La capitale del male: i concerti metal e punk di novembre 2024 a Roma

Il 1 novembre i Syk presentano al Traffic il nuovo album eartHFlesh in compagnia di Svart Vinter, Adverse e Corponero. Al Rccb Init, nel frattempo, c’è una rassegna dedicata ai nuovi volti del black metal italiano con Goat Vomit Noise/ Criminal Madhouse Conspiracy/ Noctisium/ Inhuman Rice, mentre il Friccicore propone l’accoppiata Deathwood/ Voiceless. La notte del 2 novembre per fortuna lavoro e quindi mi risparmierò la difficile scelta tra Gli Atroci al Traffic, gli Abysmal Grief (più Giorno dei Morti di così si, ehm, muore) al Defrag, i Subhuman al Glitch, l’Underground Fest al Rccb Init (Wuornosaileen Bande, Medico della Peste, Xayde e Omicidio), e il sozzissimo festival Marci su Roma allo Strike con Mob 47, Gozzilla, Hate & Merda e altra brutta gente. 

Già tutto esaurito al Defrag l’8 per Ozone Dehumanizer/ Golem of Gore/ Intracranial Purulency. Si può ripiegare sui Mazebrain al Pentatonic, sui Venus in Vegas al FricciCore o sugli En Declin al Traffic, dove il giorno dopo c’è l’appuntamento, obbligatorio per noi della vecchia guardia, con il release party dei Doomraiser. In apertura Epitaph e Caronte. In alternativa, sempre sabato 9, ci sono gli Artificial Heaven al B-Folk, gli OvO con i Deflore al Glitch, i Savanah all’Alvarado e il secondo capitolo dello One Scene al Defrag con Dynamite, Opposite Force, Rainswept, Da4th, Silver, Regrowth e Choke Wire. 

doomraiser

Il 13 al Traffic serata dedicata alle sonorità più tradizionali con Chronosyntesis/ Hellish Pain/ Rumore Bianco. Due giorni dopo, nello stesso locale, arrivano i cari vecchi Anvil. Cartellone ricco sabato 16 con Hardcore Superstar e Wednesday 13 all’Orion (quest’ultimo suonerà una scaletta dedicata alla produzione dei Murderdolls), la nona edizione dello Shut Up! Fest al Defrag (Blood 77, Misantropus, Michael Dallas, Mala Movida, Incongruo, Neid, Whiskey & Funeral), la rassegna Wrath of the Titans al Traffic (Steel Cage, Lunarsea e Hellretic) e una serata punk/hardcore al Rccb Init con Ultima Ratio/ Sleazy Bar/ Anestesia/ Floema

Poco da segnalare nella seconda metà del mese. Ho come la sensazione che il Masticatore andrà a vedere i Sum 41 al Palasport il 17, dopodiché prometterà un report che non scriverà mai. Il giorno dopo, se il lunedì non vi deprime abbastanza già di suo, si può fare un salto al Monk per i Sun Kil Moon. Sennò tocca aspettare il 22 per L’ira del Baccano al Defrag (in alternativa, Binario 23 al Traffic). Interessante il meet & greet al Reload Speakeasy il 24 con i leggendari Arpia che raccontano quarant’anni di carriera. Il 29 al Traffic ci sono gli Helligators con Sign In Blood e Pomerium. Se non disdegnate i suoni più moderni, al Largo Venue il 30 passano i Plugs of Apocalypse con i Fear of Apathy di supporto. In contemporanea Ego/ Sethu all’Hacienda e Uguaglianza/ The Cheapheads al Friccicore. Ci si vede in giro. 

 

2 commenti

  • Avatar di Fanta

    Spostate sto turno per gli Abysmal Grief, Ciccio. Ennamo su.

    Quando ci ricapita di beccarci…

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  • Avatar di Fanta

    E niente. Serata veramente riuscita ieri sera al Defrag. Aprono gli Agatunet da Roma. Li ricordavo più black metal di come hanno suonato. Direi uno strano ma interessante mix di noise, hard-core e scorie post-black.

    Seconda mezz’ora con un progetto che credo abbia rapito molti dei presenti, me compreso. Morgue Ensemble è la one man band di Simone Salvatori, già Spiritual Front. Perlomeno credo che sotto la tuta anticontaminazione e dietro la maschera che tanto fa Death in June ci sia proprio lui (!), come direbbe Piccinini. Non oso immaginare gli ettolitri di sudore al momento di svestirsi, ma potrebbe essere utile se si vuole dimagrire.

