AKHLYS – House Of The Black Geminus

Che suono hanno gli incubi? Apparentemente è una domanda che potrebbe appartenere ad un saggio di filosofia o di psicologia se siete più razionali. Invece è una domanda che mi sono trovato a pormi durante l’ascolto dell’ultimo lavoro degli americani Akhlys. Questo House Of The Black Geminus risponde perfettamente al quesito: gli incubi hanno una loro colonna sonora, una loro atmosfera musicale che, in questo disco, si esprime alla perfezione. Non è più solo black metal, è qualcosa di più: prende a piene mani dagli Emperor (i richiami ci sono tutti), ma sviluppa il discorso in un modo più introspettivo. Sei tracce per quasi un’ora di durata, un lavoro di songwriting capace di far gelare il sangue nelle vene contornato da un batterista che, onestamente, penso abbia un paio di arti in più rispetto alla norma considerando gli schiaffi che tira.

Avevo già avuto modo di scoprire gli Akhlys con il precedente Melinoë e mi trovo a confermare l’opinione che avevo formulato all’epoca: questi ragazzi sono, per il black metal, ciò che gli Ulcerate sono per il death. Una ventata di aria fresca, due band capaci da un lato di tenersi saldamente ancorate alle radici e dall’altro di formulare qualcosa di unico e di mai sentito prima. Maze Of Phobetor è un’aggressione alla sanità mentale in piena regola, Sister Silence, Brother Sleep porta all’estremo un disco che, per quanto lungo, non stanca minimamente e si mantiene sempre su livelli altissimi. La stessa intro che anticipa l’inizio dell’opener The Mask of Night-Speaking mi ha sinceramente messo addosso una certa ansia, facendomi percepire che di lì a poco sarebbe arrivato qualcosa al quale non ero preparato. Così è stato in effetti: ecco perché, al fine di preservare quella poca stabilità emotiva che mi è rimasta, vi propongo House of The Black Geminus. Così che io mi senta meno solo nell’abisso. (Luca Bonetta)

Un commento

  • Raffaele Salomoni
    Avatar di Raffaele Salomoni

    album interessante, l’unico dubbio che ho (ma non ho ancora verificato) è che la batteria sia una drum machine. I piatti mi insospettiscono. Comunque gran band, grazie per avermela fatta scoprire

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