Cancer/ Taxidermia/ Mass Strangulation @Defrag, Roma – 22.02.2025

Entro a metà dell’esibizione dei MASS STRANGULATION e il Defrag è già stracolmo. I molisani hanno pubblicato un Ep di debutto il mese scorso, The Red Tip Massacre, ispirato ai fatti del Circeo, e già qui stai partendo benissimo perché se fai death metal in Italia hai tante storie truculente a cui attingere, perché andare a parare sui serial killer americani o che so io? Tra i membri troviamo però veterani della scena estrema di Campobasso, accompagnati da un paio di giovani virgulti, e l’esperienza sul palco si sente. Lo stile è tetro e avvolgente, incentrato su mid-tempo solenni e fulminee ripartenze che rimandano al thrash più cruento. E c’è una vena melodica peculiare e sommessa. Qua e là mi sono venuti in mente gli Immolation. A ‘sto giro vanno fatti pure i complimenti al fonico: i suoni sono ben bilanciati, addirittura un filino troppo nitidi, verrebbe da dire. 

Si cambia atmosfera in modo netto con i TAXIDERMIA, e anche qua siamo ben disposti per principio perché il nome ci fa venire in mente Buio Omega di Massaccesi, come nota non so se il Masticatore o il Traversa, miei sodali in questa putrida serata. Il trio avellinese ha un batterista/cantante e, come spesso accade, ciò influenza la scrittura. Il genere resta un death metal piuttosto vecchia scuola ma assai ritmato, che vive di stop’n’go spezzacollo. Meno atmosfera, più mazzate. Buona la prova vocale di messere Incinerator, dal grugnito bello corposo. Si scapoccia. In giro si vede pure Metal Carter, la cui presenza a un concerto è sempre garanzia di qualità.

Tocca poi ai CANCER, o meglio a John Walker e ai suoi nuovi amici. Shadow Gripped, uscito cinque anni dopo una reunion che, sulla carta, risale al 2013, non aveva convinto il Belardi, sebbene gli estratti eseguiti stasera dal vivo funzionino. All’epoca il cantante e chitarrista aveva richiamato la vecchia sezione ritmica composta da Ian Buchanan e Carl Stokes. Poi, pochi anni dopo, Walker lasciò la perfida Albione per trasferisi a Madrid, e non possiamo dargli torto. Una scelta di vita radicale come quella di Paul Speckmann, che mollò gli States per trasferirsi in Repubblica Ceca. Anche lui, mica scemo. In Spagna lo zio John ha reclutato tre gagliardi trentenni del luogo e ha messo su una formazione tutta nuova.  E il connubio tra maturità e impeto che ne viene fuori dà i suoi frutti. I pezzi sono suonati con perizia e sorprendente pulizia ma il sound caratteristico del death britannico, oscuro e impregnato di una vena hardcore insopprimibile, viene restituito in modo fedele e suggestivo. Walker sembra soddisfatto per l’accoglienza e racconta con entusiasmo il suo giro per l’Urbe a visitare il Colosseo e la Fontana di Trevi. 

Sulla carta, la tournée è dedicata ai 35 anni dello storico debutto To the Gory End ma la scaletta attinge ancora di più dal successivo Death Shall Rise, con l’incedere cadenzato del pezzo omonimo che resta una delle migliori colonne sonore possibili per un attacco di zombie. Vengono saltate invece le uscite da The Sins of Mankind a Spirit in Flames, un maldestro tentativo di modernizzazione che lo stesso Walker non amerà ricordare. E vengono invece eseguite diverse anticipazioni dall’imminente Inverted World, in uscita a fine aprile. E devo dire che promettono bene, in particolare la canzone del titolo. Si conclude con la primordiale Cancer Fucking Cancer. Tre parole che sono la migliore chiosa possibile per la serata. (Ciccio Russo)

Scaletta:

Blood Bath

Tasteless Incest

Ballcutter

Inverted World

Amputate

Death Shall Rise

Garrotte

To the Gory End

Corrosive

Down the Steps

Covert Operations

Hung, Drawn and Quartered

Enter the Gates

Cancer Fucking Cancer

 

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