Quando si spara non si parla: ARKONA – Stella Pandora
Strabiliante. Credo sia l’unico aggettivo appropriato per il nuovo disco degli Arkona; faccio un po’ il tamarro e scrivo “cioè, minchia, ma a questi cosa gli dici contro?”. Nulla, impossibile, non si possono cercare difetti dove non ce ne sono. Ma che cazzo di disco hanno tirato fuori? Mamma mia.
Pubblicare un album ogni tanto senza farsi affrettare da logiche commerciali o necessità discografiche è una scelta vincente, e per questo agli Arkona non possiamo che rendere grazie. Non perché non sfruttano il loro nome e il loro carisma per monetizzare un progetto in vita da quasi un terzo di secolo, no; perché quello che incidono su disco è il meglio che possono offrire ai loro fan, al black metal tutto, al mondo intero. Io metto nello stereo uno qualunque dei loro CD e rimango a bocca aperta ogni stramaledetta volta; ed è successo ancora, quando mi è arrivato il loro nuovo album Stella Pandora in posta, nero con sfumature dorate, curatissimo, da collezione.
Rispetto al precedente Age of Capricorn, uscito oramai da quasi sei anni, Stella Pandora è un pelo più melodico. Non meno frenetico, perché di preferenza i ragazzi cercano di sfinire ogni metronomo esistente sul Pianeta, ma ci sono un po’ più di tastiere che attenuano – in minima parte – la loro solita furia compositiva. Non troppe, non fraintendetemi. Un po’ di più e basta. Hanno allungato leggermente la durata dei brani, tutti dai sette minuti in su, e stranamente in questa occasione non è il brano conclusivo quello che spacca tutto e fa saltare tutto per aria, in quanto secondo me è Pandora, il pezzo che apre il disco, che sbriciola qualsiasi cosa tenti una flebile opposizione; ma questi sono dettagli, perché nessuno dei sei pezzi sfigura. Sfigura? Ma cosa cazzo scrivo? Nessuno dei sei pezzi è al di sotto dell’eccellenza. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
In questo momento sta suonando Elysium e ti vengono i brividi, è il quarto brano in scaletta ma non è che prima non è successo, a questi livelli è soggettivo quando hai voglia di mordere la scrivania o tirare giù l’armadio a furia di pogate, oppure uscire in strada e urlare tutto l’odio che hai nei confronti del mondo, cose personali. Comunque lo fai, in qualche modo manifesti il tuo coinvolgimento, ne senti il bisogno, l’impellenza… Almeno un po’ di danno lo devi tirare su, porca troia, se no che cosa ascolti black metal a fare, per atteggiarti a duro come Clint Eastwood? Figuriamoci, non saresti credibile. Quando si spara si spara, non si parla (ok, questa l’ha detta Tuco).
Non chiedetemi a chi somigliano, a chi si ispirano, a quali gruppi più noti si possono accostare: loro non somigliano a nessuno, loro sono quelli a cui gli altri si ispirano, loro sono quelli a cui gli altri si accostano. Stella Pandora è un disco strabiliante.
Strabiliante: così si inizia e così si finisce. (Griffar)



Dio crishto, ma come cazzo è registrato questo disco? è partita la prima canzone e pensavo fossero 8 minuti di fruscii da quanto era inintellegibile, ho dovuto raddoppiare il volume solito rispetto a come tengo spotify per capire qualcosa…mah
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Di primo acchito mi verrebbe di consigliarti di ascoltare il CD originale in un impianto stereo decente, lo assaporeresti meglio. A decidere sei tu [cit.]
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Se lo dici te daro’ retta al tuo consiglio!
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Un graditissimo massaggio brutale al cervello. Finito questo passo al resto della discografia.
Che pezzacci, dio zappa
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