    Strati e strati di synth, Simone suona anche le percussioni. Dark-ambient, qualcosa che mette insieme retro-wave e accordi post-punk. Tutto estremamente suggestivo, ipnotico, surreale; mentre scorrono su schermo filmati e immagini che hanno univocamente a che vedere con cadaveri e obitori. Non è facile risultare un grande front-man senza proferir parola. Lui ci riesce benissimo. Complimenti davvero.

    E poi mentre continuo a voltarmi per riconoscere qualche volto amico, ecco il piatto fortissimo della serata. Scenografia minimale ma efficace, tra madonne (non quelle che tiro normalmente mentre guido), candele nere, incenso e atmosfera cimiteriale. Concertone senza soluzione di continuità. Presenza scenica, prestazione sopra le righe, professionalità, suoni praticamente impeccabili. Signori: ecco a voi gli Abysmal Grief. Li vedevo per la prima volta da vivo e hanno spaccato.

    Ma attenzione, amici, ATTENZIONE. Il concerto volge al termine e vado a spararmi l’ennesima birra. Faccio per tornare accanto al mio giovane amico, grande promessa del black metal pontino, e toh….E TOH! C’è un tizio che visto di profilo ti verrebbe da dirgli: ma quello è il naso tuo o te stai a magna’ una frappa? Non è ancora carnevale e in verità, in verità vi dico che c’ha la faccia de uno che scrive su metal skunk. Sono un fisionomista (sì, come no, aspettate che vado avanti con il report) e sono convinto di quel che penso. Così decido di importunarlo, flambè. Senza rifletterci un momento. Sboroneggio e gli dico all’orecchio: scusami, ti chiami Luca per caso?
    Lui: no, mi spiace.
    Scusa, pensavo fossi uno dei tizi di metal skunk (fate male a pubblicare le vostre fottute facce di merda sulle playlist di fine anno, ora lo avrete capito).
    Sono di metal skunk ma mi chiamo Enrico.
    Ahhhhhhhh Enrico Mantovano, beccato! Ciao, sono Fanta.

    Ma uno si può presentare così? Sono Fanta, me occupo de aranciate. Vabbè…ma lui lo sa benissimo chi sono e sembra contento almeno quanto me.
    Ma la frase più inaspettata e clamorosa di Enrico, che mi fa PERSINO DIMENTICARE LA DELUSIONE PER L’ASSENZA DELLO STACHANOV-TURBO-CAPITALISTA CICCO RUSSO è questa:
    Laggiù c’è ANCHE IL MASTICATORE DI ESCREMENTI.
    DOVE? DOVE? AHHHHH eccoloooooo, dopo gli vado a rompere il cazzo (quanta delicatezza da parte mia).
    Sennonché l’ultima birra m’ha dato una schicchera in testa e vado fuori a fumare.

    Mi avvicino a un tizio pelato con la barba che, mi ci gioco una palla, è il grande Masticatore.
    Così mi avvicino alla combriccola e faccio: lo so, tu sei il MASTICATORE DI ESCREMENTI. Ti riconosco.
    E il tizio: no, guarda, fino a oggi almeno la merda non l’ho mai mangiata.
    Daje su, stai a fa’ er misterioso.
    No, no, non so di che parli, sul serio.

    Qualcuno della comitiva di questo pover’uomo interviene, mica male “Masticatore di escrementi”, te se addice.

    Io intanto mi rendo conto di aver fatto una figura di merda (sempre lei, sempre escrementi, sì) d’altri tempi. Cerco di rimediare, dico a tutti se conoscono metal skunk, Masticatore è il nick name di una firma “prestigiosa” del portale.
    Calcio d’angolo, mi salvo in calcio d’angolo perché questi dicono: ah sì, certo. Metal skunk. Come no. Ma sto Masticatore chi sarebbe?
    Uno che scrive oramai ogni morte de papa, però è bravo. È proprio bravo. E me ne vado così, mentre il mio giovane amico blackster mi ride dietro dandomi del coglione begalino e rincoglionito.

    Ma io so che c’è. Mo’ lassa perde che lo avemo scambiato pe’ questo, ma c’è.
    Torno dentro e ZAC. ECCOLO, un uomo, un mito, un universo ironico e una faccia bellissima. Lo abbraccio, lo vorrei portare con me. Gli voglio già bene.
    MANCA SOLO CICCIO RUSSO, dico al grande Masticatore.
    Ma quello lavora sempre, ormai è andato…chi lo vede più?

    Poco dopo me ne vado felice.

    Tagged with: cimiteri; figure demmerda, gente che ha fatto la storia dei blog; Enrico, Masticatore, Ciccio Russo infame come le guardie; Russo, ciccio e allora fatte vedé da un otorino; Ciccio Russo stakanovista de sta ceppa. Masticatore di escrementi uno di noi.

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