Eau de vampire, il Nosferatu coatto-chic di Robert Eggers

Col suo nuovo Nosferatu, Robert Eggers ed il suo cinema raggiungono lo splendore massimo di uno stile, formalmente impeccabile, che mi permetterei di definire come “réclame di profumi”. Ovvero: suggestivi primi piano/cartolina perfettamente simmetrici, su sfondo bidimensionale vintage-chic, fieramente statici e fissi su uno sguardo perso ed un volto ben fotogenico. Luci naturali o quasi e al massimo drappeggi che danzano sulla brezza notturna tra sospiri e sussurri. Uno stile rigoroso, spendibile. Molto stiloso, di classe definirei. Poi questa dovrebbe essere la storia di Dracula, o meglio quella del sottofilone alternativo mitteleuropeo/anseatico, il profumo potreste pensare che debba essere aria mefitica di tomba e peste. Magari sarà la fragranza in voga nella prossima stagione. Staremo a vedere.

Nosferatu, fragrance pour homme

A parte gli scherzi e le battute (sai che risate), mettiamola cosi: a me Eggers è sempre piaciuto, l’entusiasmo per The VVitch non è ancora scalfito, The Lightouse una sega mentale, sì, ma davvero suggestiva, The Northman per me difetti ne ha, ma come film sword & sorcery ha il suo perché. Quindi la data di uscita di Nosferatu me l’ero segnata e, davvero, non ho perso tempo prima di andarmelo a vedere. Ci voleva Coraggio (con la maiuscola) per confrontarsi con cento anni di messe in scena del capolavoro di Bram Stoker e ancora di più col sottofilone, più morboso ancora, nato con Murnau e le sue licenze. Già, perché è chiaro che la storia è stramega-arci-nota e che, anzi, tutti o quasi quelli che si sono occupati della materia le loro licenze se le sono prese. Da Eggers mi aspettavo questo, in realtà, coraggio, molto più che un esercizio di stile. E licenze se ne è anche prese, eccome, e io non posso quindi certo lamentarmi per questo, anzi. Però, oltre alla solita pignoleria nozionistica, questo Nosferatu qui penso che rimarrà impresso come una sequenza di fotogrammi formalmente perfetti e non so cos’altro. Niente sconvolgimenti viscerali, niente atmosfera asfissiante. Un po’ di gore magari a contraddire (apparentemente) la rigidezza raffinata di stile. Ma entriamo nel merito.

Sulle prime il film mi ha preso proprio bene. Fotografia, colori. Da subito avevo notato come Eggers ci tenesse a risolvere immediatamente alcune lacune nella trama che i predecessori cinematografici lasciavano vaghe, per scelta o necessità, tipo: perché minchia Hutter/Harker deve andare fino in culo alla luna per far firmare un documento se Orlok/Dracula non vede l’ora di venire proprio lì? Come mai Knock/Reinfield sa già come andrà a finire il viaggio del ragazzo? Il presagio funesto di Ellen/Mina(/Lucy) è così, tanto per, o c’è un motivo per cui il Conte vuole trasferirsi proprio dall’altro lato della strada? Insomma, lo trovavo anche giusto, i tempi sono questi e ogni meccanismo oggi deve essere ingegnerizzato coi suoi perché/percome (a costo poi a volte di buttare dentro una trama semplice cose e spiegazioni a cazzo, cosa che succede anche qua). Tanto, pensavo, è Nosferatu/Dracula, tra un po’ ci si caga sotto e ci verrà il magone, se la trama è spiegata un po’ meglio può solo essere un bene. Pensavo.

Fino alla partenza di Hutter e agli zingari me la stavo proprio godendo e pensavo che lo stile di Eggers stesse per dare il meglio. Ma per il sottoscritto i problemi sono arrivati con l’arrivo al castello e l’entrata in scena del Conte. Ora, a prescindere che siate d’accordo con me o meno, ammetterete che, se in un film su Dracula ti va in puzza subito proprio Dracula stesso, il film è già finito sul nascere. Poi non so se ha senso più di tanto parlare di SPOILER con una trama che conosciamo tutti a memoria (variazioni sul tema a parte), ma io vi avviso: d’ora in avanti potrei citare aspetti che magari preferireste scoprire da soli nel corso della visione. Perdonatemi.

