quei personaggi anni ‘70 alla Mick Jagger, o ancora meglio David Johansen. I tempi per loro sono stretti, ma fanno uno show di livello e riescono a scaldare a dovere la platea. Grandi.

Stiamo nei tempi col cambio palco e arrivano puntuali gli UNTO OTHERS, da Portland, band molto apprezzata qui su Metal Skunk che unisce il metal a suoni darkwave anni Ottanta. Su disco sono veramente fighi da ascoltare, grazie a canzoni molto orecchiabili, ma dal vivo, gente, sono uno spettacolo unico. Il cantante Gabriel Franco si presenta in canottiera nera, occhiali a goccia e capello cotonato, corto sopra e lungo ai lati, e sta sul palco con la tipica sicurezza di chi sa di avere dei pezzi che spaccano. Inoltre passa dal cantato pulito allo scream con una facilità e una naturalezza incredibili. Le canzoni dal vivo hanno un tiro pazzesco, loro sono veramente gagliardi e la gente giustamente esce pazza. Fanno pezzoni come Momma Likes the Door Closed, Suicide Today e Doesn’t Really Matter. Verso la fine fanno una cover di Pet Semetary dei Ramones, contenuta anche nel loro ultimo ottimo disco, che calata nel set sta benissimo. Arriviamo quindi alla conclusione con una spaziale Dragon, Why do you Cry?.

Arriva poi il turno degli inglesi GREEN LUNG, i quali hanno allestito anche una discreta scenografia alle loro spalle, con quello che sembra essere un viso gigante di un demone pagano (non me ne vogliate se non so esattamente di cosa si tratta) e qualche orpello qua e là. Tutto molto bello, e crea la giusta atmosfera. Anche loro dal vivo hanno un tiro incredibile, la chitarra e l’organo si intrecciano in melodie accattivanti, la batteria e il basso pestano come non mai e il cantante Tom Templar si esibisce in una prova eccezionale, tanto da non sembrare neanche lo stesso cantante del disco. I ragazzi sono carichi, sul palco si muovono e sfruttano tutto lo spazio a disposizione, e il risultato è maestoso. I londinesi pescano da un po’ tutti i loro tre dischi, ma in particolare dall’ultimo, This Heathen Land. Epica l’ esecuzione di Hunter in the Sky, con i timpani a fare da tappeto e con l’assolo di organo. Dopo Graveyard Sun escono e rientrano per concludere con The Harrowing, Old Gods, Let The Devil In e la magnifica One for Sorrow.

Pur facendo tre generi diversi, stasera tra le band c’è stata un amalgama eccezionale. Tutti i gruppi si sono divertiti e hanno fatto divertire, regalando una prestazione stellare e dimostrando di saper suonare con un tiro incredibile. Serata praticamente perfetta. (Luca Venturini)

3 commenti

  • Avatar di Carolina84

    Grazie Metal Skunk per avermi fatto scoprire gli Unto Others. Viste queste band recentemente e, nonostante un’affluenza di pubblico purtroppo scarsa, concerto della madonna. I Green Lung, pur non essendo originalissimi come stile, sono tra i migliori gruppi degli ultimi anni. Forse è questa qualità che tiene lontana la gente, che preferisce andare a vedere solo le cariatidi del rock invece che nomi nuovi…

    Veramente da tornare a casa con un sorrisone sul volto per quanto esaltanti sono stati!

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  • granddaze54d1242a1b
    Avatar di leda_666

    Sono arrivata al Legend esclusivamente per gli Unto Others.Che dire se non bravi !

    I Green Lung su disco non riuscivano a convincermi ,invece dal vivo mi hanno stupito ! Ottima la prestazione del cantante.

    Nel complesso serata davvero bella! Concordo con il recensore i gruppi sono riusciti a creare una bella atmosfera e fare divertire.

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  • Avatar di TheTraitor

    Serata spettacolare. Peccato che fosse un martedì, avrebbero meritato molto più pubblico.

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