Avere vent’anni: PAGAN ALTAR – The Time Lord

Dei Pagan Altar scrisse benissimo Charles in un articolo di qualche anno fa, a cui vi rimando per i dettagli della loro origine. Il loro EP The Time Lord compie oggi vent’anni dalla sua pubblicazione nel 2004 ed è un disco in cui si trovano ristampate cinque incisioni che risalgono ai primi anni di attività del gruppo, ancora prima del loro primo demo del 1982. I primi due brani, Highway Cavalier e The Time Lord, furono incisi nel 1978 presso i New Cross Studios quando la band era composta da cinque membri: a parte Terry Jones, il padre, e Alan Jones, il figlio, c’erano Les Moody alla seconda chitarra, Glen Robinson al basso e Ivor Harper alla batteria. I New Cross Studios erano molto avanzati per l’epoca, dal momento che avevano un mixer a 24 tracce, piuttosto raro negli anni Settanta. Gli altri tre brani, ovvero Judgement of the Dead, The Black Mass e Reincarnation furono incisi successivamente, fra il 1978 e il 1979, nel cosiddetto “Pagan Altar Studio”, che era una sala prove convertita in studio di registrazione. Per registrare queste tre canzoni utilizzarono attrezzature più di base, ovvero un otto tracce, che pare fosse stato ulteriormente ridotto su un registratore Revox a due tracce. Al di là dei tecnicismi dell’incisione, la qualità del suono che si ascolta è proprio quella ci si aspetta dall’epoca per un gruppo amatoriale, decisamente tellurica e in ogni caso autentica. Da segnalare infine che nelle ultime due tracce il batterista fu sostituito da Mark Elliot.

Il Revox A77 – da Radiomuseum.org

Questo materiale di cinque brani rimase completamente inedito fino al 2004, quando la svedese I Hate Records stampò The Time Lord in una tiratura di 500 copie, la quale permise di apprezzare le storiche incisioni, non soltanto ai fan dei Pagan Altar, ma a tutti gli appassionati heavy metal in generale. Dal punto di vista stilistico, le canzoni Highway Cavalier e The Time Lord, che probabilmente risalgono alle primissime composizioni del gruppo, sono decisamente più hard rock e metal classico, dove sentiamo svettare la voce grintosa di Terry Jones su riff dinamici e sentiamo anche qualche assolo non particolarmente virtuoso, ma comunque brillante. Gli altri tre brani sono invece più simili allo stile che i Pagan Altar avrebbero fatto proprio successivamente, ovvero un doom evocativo, a volte epico e a volte malinconico, a partire da Judgement of the Dead, per proseguire con la più spettrale The Black Mass e per concludere con la lunga e quasi prog Reincarnation, ricca di cambi.

In seguito, The Time Lord è stato più volte ristampato da diversi editori in LP, CD, cassetta e in formato digitale, quindi lo si trova facilmente, anche in edizioni speciali, in vinile colorato e in picture disc. Per l’Italia, fu storica la rimasterizzazione della Cruz del Sur Music risalente al 2012. I Pagan Altar, come è evidente, sono un gruppo storico della NWOBHM che per varie vicissitudini non è mai riuscito a farsi conoscere come meritava. Sebbene non abbiano inciso nulla di ufficiale nel loro periodo di reale attività, che andò dal 1978 al 1985, restano fondamentali per comprendere l’evoluzione del suono che ha dato origine all’heavy metal come lo conosciamo oggi, in particolare di quel filone epico e doom che si sarebbe sviluppato lungo tutti gli anni Ottanta, che oggi è imitato da molti ed è diventato ricercatissimo. The Time Lord è dunque una testimonianza imperdibile di quei momenti fondativi per il nostro genere, da ascoltare con attenzione e su cui continuare a riflettere.

Se vi interessa, esiste anche una biografia del gruppo scaricabile gratuitamente. (Stefano Mazza)

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