Lascerei volentieri stare la scelta del Conte stesso, anche notando che tutta la promozione non lo mostra mica. Avranno le loro ragioni. Però, come dicevo, il momento il cui il film per me ha iniziato a girare a vuoto è proprio quando è apparso quel bruto, inquietante, sì, ma senza un briciolo di carisma o fascino. Che ci sta non voler prendere per forza un mezzo sosia spento di Billy Corgan, per dovere di coerenza iconografica, ma un ussaro/zombie alto due metri e con le spalle di un armadio proprio non ce l’ho fatta a prenderlo sul serio. E sarà pure frutto di ore di trucco e ricerche nozionistiche certosine, ma pare un mostro gore generico generato per la copertina di un album death/black ucraino a caso. Ora, conosciamo il tipo: Eggers si è documentato, minuziosamente, e sicuro nelle vecchie leggende originali pre-Stoker (ma anche pre-Polidori) i vampiri avevano “veramente” l’aspetto di un lupo mannaro zombie. Grazie Eggers per la lezione di filologia e verosimiglianza. Immagino che il fatto che sia pure un armadio di tre metri per due derivi da qualche leggenda orale di qualche provincia della Valacchia. E quindi uno prende una storia di pura finzione, inverosimile, romantica e romanzata e poi il mostro però no, quello lo riprendiamo dal folklore “reale”. Ma va… C’è poi il fatto che nel doppiaggio ridicolo che ci dobbiamo sorbire noi al cinema pare che Orlok sia afflitto da un enfisema polmonare, ma di questo non posso certo farne una colpa ad Eggers.

Eggers che comunque fa il perfettino sulle fonti ma poi per metterti paura, visto che non ci riesce con altro, applica una strategia di jump scare disseminati qua e là, manco fosse The Conjuring. E occhio che a me The Conjuring non dispiace affatto, anzi, ma non è Dracula/Nosferatu (e manco un documentario sul folklore dei Carpazi). Si arriva pure alla vera e propria possessione, in stile, che so, di un The Exorcism of Tua Sorella, tipo occhi al contrario, camminate al contrario e altre scoattate del genere che io personalmente in un film di Dracula non voglio vedere (affari miei, direte voi), ma che pure non si addicono al coté intellettuale dell’operazione. Che si smaschera quindi da sola e alla fine tutta questa messa in scena stilosa, raffinata, nasconde in realtà una semplice scoattata. Una cafonata. E a me le cafonate piacciono, solo che preferisco altro se parliamo di Nosferatu. Per dire, che me ne faccio della minuzia anche nella ricostruzione storica delle scenografie se poi tutte le immagini sembrano/sono avvolte in un’ovatta digitale di post-produzione che fa sembrare ricostruzione in CGI anche quei due o tre luoghi reali realmente utilizzati per le riprese? Senza manco una macchia di muffa. Tanto buio, ci sta, si addice a una storia cupa, ma in certe parti, come quella del castello del Conte, semplicemente non si vede un cazzo. E dai.

