Nergal, l’estetista feticista

È il Paradiso come l’ho sempre immaginato. L’Oceano Pacifico lambisce la costa senza eroderla, quasi una carezza alla sabbia dorata dal sole. Le palme danzano nella brezza, e le loro fronde di un verde saturo risplendono nel mezzogiorno. Il vento è all’apparenza fragoroso ai microfoni di chi riprende, eppur permette a chiunque di godere pacificamente di un’ora di abbronzatura in più. Le nuvole che impediscono al cielo di regnare in un blu terso suggeriscono che l’idillio non durerà ancora a lungo.

Il ritmo lo da’ Closer dei Nine Inch Nails, che crea un’atmosfera sensuale agli occhi di tutte quelle persone che sono sfuggite, anche per un solo attimo, al ristoro della stuoia e degli ombrelloni.

Il cantante di un gruppo black/death polacco mette del cancerogeno smalto su un piede e si ficca il pollice in bocca.

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È il nuovo video social di Nergal dei Behemoth, di professione estetista. Negli anni ho visto i musicisti metal reinventarsi in qualsiasi ruolo o mestiere, qui in Toscana abbiamo chi si è cimentato con passione nella ristorazione e chi ha utilizzato i social media per dirci che qualora si fosse rotto un tubo nel nostro gabinetto, ci avrebbe pensato lui. Nergal, giudice del format televisivo The Voice finché non l’hanno cacciato per essersi travestito da guaritore; Nergal dei croccantini per cani a forma di croce. Quel Nergal oggi scherza con gli introiti da musicista e dice che gli tocca fare degli extra. Dice che non lavora a caro prezzo, ma è Cheap as Mexico. Se lo scopre Timo Tolkki ti ficca tutto un piede in gola, occhio, io questa ultima affermazione la ritratterei. Society – The Horror, in pratica.

Nergal, in vacanza in qualche atollo non ancora radioattivo per gli esperimenti, fa l’estetista. Sull’ipnotico ritmo di Closer lima le unghie, stende lo smalto che quel rumoroso vento presto asciugherà, e si caccia il pollice in bocca appena dopo un gentile bacino sullo stesso.

Nel 1998 andavo per Firenze con indosso la felpa dei Cradle of Filth. In un gruppetto di quattro persone il cui meno integralista era griffato Running Wild, un tale mi disse non lo devi ascoltare il black metal, sono tutti dei gran baracconi. I Cradle of Filth nemmeno suonavano black metal in senso stretto, ma tant’è, me lo disse. E aggiunse: Dark Angel, Death Angel e Forbidden, e ora questi, aaahh Belardi, oggi mi hai dato una gran bella delusione.

Non erano affatto baracconi ma non mi dilungherò ora sull’argomento. C’è un però…

Se i tempi fossero stati maturi, e se avessi avuto la maglia dei Behemoth, credo avrei fatto la fine del commissario Corrado Cattani. Su ragazzi, non fate i timidi: correte in spiaggia che il tipo di Christians to the Lions ha certi progetti per il vostro ditone. (Marco Belardi)

2 commenti

  • Passi il fatto che c’ha un’attaccatura dei capelli che lo fa sembrare un cazzo di Playmobil. Non è edificante lo so. Esiste la Turchia per i trapianti (in confronto a Nergal Carrozzi pare Joey Tempest a diciotto anni), amico mio.
    Ma passi, ripeto.
    La domanda è: per sembrare una persona normale uno deve rendere pubblica sta roba?
    Ma no, sbaglio io, eh. Qui testualmente leggo: nel caso non lo sapeste, sono un uomo dalle numerose abilità. Eh certo, perché pe’ tajà du’ unghie a una con valgismo bilaterale (a Roma si definisce volgarmente “occhio de Pernice”) e assaggiarne l’alluce laccato bisogna essere degli specialisti. Ce vole un corso post-lauream.
    Ma porco dio.

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  • Eh niente. Sento la necessità di integrare la precedente riflessione. Chiedo scusa anticipatamente a chi non gradirà. Tant’è. Sono cresciuto in periferia e questa parte di me non riesco proprio a estirparla. Figuriamoci se mi limito a metterla a tacere. Non è possibile, mi spiace. Chiameremo questa parte del mio modo di essere “cojonella”. Ovvero: sarcasmo dissacrante alla romana. O anche: ma come cazzo stai, Nergalé (Nergaletto er ciuccia alluci)?
    Riparto dalla domanda centrale, la cui risposta autoindotta, del tipo me la canto e me la suono (per i più acculturati: come quando Lévinas postula il “medesimo” che parla al “medesimo” piuttosto che volgersi al volto, perturbante, dell’Altro), può riassumersi così: cosa spinge un uomo di mezza età con i capelli di big jim a pubblicare una cosa del genere? Qual è l’aspetto motivazionale?
    Tenterò di formulare delle ipotesi a riguardo. Via via più sintetiche. Ma per non proseguire sul crinale dello specchio lacaniano vi invito a intervenire.
    1. Sembrare normali. Pubblicare video dove sussiste un tentativo di riabilitare la propria capacità adattiva attraverso l’ostentazione di una funzione identitaria più complessa. Non faccio solo er black-metallaro polacchetto. Non rischio in modo univoco di stirare le zampe per poi sublimare quest’esperienza di pre-morte dandomi del satanista mistico. O satan, o father, o sun? Non solo. O satan, o fetish, o feet. Con una che però non ricorda certo una Brianna Beach o una Tiffany Mynx d’antan. Gente che con i piedi ha fatto miracoli. No. Ma è solo perché sono umile. Sono un personaggio terreno oramai. Basta col misticismo al contrario di un Meister Eckhart caprino. Occupamose de pedicure e de presunte seghe coi piedi con persone raggiungibili. Vi stimolo la fantasia. FANTAsia nel mio caso.
    2. Sto per aprire un profilo Onlyfans perché co’ i Behemoth guadagno poco (me so messo co’ una che se chiama Bocconotti Cinzia, che vende i clinex e le machinette).
    Indovinate un po’? Footjob a profusione e facilitazione identificativa perché infilo il cazzo tra i piedi di gilf con le vene varicose (attenzione, non milf, ma proprio gilf con occhio di pernice e alluce valgo operabile con esito incerto).
    3. Esibizionismo tronco-encefalico. Niente neo-corteccia, faccio cose e vedo gente a cazzo de cane, così. Tanto per, pubblico stronzate perché mi annoio. Tipo le cazzate de Manuel Fantoni (ieri a uno della SIP j’ho detto che ero frocio, oggi faccio vedere che ho la disponibilità economica pe’ famme una vacanza e mostrare abilità non di semplice replicazione).
    Saluti.

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