Ma non sono nemmeno questi i difetti più macroscopici per me di questo Nosferatu qui. Il problema vero è che ammalia pure lo sguardo dello spettatore (lo fa), ma non mette il magone e questo è un problema grosso così. Pare alla fine quasi una versione gotica de La Bella e La Bestia. E a me La Bella e La Bestia piace, ma meno di Dracula/Nosferatu. Poi parlano tutti troppo, in continuazione, ma non è che ci siano chissa che dialoghi. Raccontano, spiegano. Invece sequenze da disagio vero, tipo che so, malati di peste che banchettano in mezzo ai topi (tanto per dire, eh), non ce n’è. Pure la colonna sonora è particolarmente inutile. Manco una vaga sembianza di un tema che interagisca con le atmosfere visive. E anche quì, è evidente che pure di Florian Fricke in giro di questi tempi non ce n’è mica. Chissà come se la sarebbe cavata il vecchio Florian con le musiche per una réclame di profumi. (Lorenzo Centini)

7 commenti

  • Avatar di Schnell

    Visto giusto ieri sera, sicuramente il meno riuscito di Eggers. Passino le atmosfere buie (ma a un certo punto non si vede più una cippa), passino pure i dialoghi inutili per il 50% che ti spiegano tutto e passino pure le caratteristiche fisiche del conte papà gambalunga, ma certi jump scare fanno veramente cagare, sono trovate da film per adolescenti paurosi. Mi aspettavo molto di più.

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    • Avatar di Bacc0

      A differenza del film di Herzog o del Dracula di Coppola qua il nosferatu è un mostro tout court, privo della pur minima introspezione psicologica, che lo faceva apparire un personaggio drammatico e romantico. È un film che punta molto su questa atmosfera necrofila, estremamente cupo nei toni.alcune sequenze effettivamente troppo buie e la colonna sonora non pervenuta, come al solito nel cinema di oggi. Però sempre meglio della media dei film horror di oggigiorno

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  • Avatar di Vinyl-Slasher

    Piuttosto che La bella e la bestia, che non c’entrano assolutamente nulla con questo Nosferatu, ma proprio zero a meno che tu ne hai letto o visto uno che mi sono perso. Questo Nosferatu, se proprio vogliamo forzare un’analogia con un’altra opera la si può piuttosto trovare né Il fantasma dell’opera di cui sono state fatte diverse trasposizioni. Contestare la CGI a questo film che è ridotta all’osso rispetto all’uso che se ne fa oggi, è come contestare ad Herzog le scarpe indossate da uno dei cadaveri mummificati all’inizio… A volte bisogna avere il coraggio di arrendersi al nuovo che viene perché il Nosferatu di Herzog è tutto fuorché perfetto e a tratti così brutto che risulta esilarante. Ad oggi di quel film si salvano per il rotto della cuffia fotografia e colonna sonora.

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    • Avatar di Francesco

      Complimenti. Perfetto commento da bimbominkia che capisce di cinema come un critico delle merendine.

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      • Avatar di Daniele

        Ah perchè invece scrivere idiozie da millenial incattivito come la recensione sopra è capire di cinema? Ma per favore… Il riassunto:” Ah come si stava meglio quando si stava peggio, Signora mia!” (visti gli articoli di Metal Skunk degli ultimi 6-8 mesi potrebbe essere una linea editoriale o quasi…):Frasi che denotano un’analisi approfondita e una conoscenza sconfinata del linguaggio cinematografico quali:”…ma non mette il magone e questo è un problema grosso così…” oppure:” Poi parlano tutti troppo, in continuazione, ma non è che ci siano chissa che dialoghi. Raccontano, spiegano.”…ma avete letto il libro di Stoker?! Ma avete visto realmente il Murnau o l’Herzog?! Ma come si fa a scrivere delle bestialità di questo tipo dicendo ” bello eh…però era troppo buio…c’era un velo patinato…”. Ma l’avete visto online su un sito di streaming o al cinema?!

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  • Avatar di Matteo

    D’accordo su tutta la linea. Film gradevole nella forma, ma un disastro nel contenuto. Interpretazioni attoriali caricate al massimo al punto da sembrare parodistiche. Dialoghi noiosi e ripetitivi. Ritmo sbagliato, data la totale assenza di climax e anti-climax. Jump scares da due soldi. Scene di violenza e sesso piazzate a caso solo per provocare. Film raffinato in superficie, volgare nell’essenza.

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  • Avatar di ignis

    E i moustache del Conte dove li mettete?!

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